Proprio mentre il Parlamento Italiano è impegnato nell'eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, gli eredi della antica Monarchia Sabauda, Vittorio Emanuele e le sorelle, fanno causa allo Stato Italiano per riavere i "gioielli della Corona", diademi, collane d'oro, smeraldi e anelli vari appartenuti alla famiglia e al Re Umberto II e sequestrati all'atto della sua dipartita in esilio per il Portogallo, e conservati da settant'anni in un caveau della Banca d'Italia. Il valore dei gioielli è incerto: si va dai 20 milioni di euro ai 200 milioni, però come tutti i gioielli hanno anche un valore sentimentale, di ricordo (o forse gli ex sovrani navigano in cattive acque e vogliono rivenderli ?).
Ci avevano già provato quando erano tornati dall'esilio, grazie a Berlusconi, nel 2002: "Scusate - avevano chiesto - potremmo riavere le nostre antiche dimore ?" . Cioè nientemeno che proprio il Quirinale (dove Vittorio Emanuele aveva passato la sua infanzia) requisito ai Papi nel 1871, la Reggia di Caserta, requisita all'ex Re di Napoli Ferdinando di Borbone dieci anni prima, la Villa Reale di Monza (dove Umberto I fu assassinato) e Palazzo Reale di Milano, oltre ad altre "dimorucce" del genere (e naturalmente il Palazzo Carignano e quello Reale di Torino) . E gli è andata bene che persino il Berlusca gli ha fatto una pernacchia, sennò pensate che IMU avrebbero dovuto pagare !
Io personalmente sarei per ridarglieli i "gioielli": in fondo, se c'è l'Italia, e se oggi si vota un Presidente nazionale, storicamente è merito (o forse colpa) soprattutto loro !
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Cosi` parlo` Zarathustra