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Comunicati Stampa
ARGOMENTO:
FEDELI MUSULMANI: COME PREGARE IN TEMPI DI COVID 14/03/2021 17:23 #162
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Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose
· COMUNICATO RIGUARDANTE LE PREGHIERE DEL MAGHRIB, ISHA E TARAWIH DURANTE LA PANDEMIA Lode ad Allah, Signore dei mondi, Colui che ha detto: «È nel mese di Ramadan che è stato rivelato il Corano; guida per le genti, e segni chiari di retta via e discernimento. Chiunque di voi testimoni l’inizio del mese, lo digiuni». Al-Baqarah: 185 Colui che ha anche detto: «Siate timorati di Allah nella misura in cui ne siete capaci. Ascoltate, obbedite e siate generosi: ciò è un bene per voi stessi». Al-Taghabun: 16 Che la pace e la benedizione siano sul Suo fidato Messaggero. Considerata la particolare condizione della pandemia, ci sono giunte numerose domande in merito alla modalità in cui verrà svolta la preghiera del tarawih, in quanto rappresenta un aspetto importante delle adorazioni del mese di Ramadan. Si prevede infatti che alcune restrizioni, come il coprifuoco notturno dalle ore 22:00 alle 5:00 e il divieto di assembramento, verranno ancora messe in atto. In primo luogo, invochiamo Allah l’Altissimo affinché allontani questa pandemia da tutti noi, in Italia e nel resto del mondo, in modo da poter tornare alla normalità della vita quotidiana e permetterci così di vivere insieme le notti del mese di Ramadan al meglio. Visto il continuo evolversi della situazione, non possiamo essere sicuri delle condizioni in cui ci troveremo all’inizio del mese di Ramadan; se le restrizioni saranno più o meno le stesse, o se si registrerà un aumento dei casi con conseguente peggioramento della situazione epidemiologica e delle restrizioni, come sta già avvenendo in alcuni comuni. Nonostante questa incertezza, elenchiamo le possibili scelte che potranno essere adottate, a seconda degli sviluppi che si presenteranno. Premesso che i diversi sviluppi epidemiologici potrebbero portare a regole specifiche per ciascun comune, chiariamo che non esiste quindi una soluzione unica e adatta per i musulmani in tutte le città italiane. Il discorso varia quindi da città a città, in alcuni casi, da zona a zona di una stessa città, e potrebbe variare dall’inizio di Ramadan rispetto alla fine del mese stesso. Ricordiamo anche che questa situazione sanitaria eccezionale ha avuto diverse ripercussioni sugli aspetti quotidiani della vita della nostra comunità, tra cui le adorazioni, e pertanto – come è risaputo – le condizioni particolari dispongono di regole islamiche particolari adatte all’urgenza. La Legge islamica – per Grazia divina – è ampiamente flessibile; si basa sulla ricerca della facilitazione e sull’allontanamento della difficoltà. La giurisprudenza islamica (fiqh) presenta ricchezza e diversità, in termini di pareri e sforzi intellettuali dei sapienti (ijtihadat). Ancor prima, disponiamo di regole e fondamenti che stanno alla base del processo di interpretazione dei testi sacri e che ci permettono di includere tutte le diverse casistiche che si presentano. Pertanto, il parere giuridico (fatwa) può mutare a seconda dell’epoca, del luogo, delle condizioni e delle situazioni. Allah l’Altissimo dice: «Allah non impone a nessuna anima qualcosa al di sopra delle sue capacità». Al-Baqarah: 286 E dice: «Allah non impone a nessuna anima se non in misura di ciò che le ha concesso». Al-Talaq: 7 E dice: «[Egli] non vi ha prescritto difficoltà nella religione». Al-Hajj: 78 E dice: «Allah vuole ciò che è facile per voi e non vuole ciò che è difficile». Al-Baqarah: 185 E il Messaggero di Allah (su di lui la pace e la benedizione) disse: «Rendete le cose facili e non rendetele difficili». riportato da Al-Bukhari e Muslim Numerosi sono i riferimenti che esprimono lo stesso significato. Inoltre, tra le regole giuridiche più conosciute e dedotte dai testi sacri sopra citati, abbiamo le seguenti: • “La difficoltà richiede la facilitazione”; • “Le prescrizioni si osservano a seconda della capacità”; • “L’obbligo decade in caso di incapacità”; • “Ciò che è possibile realizzare parzialmente in caso di difficoltà, non va abbandonato interamente per via della difficoltà”. Basandoci su tutto ciò, dichiariamo che la regola base consiste nel fare la preghiera del isha nei suoi tempi prestabiliti, seguita dalla preghiera del tarawih, in moschea e in gruppo, questo però, in assenza di regole che vietino gli assembramenti, e se fatto entro le 22:00, nel caso in cui permanga il coprifuoco notturno tra le ore 22:00 e 5:00, anche