VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

TUTTI I COLORI DEL LUPINO

Martedì, 14 Dicembre 2021 06:54 Scritto da  Elio Spada

La policromia goticheggiante che punta, superba, al cielo lo rende inconfondibile fra mille altre essenze che ornano i notri giardini e un tempo, anche le nostre tavole. Sì, la multicolorata infiorescenza che fa bella mostra di sé nella foto è bella e buona. Si tratta di una delle varietà di lupino (Lupinus polyphillus: lupino dalle molte foglie) più comuni. Una pianta utilissima in grado di fissare l’azoto nel terreno e, quindi, di svolgere un’azione feritilizzante.

Un tempo, nelle feste popolari, davanti agli stadi, alle sale cinematografiche e alle chiese in tempo di messa, nelle città lombarde ma non solo, stazionavano venditori di caldarroste e lupini. Una manciata di piccoli “bottoni” gialli derivati però dalla varietà “bianca” del vegetale, veniva servita in imbuti di carta, anch’essa gialla, da macellaio (chi ha i capelli grigi forse se li ricorderà). Oggi, in tempi di globalizzata xenofilia, i pop corn e i bastoncini di patate fritte hanno sostituito lo snack a base di lupini. Anche se il minuscolo legume lenticolare prodotto dalla pianta, è dotato di numerose proprietà nutritive e. così pare, anticolesterolemiche e ipoglicemizzanti.

Una specie di toccasana, insomma, al punto che durante l’ormai dimenticata Esposizione universale (Expo) milanese del 2015 gli era stato dedicato un convegno dal titolo altisonante: “Quattordicesima conferenza internazionale sul lupino” durante la quale schiere di dotti relatori hanno magnificato le qualità del frutto conosciuto in tutto il bacino Mediterraneo fin da tempi remotissimi. Nei supermercati si possono comunque trovare in confezione sottovuoto mentre nel Meridione d’Italia se ne fa ancora ampio uso. Ma siate cauti. Il lupino è certamente un frutto contenente numerose sostanze benefiche come Sali minerali, proteine, carboidrati, fibre e grassi; ma è anche piuttosto pericoloso dato che nasconde al suo interno anche alcuni alcaloidi che consumati in quantità eccessiva, possono provocare intossicazioni piuttosto serie. La cottura e la conservazione in salamoia, però, ne riducono molto la tossicità. Ma non esagerate: 40/50 grammi sono sufficienti.

Ultima modifica il Martedì, 14 Dicembre 2021 06:56
Letto 1377 volte
Vota questo articolo
(0 Voti)