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Mercoledì, 20 Novembre 2024 16:56

AL VIA "LA PICCOLA IMPRESA CHE VORREI", IL CONCORSO SCUOLE DI CONFAPI LECCO SONDRIO

È partita questa mattina la seconda edizione de “La piccola impresa che vorrei”, il concorso per le scuole ideato da Confapi Lecco Sondrio che lo scorso anno ha visto partecipare 22 classi della provincia di Lecco per un totale di 450 studenti e 22 imprenditori che hanno fatto da tutor ai ragazzi nell’elaborare i progetti.

Le novità per questa seconda edizione sono due. A differenza dello scorso anno, in cui hanno partecipato anche le secondarie di primo grado, per l’anno scolastico 2024/25 si è deciso di coinvolgere solo le scuole superiori di secondo grado e i Cfp. E, altra grande novità, sono stati coinvolti anche gli istituti della provincia di Sondrio.

Per questa seconda edizione sono sempre 22 le classi iscritte al concorso, per un totale di 430 studenti e 21 imprenditori. In questa prima fase - cominciata oggi all’istituto Fiocchi di Lecco con Guido Baggioli dell’azienda Mab (Metallurgica Alta Brianza) e Alessandro Leidi dell’azienda Vincit in visita alle loro classi - gli imprenditori si presentano agli studenti raccontando la loro storia. Poi, nella seconda fase, i ragazzi visiteranno le aziende di riferimento.

I termini per il concorso sono: 31 gennaio 2025 consegna del modulo di partecipazione con titolo del progetto, 15 aprile 2025 consegna del progetto, 13 maggio 2025 evento conclusivo con premiazione delle tre classi vincitrici.

L’ottimo risultato della prima edizione del concorso “La piccola impresa che vorrei” – commenta il presidente di Confapi Lecco Sondrio Enrico Vavassorici ha spinti a organizzare subito la seconda. Sia le scuole sia gli imprenditori hanno mostrato grande interesse in questo progetto che mira a mettere in contatto il mondo della scuola con quello delle imprese e che ha fatto scaturire grandi idee come abbiamo visto lo scorso anno, non solo per i tre progetti vincitori. Abbiamo deciso di dedicare il concorso solo alle scuole secondarie superiori per non avere troppa disparità di livello nei progetti e abbiamo aperto anche a Sondrio perché molti colleghi imprenditori e scuole della Valchiavenna e Valtellina lo hanno espressamente richiesto”.

Queste le classi partecipanti alla seconda edizione de “La Piccola Impresa che vorrei”: 3O, 3Q, 3P Fiocchi di Lecco – 3ASUE, 3BSUE, 3CSUE Bertacchi di Lecco - 3BECE, 3B en/m, 4CITL Badoni di Lecco – 5A e 5B Professionale Parini di Lecco – 3 e 4 operatore alimentare e sala Bar, 4 tecnico del legno CFP Aldo Moro di Valmadrera – 3 AFM IMA di Lecco – 3A e 4A LS, 4A SIA, 4B AFM, 4B LM, 4C scienze umane del Pinchetti di Tirano – 4B informatica Saraceno-Romegialli di Morbegno, 2AFM Da Vinci di Chiavenna.

Queste le aziende che faranno da tutor alle classi: Bermec di Talamona, Co.El di Torre de’ Busi, Dell’Oca di Andalo Valtellino, Dispotech di Gordona, Growermetal di Calco, DG TS di Prata Camportaccio, Imsa di Lecco, Ita di Calolziocorte, Latteria di Chiuro, MAB di Lecco, Molino Anselmo Colombo di Paderno d’Adda, Novastilmec di Garbagnate Monastero, Pura Comunicazione di Sondrio, Sepam di Galbiate, STF di Barzago, S.T.M. di Delebio, Tamil di Valgreghentino, Tecnofar di Gordona, Torneria Automatica Alfredo Colombo di Verderio, Vincit di Valmadrera, VML di Brivio. 

