Come in tutti i divorzi litigiosi e non proprio consensuali, dopo la separazione tra Calenda e il PD volano gli stracci.
E' già cominciato il tiro al bersaglio: "Ogni voto dato a Calenda è come darlo alla Meloni" - dice Enrico Letta a proposito dell'ultimo "colpo di testa" di Calenda, che abbandona il "Circo Barnum" che "dice tutto e il contrario di tutto".
"Come si fa - dice Calenda - a stare in quel calderone dove i programmi sono completamente opposti, sui rigassificatori, sull'energia, sul lavoro, sulle infrastrutture" (e come dargli torto) ?
Come si fa a mettere insieme Gelmini e Carfagna, con Fratoianni e Di Maio ? Letta aveva tentato di spiegarlo : "E' un'alleanza elettorale, non programmatica e di Governo". "Pejo el Tacon del Buso" come dicono i Veneti. Cioè il giorno dopo le Elezioni, in caso di (improbabile) vittoria, tutti sarebbero liberi di azzannarsi l'uno con l'altro, riproponendo lo stesso schema logorato in ormai 30 anni di alleanze, da una parte e dall'altra, "fatte per vincere le elezioni, ma non per governare" (dai tempi dell'Ulivo di Prodi).
E più o meno la stessa cosa succederà se vincerà il Centrodestra, tra chi guarda al PPE e chi invece a Orban.
Vogliamo continuare così, in attesa di qualche altro "Governo Tecnico" che "salvi l'Italia" ? Va bene ! Avanti Savoia !
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Cosi` parlo` Zarathustra