durante le notti di Ramadan (in alcune città del sud Italia, sarà effettivamente possibile completare le preghiere del isha e del tarawih entro le 22:00). Se il coprifuoco continuerà ad essere in vigore durante il mese di Ramadan, le seguenti opzioni sciaraitiche saranno possibili: 1. Prima opzione • Pregare l’isha in gruppo in moschea, immediatamente dopo l’inizio del suo tempo, seguito da quello che si riuscirebbe a pregare dei tarawih, ad esempio 4 raka’at in gruppo (o qualsiasi numero) a seconda del tempo disponibile, continuando il resto dei tarawih nelle proprie case. oppure • Pregare solamente l’isha in gruppo in moschea e pregare tutti i tarawih nelle proprie case, in particolare all’inizio di Ramadan dove il tempo ci permetterebbe di pregare solo l’isha in gruppo, per poi ritornare nelle proprie abitazioni poco prima delle 22:00. In condizioni normali, la maggioranza dei sapienti sostiene che la cosa migliore sia pregare i tarawih in gruppo in moschea. Esiste però una minoranza di sapienti che sostiene che sia meglio pregarli nelle proprie case, per chi ne avesse la capacità e la volontà di farlo. Se questo parere minoritario fosse valido in riferimento a condizioni normali, lo sarebbe ancor più in questa nostra situazione eccezionale di pandemia. Disse l’Imam Malik (Allah ne abbia misericordia): «Pregare le notti di Ramadan a casa, per chi ne avesse le possibilità, lo considero preferibile». l’Imam Al-Shaf’i (Allah ne abbia misericordia) disse: «Per quanto riguarda le preghiere delle notti di Ramadan, il parere a cui sono più incline è quello di assolverle individualmente». E l’Imam Abu Yusuf (Allah ne abbia misericordia) disse: «Chi ha la possibilità di pregare a casa nello stesso modo in cui prega con l’imam, allora considero preferibile l’opzione di pregare a casa». Viene narrato che questo sia anche il parere di Abu Hurairah (Allah si compiaccia di lui). Nel formulare questa opinione, i sapienti si sono basati sul seguente detto del Profeta ﷺ come prova: «O gente, pregate nelle vostre case. Per una persona, la cosa migliore è che preghi nella propria casa, eccetto per le preghiere obbligatorie». riportato da Al-Bukhari e Muslim In questo modo, ovvero pregando quello che si potrà pregare in moschea in gruppo, i fedeli avranno messo in pratica la regola: “Ciò che è possibile realizzare parzialmente, in caso di difficoltà, non va abbandonato interamente, per via della difficoltà”. L’importante, in questo caso, è di uscire dalla moschea in tempo per essere in grado di ritornare nelle proprie case entro le 22:00. 2. Seconda opzione Unire le preghiere del magrib, isha e tarawih. Esistono diverse modalità secondo le quali è possibile unire le preghiere, ed è possibile scegliere la modalità più opportuna per un particolare gruppo di musulmani che frequenta una determinata moschea in base alle loro esigenze e condizioni sanitarie specifiche. Ecco alcune modalità diverse secondo cui è possibile unire le preghiere: 1- Un’unione “apparente” delle preghiere, che si applica posticipando la preghiera del maghrib fino a pochi minuti prima della fine del suo tempo e dell’inizio del tempo del isha, per poi pregare immediatamente l’isha appena inizia il suo tempo, come riportato dalla scuola giuridica (madhab) hanbalita e dhahirita, ed è anche un parere dell’Imam Malik e di un gruppo dei pii predecessori (salaf), i quali consideravano il tempo del maghrib terminare con l’inizio del tempo dell’isha. Questa non è un’unione reale delle preghiere ma solo in apparenza, in quanto si prega comunque il maghrib nel suo ultimo tempo possibile e si prega subito dopo l’isha all’inizio del suo tempo. 2- Unire le preghiere del maghrib e dell’isha con l’inizio del tempo del maghrib per poi tornare nelle proprie abitazioni. 3- Aspettare mezz’ora (o qualsiasi altro tempo necessario per riunirsi) dopo l’inizio del maghrib per poi pregare il maghrib e l’isha in gruppo in moschea. Queste ultime due figure appartengono all’unione anticipata delle preghiere; si pregherebbero infatti entrambe le preghiere con l’entrata del tempo del maghrib e prima dell’inizio del tempo dell’isha. In tutti e tre i casi è possibile pregare i tarawih in gruppo – tutti i tarawih o in parte – dopo aver pregato l’isha, oppure aspettare di tornare a casa per pregare i tarawih. Tutto dipende dalle possibilità che avremo a seconda del tempo disponibile prima del coprifuoco e a seconda delle misure anti-assembramento vigenti. Dall’altro canto, unire le preghiere nei momenti di bisogno e difficoltà è lecito nella religione islamica, come viene tramandato nella raccolta del Sahih