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Mercoledì, 20 Novembre 2024 11:09

"DONNE PER L'EUROPA, UN'EUROPA PER LE DONNE": SABATO MATTINA CONFERENZA A PALAZZO FALCK

In occasione della giornata internazionale per l'elimiazione della violenza contro le donne, il gruppo ECR (Conservatori e Riformisti Europei di cui fa parte l'europarlamentare Pietro Fiocchi) organizza la conferenza "Women for Europe, Europe for women - Donne per l'Europa, un'Europa per le donne!".
L'appuntamento è per sabato 23 Novembre alle ore 10:00 presso Palazzo Falck in piazza Garibaldi a Lecco.
Interverranno:
- Assita Kanko - Europarlamentare, vicepresidente di ECR, profonda conoscitrice delle problematiche femminili nel mondo.
- Francesco Petricone - Consigliere per le politiche sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, professore ordinario di Sociologia dei fenomeni politici e giuridici, già professore associato di Sociologia generale, autore di diverse pubblicazioni sull'argomento.
- Maira Cacucci - Consigliere Regionale, avvocato, componente delle commissioni "Cultura, ricerca e innovazione, sport, comunicazione", "attività produttive, istruzione, formazione e occupazione" e della commissione speciale "Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale e condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari"
- Maddalena Morgante - Parlamentare, avvocato, responsabile nazionale per FdI del "Dipartimento Famiglia e Valori Non Negoziabili".
Modererà il lecchese Marcello Villani, Giornalista e Direttore di Lecco FM.

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Mercoledì, 20 Novembre 2024 09:35

"HANNO VINTO I VECCHI RANCORI, I PERSONALISMI E GLI EGOISMI". I GIOVANI AMMINISTRATORI (DI MAGGIORANZA) DI CORTENOVA E PRIMALUNA PRENDONO POSIZIONE SULLA MANCATA FUSIONE

L'eco della mancata fusione tra Cortenova e Primaluna continua a rimbombare.

Lo sciagurato esito del referendum non poteva non essere al centro anche del consiglio comunale svoltosi ieri sera a Cortenova, dopo esserlo stato a Primaluna.

E proprio ieri sera i "giovani amministratori" dei due paesi (quelli facenti parte delle rispettive maggioranze) hanno consegnato una lettera nella quale esprimono tutto il loro sconcerto per come sono andate le cose.

Una lettera i cui contenuti condividiamo totalmente e che vi proponiamo integralmente.

 

Con questa lettera desidero farmi portavoce non solo dei "giovani consiglieri" di Cortenova e Primaluna, ma anche di tanti altri giovani, tra cui quelli che, purtroppo, non hanno avuto ancora la possibilità di esprimere la propria opinione al referendum.

Voglio rappresentare anche molte famiglie giovani che, nonostante le difficoltà, hanno deciso di fare dei nostri paesi il luogo dove costruire il loro futuro.

È con sincero spirito di comunità che noi giovani consiglieri desideriamo condividere alcune riflessioni.

So che, probabilmente, fra di noi ci sono persone che hanno votato "no", e voglio dire fin da subito che rispettiamo le loro scelte.

Tuttavia, crediamo che sia importante, in un momento come questo, parlarci apertamente, senza divisioni, ma con la consapevolezza che tu vogliamo il bene dei nostri territori e delle generazioni future.

La nostra riflessione non vuole accusare, ma semplicemente capire, e magari, provare a guardare insieme al futuro con un’idea di comunità più forte e unita.

In primo luogo, ci preme sottolineare che chi è qui, come amministratore, lo fa con l'intento di dare il proprio contributo per il bene comune, dedicando tempo, impegno e, spesso, sacrificando aspe della propria vita privata. L'unico vero ritorno che otteniamo è la soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile per il nostro territorio e la nostra comunità.

Per noi, questo significa "amministrare per il bene comune", ma purtroppo questa dedizione viene, troppo spesso, fraintesa con astrusi interessi personali.

Il risultato del referendum, sinceramente, ci ha lasciato perplessi, sconcertati e delusi.

Abbiamo visto chiudersi davanti a noi una porta che si era finalmente aperta, offrendo uno sguardo e un progetto concreto per il futuro di tutti , soprattutto per i giovani e le nuove generazioni.

Siamo certi che qualcuno abbia gioito dell'esito negativo del referendum.

A queste persone vorremmo però chiedere: cosa hanno "vinto"? Se pensano di aver inflitto un colpo destabilizzante alle amministrazioni attuali, si sbagliano.

A perdere siamo stati tutti noi, dal cittadino più anziano al più giovane, loro compresi.

Il nostro futuro è stato compromesso, speriamo in maniera non indelebile. Gli unici vincitori sono stati vecchi rancori, i personalismi e gli egoismi.

Sarebbe stato davvero bello, quasi irreale, se fossimo stati uniti , a remare tutti dalla stessa parte.

Purtroppo, non è stato così. Noi ci abbiamo creduto molto, e ci crediamo ancora.

