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Domenica, 13 Novembre 2022 06:58

FERALPI SALO – LECCO: 0 - 0

in Sport

FERALPISALÒ (4-3-1-2) Pizzignacco; Bergonzi, Pilati, Bacchetti, Dimarco; Icardi (dal 18' s.t. Zennaro), Libera Hergheligiu; Balestrero; Siligardi; Pittarello, Guerra (Ferretti, Venturelli, Tonetto, Musatti, Benedetti, Di Molfetta, Legati, Armati, D'Orazio, Pietrelli, Salines). All. Stefano Vecchi
LECCO (3-5-2) Melgrati; Lepore, Battistini, Enrici; Zambataro, Girelli, Galli (dal 1' s.t. Maldonado), Ilari, Giudici; Pinzauti, Buso (Stucchi, Maffi, Celjak, Maldini, Sangalli, Pecorini, Lakti, Scapuzzi, Stanga, Purro, Rossi, Mangni, Zuccon). All. Luciano Foschi.
ARBITRO Gabriele Scatena di Avezzano

NOTE serata velata ma non fredda; terreno in perfette condizioni; spettatori 700 circa dei quali un centinaio da Lecco. Ammoniti: Battistini, Icardi, Girelli, Maldonado. Angoli: 4-1.
Dopo due sconfitte consecutive, di cui l’ultima pesante per 5 a 0 contro il Pordenone, i Blucelesti si riscattano conquistando il pareggio a Salò. Partita non certa scoppiettante, giocata su ritmi blandi da entrambe le parti, che non corrono particolari rischi.
Qualche lieve fiammata da entrambe le parti, con i padroni di casa che sembravano più convinti, anche se non hanno insistito più di tanto nel cercare la vittorio. Alla fine il pareggio è sembrato giusto e premia il Lecco con un punto che muove la classifica.
Subito bella partenza del Lecco con un’ottima azione in area avversaria di Giudici in area, cross in mezzo la difesa del Salò respinge. Ancora Lecco al 7' con un pericolo angolo dalla sinistra del solito Giudici, Pinzauti devia in mezzo di testa, ma non c’è nessun bluceleste pronto a raccogliere. Al 22' calcio d’angolo per la Feralpisalò, sul tiro interviene Enrici con un provvidenziale intervento, la palla arriva a Dimarco che, dal limite, ci prova al volo sfiorando il gran gol. Risponde il Lecco al 24’, con Lepore che calcia male punizione, nulla di fatto. Dieci minuti dopo è ancora Lepore a sbagliare un’altra punizione fischiata a favore del Lecco. In chiusura di tempo ci prova ancora la Feralpisalò con il colpo di testa di Guerra, Melgrati c’è e risponde con una grande parata.

Nel secondo tempo subito ammonito Girelli al 4’. I padroni di casa ci provano al 7', ma Enrici è provvidenziale e devia sopra la traversa. All’11' Guerra ci prova di testa, palla alta sopra la traversa. Feralpisalo mette alle strette il Lecco battendo due angoli consecutivi al 13’, ma nulla di fatto. Al 21’Zambataro rischia grosso e costringe Maldonado a prendersi il cartellino giallo. Al 23’ Battistini sugli scudi con un intervento decisivo su Pittarello, che però era in fuori gioco. Poco dopo Melgrati si rende protagonista di una grande parata su tiro di Balestrero, palla in angolo che non sortisce nessun effetto. Al 32' è il turno di Zuccon a salvare sull'ennesimo errore in appoggio di Zambataro. Al 34' prima vera azione del Lecco con Maldonado che calcia a fil di palo. Quattro minuti dopo, al 34’, Giudici servi Pinzuati che spreca l’occasionissima per l’1 a 0. Negli ultimi minuti il Lecco non osa nel cercare il colpo grosso in trasferta, dopo due sconfitte consecutive, ma non ci crede e la partita finisce sullo 0 a 0.
Il Lecco che dopo il primo posto in classifica, conquistato grazie alla vittoria in trasferta contro l’Arzignano, ha perso due incontri ed un pareggio che lo ha fatto scivolare al 6° posto. Prossimo incontro sabato 19 novembre, alle ore 17,30, al Rigamonti Ceppi.