Muslim su autorità di Abdullah ibd Abbas che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) unì il dhuhur e l’asr e poi il maghrib e l’Isha senza che vi fosse una condizione di paura [di essere attaccati dal nemico] o di pioggia; chiesero ad Ibn Abbas perché il Profeta fece così, ed egli rispose: “Non voleva mettere in difficoltà la sua comunità (ummah)”. Dalla narrazione di Ibn Abbas, si deduce che, quanto l’adempiere alla preghiera prescritta nel suo orario crea una situazione di difficoltà alla gente, allora diventa lecito unire le preghiere; ed infatti troviamo questa opinione espressa da una parte dei sapienti islamici nei loro verdetti. Inoltre, è nota nella Sharia la possibilità di unire le preghiere nei momenti di paura, o in una situazione di pioggia che renderebbe il ritorno alla moschea per la preghiera difficile, questo nella tutela della comunità e per premura verso di essa; è evidente che in una situazione di coprifuoco dove non sarebbe possibile riunirsi per la preghiera notturna (isha) nel suo orario, questa possibilità di unire le preghiere avrebbe ancora maggior senso e precedenza. 3. Terza opzione Si potrebbero pregare i tarawih prima dell’inizio del tempo dell’isha, e successivamente pregare l’isha appena entra il suo tempo per poi tornare nelle proprie abitazioni subito dopo. Questa scelta, ovvero anticipare i tarawih all’isha, pur essendo in contrasto con la norma generale che conosciamo e applichiamo, e pur essendo in contrasto con ciò che la maggioranza dei sapienti sostiene, trova comunque una sua base in alcune opinioni antiche di sapienti. Non solo sarebbe quindi possibile applicarla, ma sarebbe anche legittimo viste le attuali condizioni eccezionali. Disse Al-Mardaui in Al-Insaf: «L’inizio del tempo dei tarawih è dopo la preghiera dell’isha e della sunnah dell’isha, secondo il parere autentico delle scuole giuridiche e secondo la maggioranza dei sapienti». Tra i sapienti contemporanei della scuola hanafita e hanbalita, vi è chi ha permesso pregare i tarawih prima di pregare l’isha, come ricordato da Badruddin Al-‘Aini e Ibn Abidin della scuola hanafita, che sul tempo delle preghiere dei tarawih esistono tre pareri diversi: l’intera notte, prima e dopo l’isha, prima e dopo il witr. Tra gli hanbaliti, Al-Mardaui ricorda che alcuni hanbaliti contemporanei hanno permesso i tarawih prima dell’isha. Il Consiglio Europeo della Fatwa e della Ricerca, nella fatwa 23/1, ha sostenuto le stesse modalità di unione delle preghiere riportate prima, o in alternativa anticipare i tarawih all’isha. 4. Quarta opzione Pregare l’isha e i tarawih nelle proprie case, come già accaduto nel 2020, nel caso non fosse possibile pregarli nelle moschee, soprattutto in caso di persistenza del coprifuoco nelle regioni del nord o nei grandi centri islamici in cui i responsabili temono di non gestire al meglio i grandi numeri di fedeli affluenti, non riuscendo così a garantire le misure di sicurezza e di prevenzione. I tarawih sono una sunnah che è possibile pregare nelle proprie case, specialmente in caso di rischio di diffusione della malattia o in caso di difficoltà di gestione dei grandi numeri di affluenti. — In tutti i casi ribadiamo ai nostri fratelli, agli imam e ai responsabili dei centri islamici, l’importanza di rispettare le norme di prevenzione e di osservare le regole stabilite, in modo da mantenere l’ordine pubblico e preservare la salute dei musulmani che frequentano i centri. Raccomandiamo ai fedeli musulmani di seguire le indicazioni dei loro imam nelle preghiere, di cooperare con i propri centri e di comprendere le difficili scelte che i centri devono adottare in queste circostanze delicate in cui riversa il Paese. Invitiamo a vivere le notti di Ramadan ricercando la spiritualità, sia in caso fosse possibile trascorrerle in moschea sia in caso fossimo costretti a trascorrerle nelle nostre abitazioni. Raccomandiamo anche di non essere intolleranti verso le diverse opinioni in merito a questa situazione per quanto la si possa pensare diversamente dalle scelte del proprio centro e dalle opinioni del proprio imam, finché si tratta di pareri accettabili e legittimi da un punto di vista sciaraitico. Chiediamo ad Allah l’Altissimo che ci permetta di raggiungere il mese di Ramadan, di preparare i nostri cuori per il suo arrivo, di renderci uniti, di accettare le opere che compiremo in esso e di soccorrere l’Italia e gli altri paesi da questa prova. Amin. Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose. Commissione della fatwa. Verona 09/03/2021 Allegati: |
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