Pensioni, priorità post-Covid-19
In piena crisi economica post-pandemia, con l’approssimarsi dello sblocco dei licenziamenti e la fine di «Quota 100» (31 dicembre) rischiano di peggiorare le condizioni per chi dovrà andare in pensione, creando disparità tra lavoratori. Per questo motivo, quello previdenziale è uno dei temi prioritari per la nostra economia.
È quanto è emerso dall’assemblea unitaria dei delegati di Cgil, Cisl e Uil sulle politiche previdenziali che si è tenuta oggi in videoconferenza. A coordinare i lavori Abele Parente, segretario generale della Uil Monza Brianza, mentre il compito di presentare le proposte che il sindacato confederale ha sottoposto al Governo per la riforma previdenziale è stato affidato a Ezio Davide Cigna, responsabile della Previdenza della Cgil Nazionale.
I temi proposti dalla piattaforma sono molti: dalla flessibilità in uscita ai contratti di contratti di espansione e isopensione (che prevedono l’uscita anticipata dal lavoro rispettivamente di 5 e 7 anni dalla pensione); dal sostegno alle categorie più deboli con l’ampliamento della platea dei destinatari dell’Ape sociale alla valorizzazione dei periodi dedicati al lavoro di cura e alla maternità per le donne; la proposta di una pensione contributiva di garanzia, che possa assicurare un assegno pensionistico dignitoso a tutti, anche a categorie sempre più spesso costrette a lavori discontinui e part-time come i giovani e le donne; il rilancio della previdenza complementare attraverso un semestre di silenzio assenso; l’ampliamento della «quattordicesima» per i pensionati; la parificazione delle condizioni di accesso al Tfr e Tfs tra settore pubblico e settore privato.
Tra gli interventi anche Stefano Sanvito, Rsu Fim Cisl di St Microelectronics, Giovanni Agudio, responsabile Felsa Cisl Monza Brianza Lecco e Virginio Stucchi, operatore Cisl Scuola territoriale. Hanno espresso condivisione per le proposte elaborate dal sindacato confederale e hanno posto nuovi interrogativi in particolare sui temi giovani, precariato e previdenza. «Il mondo del lavoro è cambiato – hanno detto in sintesi -, il sistema previdenziale deve fare altrettanto e mettere in campo nuove tutele che vadano a colmare i vuoti contributivi che mettono a rischio il futuro delle nuove generazioni».
«Di fronte alla crisi economica e alla conseguente perdita di posti di lavoro la riforma della previdenza diventa una sfida complessa ma fondamentale – ha detto in conclusione Ignazio Ganga, segretario Cisl con delega alla Previdenza -, perché determinerà l’aumento o meno del divario tra chi potrà permettersi una vita dignitosa e chi no». In questo senso, continua Ganga «mettere al centro persone e lavoro equivale al dire mettere al centro Welfare e previdenza».