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Domenica, 13 Novembre 2022 06:51

CONSONNI:BUSSOLA SI DIMETTE PERCHE' SPERA DI ESSERE RIELETTO

DIMISSIONI DI BUSSOLA: COLPO DI TEATRO DELLA BARECH-COMMEDIA

”Le dimissioni sono pretestuose, ma è reale l'incapacità di governare un paese”

Le dimissioni annunciate da Bussola sono l'ultimo atto della Barech-commedia: una mossa finalizzata ad estromettere chi, all'interno della maggioranza, in un prossimo futuro si sarebbe frapposto al portare al compimento, nei termini ipotizzati, l’operazione Barech, sul pascolo. Ben sappiamo infatti che tale operazione richiede una variante al Pgt da approvare in Consiglio comunale, dove Bussola i voti a favore se li deve guadagnare con la trasparenza e non con l’appartenenza a un gruppo di maggioranza.

Altro motivo non sussiste. Per tutta la seduta abbiamo garantito la tenuta della maggioranza, nel cui programma ci riconosciamo, consentendo l'approvazione di delibere su questioni di Bilancio e altra rilevanza, ma abbiamo ribadito la necessità che non vengano meno le misure comunali di sostegno delle famiglie e votato un emendamento al riguardo.

Prima del Consiglio ci eravamo chiesti come mai Bussola avesse messo all'ordine del giorno anche un paio di delibere improponibili, quali quella sul trasporto pubblico e sulle borse di studio, eliminando i parametri Isee. Ora lo sappiamo. Era certo che ci saremmo smarcati e lui avrebbe colto la palla al balzo. Infatti, il problema serio non è l'emendamento che in coscienza siamo stati costretti a votare, ma è sempre la nostra presenza in Consiglio per i motivi ormai noti.

La realtà è che non si è mai visto un sindaco dimettersi per un emendamento a una delibera di sostegno al trasporto scolastico. Questa logica è la stessa di quando Bussola, a caldo, definì con disappunto "fulmine a ciel sereno" il suo mancato commissariamento, come accadde dopo il voto che permise l'approvazione del bilancio. Né si era mai visto un sindaco che, avendo difficoltà ad approvare un bilancio, neppure interpella i consiglieri perplessi in cerca di una soluzione e, nel periodo di stasi, trova comunque il tempo di dedicarsi attivamente a seguire il progetto del Barech, accompagnandone l'iter in Regione a Milano.

Ora Bussola, dopo le dimissioni, punta alla rielezione e a disporre, fra pochi mesi, di una squadra che non gli crei problemi sulla industrializzazione del Barech, visto che intorno a questa faccenda si è avuta la rottura col capogruppo di maggioranza e con ben 3 assessori dei 4 iniziali.

Quanto prema l'operazione Barech al sindaco, che aveva incontrato rappresentanti della ditta Combi in campagna elettorale, è sotto gli occhi di tutti, al punto da spingerlo a invitare parlamentari e consiglieri regionali e provinciali sul territorio a supporto dell'operazione.

Tanta dedizione non si è vista a favore del paese. Bussola è responsabile di aver sfasciato una maggioranza di ferro, negando trasparenza ai suoi più stretti collaboratori. Noioso quanto inutile, poi, il suo esibizionismo a puro scopo di propaganda social in attività estemporanee che, quasi sempre, non dovrebbero essere necessarie in un'amministrazione resa efficiente da un sindaco capace. Scarso il riscontro delle poche innovazioni di peso che avrebbero dovuto qualificare l’amministrazione, quali il discobus e la linea interna, mentre larga parte delle poche realizzazioni riguarda opere già finanziate, o deliberate o progettate dalla precedente amministrazione. Sotto questi e altri aspetti fallimentari, le sue dimissioni appaiono ben più serie e comprensibili dell’emendamento a una delibera.

 

Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni e Luca Pirovano

Consiglieri gruppo Territorio e Identità

 

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