È stato un anno impegnativo e ricco di sacrifici, e siamo consapevoli che qualche errore è stato commesso. Tuttavia, il nostro maggiore rimpianto è quello di non essere riusciti a trasmettere appieno l'importanza di questa decisione.

In democrazia, ognuno ha diritto di esprimere il proprio pensiero. Ma ci piacerebbe ricevere, da chi ha votato "no", una motivazione concreta, obiettiva e oggettiva che li abbia spinti a prendere quella decisione. Perché a distanza di settimane, noi non siamo ancora riusciti a trovarne una che ci convinca.

Nel corso di quest'anno, abbiamo ricevuto diverse critiche, ma molte di queste non ci sono sembrate costruttive.

Siamo sta criticati per le tempistiche, i modi e per altri aspetti , ma nessuna di queste motivazioni ci appare come un valido motio per bocciare un progetto che rappresentava finalmente un'ottima opportunità per il futuro della nostra comunità.

Alcuni hanno criticato il fatto che non avessimo coinvolto abbastanza i giovani dei nostri paesi.

Personalmente, ritengo che questo non sia vero, e la loro presenza qui, questa sera, ne è la dimostrazione.

Tuttavia, crediamo che la vera differenza l'abbia fatta la parte adulta della popolazione, che magari ha votato di petto, senza alzare lo sguardo, guardare oltre il presente e senza pensare a qualcosa di più grande.

Se questa decisione è stata influenzata dalla volontà di preservare le identità di ciascun paese, ci chiediamo: chi di noi non ha parenti, amici, compagni a Primaluna, e viceversa? Perché non possiamo convivere in un unico Comune? Perché non possiamo superare le barriere create dal campanilismo, che troppo spesso porta a un accanimento egoistico alle singole realtà, invece di guardare al futuro comune che possiamo costruire insieme?

Noi crediamo che sia fondamentale che la nostra comunità si unisca, non solo per il bene di noi stessi, ma per quello delle generazioni future. E non parliamo solo di "identità storiche", ma di quella vera identità che si costruisce insieme, traendo forza dalle differenze per creare qualcosa di più grande e inclusivo.

Personalmente, mi sono reso conto di essere stato forse ingenuo, dando per scontato che tutti comprendessero l'importanza di questo progetto per il loro futuro e, ancora di più, per quello dei loro figli e nipoti.

Evidentemente, mi sono sbagliato, e il rimpianto più grande è quello di non aver scritto questa lettera prima del referendum. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla, ma forse avrebbe aperto gli occhi a qualcuno, e magari, contro quel portone chiuso, non ci avremmo sbattuto il naso.

In conclusione, tutti noi crediamo che il futuro debba andare in quella direzione.

Abbiamo incontrato un ostacolo, un imprevisto, ma niente che non possa essere superato se affrontato con la giusta motivazione. La strada è ancora lì, tracciata, e spetta a noi tutti , cittadini di oggi, continuare a crederci, dimostrando di essere una comunità che guarda al domani con speranza e determinazione.

La speranza che vogliamo condividere con voi è che, alla fine, a guidare questo cambiamento saremo ancora noi, con le nostre idee, i nostri sogni, la nostra voglia di costruire insieme una comunità più solida e inclusiva.

Non vogliamo che altri, da lontano, decidano per noi il nostro destino, la nostra "corsia di marcia".

Meritiamo di essere liberi di scegliere il nostro futuro, con coraggio e unità.

I giovani consiglieri di maggioranza di Cortenova e Primaluna

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Mercoledì, 20 Novembre 2024 09:21

APPUNTAMENTO CON ANTONIO STOPPANI SABATO A BARZIO

in Cultura

Sabato 23 novembre La Fucina, in collaborazione con CasAmica Odv, ospita il paleontologo Andrea Tintori per un viaggio nel tempo sui nostri monti, da Stoppani al XIX secolo.

Oltre a ricordare il celebre scienziato lecchese nella ricorrenza dei duecento anni dalla sua nascita, la serata sarà occasione per presentare al nostro territorio le iniziative di CasAmica, organizzazione di volontariato che dal 1986 accoglie malati e loro familiari in difficoltà che devono soggiornare lontano da casa per ricevere le cure di cui hanno bisogno dalle strutture ospedaliere.

L'appuntamento è sabato 23 novembre, alle 20.45, nella sala civica di Palazzo Manzoni. L'ingresso è libero. 

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