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Clima, a Como-Lecco è allarme per api e miele 24/04/2021 17:40 #309

  • Coldiretti
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“Raccolto in pericolo dopo il gelo sulle acacie”

Dopo le temperature a picco, germogli disseccati e appassiti sulle robinie. Il raccolto è in forte pericolo

Il clima impazzito sta avendo effetti pesanti anche sull’apicoltura: freddo, sbalzi improvvisi ed elevate escursioni termiche hanno messo sotto stress le api, decimando gli apiari delle due province lariane, con una mortalità media pari al 50% della popolazione dell’alveare, con picchi fino all’80% a macchia di leopardo. Il gelo ha decimato i ciliegi colpito anche le gemme degli alberi di robinia, creando apprensione per le potenziali ripercussioni sul raccolto del miele d’acacia, che potrebbe registrare un crollo importante.

Le gemme degli alberi di robinia – sottolinea Coldiretti Como Lecco - risultano letteralmente “bruciate” dal gelo. I danni all’acacia “stanno emergendo in questi giorni in tutta la loro gravità, in uno scenario che già vede gli apiari delle due province lariane duramente provati da un inverno dove il meteo sembra aver imboccato le montagne russe”.

Inverno caldo e primavera con le gelate stanno  dunque creando gravi problemi agli alveari, con forte preoccupazione dei produttori. Le api hanno scarsa disponibilità di raccogliere nettare, a causa delle basse temperature, e in molti casi vanno nutrite artificialmente: questo aggiunge peraltro ulteriori costi al danno, in un momento di difficoltà generalizzata per il settore agricolo.

“Non va dimenticato che le api – commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi - sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Un singolo insetto visita in genere circa cinque mila fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele. Le gelate dei giorni scorsi, hanno provocato ingenti danni alle piante spontanee di interesse apistico, come il ciliegio, ma soprattutto l’acacia. Di quest'ultima si nota l'appassimento e disseccamento dei germogli”.

Oltre che ambientale, il danno è anche economico. “La svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha portato all’aumento del 13 per cento degli acquisti familiari di miele nel 2020 ma sugli scaffali dei supermercati italiani già più di un vasetto di miele su due viene dall’estero con il rischio di consumare prodotti di bassa qualità. Il nostro consiglio è di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole o nei mercati di Campagna Amica che, nelle due province di Como e Lecco, si tengono con frequenza settimanale (con orario dalle 8 alle 12) a Cantù (piazza Garibaldi, martedì), Erba (via Carroccio, venerdì), Giussano (via De Gasperi, giovedì), Limbiate (piazza Cinque Giornate, venerdì), oltre a Mariano Comense (parcheggio Porta Spinola, sabato), Meda (piazza Cavour, mercoledì) e Lomazzo (viale Somaini, sabato). Nel territorio italiano non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina. Il miele nazionale – conclude il presidente Trezzi - è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti”.

 
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