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Domenica, 02 Luglio 2023 20:21

BUONA LA PRIMA A CORTENOVA PER IL DODICI ORE IN MEMORIA DI PEPPINO NEGRI

in Sport

Prendete un bel gruppo di amici legati (anche) dalla passione per il calcio e aggiungetevi la voglia di divertire e divertirsi nonché raccogliere fondi per la propria associazione sportiva: questi gli ingredienti che hanno fatto da sfondo e da motore alla prima edizione del 12 ore intitolato alla memoria di Peppino Negri (socio fondatore del CSC Cortenova) disputatosi ieri, sabato 1° luglio, a Cortenova.

"È stata una bella giornata - commentano gli organizzatori - e vedendo l’entusiasmo della gente sembra sia stato apprezzato sia l’evento sia l’organizzazione. Ringraziamo gli sponsor e in primo luogo la famiglia Negri che ha voluto intitolare a Peppino questa manifestazione".

Sedici squadre hanno dato vita al torneo iniziato alle 8 del mattino con la fase a gironi; le prime due classificate di ciascun ragguppamento hanno avuto accesso ai quarti, poi le semifinali e, intorno alle 20 (quindi in perfetto orario) la finalissima.

Il podio finale ha visto salire sul gradino più alto la formazione del Biorca che ha sconfitto la CD Spiaze mentre al terzo posto di è classificata la squadra del Bar Campanile.

Buona, anzi ottima, la prima insomma e arrivederci al prossimo anno!

BIORCA 

I vincitori del Biorca premiati da Walter Negri, tesoriere del CSC Cortenova, figlio di Peppino.

CD SPIAZE

CD Spiaze, secondi classificati con Raffaella Negri, figlia di Peppino.

BAR AL CAMPANILE

Al terzo posto il Bar Camoanile premiati da Chicco Negri, nipote di Peppino.

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Domenica, 02 Luglio 2023 14:26

SABATO PROSSIMO FESTA DI COMPLEANNO PER IL MUSEO DI VENDROGNO

in Cultura
Sabato 8 luglio il Muu - Museo del latte e della Muggiasca - Vendrogno festeggia i suoi 15 anni con un ricco programma di appuntamenti e con l'inaugurazione della nuova mostra Custodire Tramandare Saperi!
Ecco il programma:
Alle 15 - BELLA STORIA! Fiabe per spettatori
Dalle 15 alle 18.30 - MERCATINO agroalimentare e dell'artigianato lungo le vie del paese
Alle 17.00 - Custodire, tramandare saperi. Inaugurazione MOSTRA di Matteo Balduzzi. A seguire aperitivo.
Dalle 19.30 - CENA CON DELITTO. Cena in piazza con intrattenimento musicale a cura di Show Time Events & Managment SAGL. Primo, secondo, dolce, acqua e vino. € 20, ragazzi e adulti, € 10 bambini fino ai 10 anni.
Per la cena prenotazione obbligatoria al n. 333 3823413
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Domenica, 02 Luglio 2023 08:59

DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 5ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Nel Vangelo di oggi, che parla di come seguirlo, Gesù si presenta particolarmente esigente. Il Vangelo ci presenta la figura di tre possibili discepoli e per ciascuno Gesù mette in evidenza una condizione ed esigenza di come seguirlo. Il primo, è l’uomo stesso che si offre di seguirlo, ma Gesù lo mette in guardia: è come se gli dicesse: “Pensaci bene, seguirmi non è una vita agevole: non ho un posto dove posare il capo”. È invece Gesù a dire a un secondo: “Seguimi”, e questi gli chiede di poter prima seppellire il proprio padre. Sembra durissima la risposta di Gesù: “lascia che i morti seppelliscano i loro morti”, come a dire che Gesù e il Regno vengono prima anche dei legami più sacri.

Anche al terzo uomo, che gli chiede di poter prima salutare i propri familiari, Gesù risponde con durezza: “ Chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro non è adatto per il regno di Dio”: cioè, presa una decisione non bisogna più tentennare o rimpiangere il prima.

Abituati come siamo a pensare a Gesù paziente, umano, ci sorprende di vedere oggi questa sua esigenza senza sconti e ci chiediamo: perché?

In realtà, questo Vangelo, prima ancora di dire le esigenze del seguire Gesù, dice come Lui stesso è stato ed ha vissuto.

Il “pensaci bene” detto al primo uomo ci ricorda il digiuno nel deserto con il quale Gesù si è preparato alla sua missione.

La richiesta di mettere Dio prima anche dei legami più sacri ci ricorda come anche Gesù mise Dio prima di Maria quando lo cercava: “Chi è mia madre? Mia madre e miei fratelli sono coloro che fanno la volontà del Padre mio”.

La decisione richiesta al terzo ci fa pensare alla decisione con la quale Gesù si incamminò verso il compimento della sua missione, nonostante il “non sia mai che ti accada questo” di Pietro.

Ma perché mettere Dio e la sua volontà prima dei nostri sentimenti più umani?

Perché al cuore di Dio e della sua volontà ci siamo noi e così troviamo la nostra vera gioia.

Come l’ha vissuta anche Gesù: gioia per la vita, per le persone buone, per il dovere compiuto bene, per un amare senza rancori; gioia data anche a noi dal vivere nell’amore del Padre.

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Domenica, 02 Luglio 2023 08:01

LA FANTASTICA STORIA DI CATERINA

in Cultura

"Tutto è cominciato con il ritrovamento di un documento del 1452 presso l'Archivio di Stato di Firenze" racconta Carlo Vecce, autore di uno splendido "romanzo storico" che subito è diventato un "caso letterario" , "Il sorriso di Caterina" , pubblicato da Giunti nel marzo 2023 e già diventato un "best seller".
La presentazione si è svolta a Lecco venerdi scorso 30 Giugno, organizzata da Franco Minonzio, ex professore del Liceo Classico lecchese e titolare della Libreria "Parole nel tempo" nonchè delle Edizioni Polihistor.

"Carlo Vecce - ricorda Minonzio - professore di Italiano presso l'Università Orientale di Napoli è uno dei maggiori esperti italiani di Leonardo da Vinci, su cui già una trentina di anni fa aveva pubblicato una ampia biografia per Sonzogno".
"Avevamo bisogno di qualche cosa di nuovo per la ricorrenza del quinto centenario della morte di Leonardo - prosegue Vecce - in particolare sulle origini biografiche della sua vita. Si sapeva che erano oscure, essendo figlio non riconosciuto, con pochissime notizie sia del padre che della madre. Di solito i bambini figli di rapporti adulterini e fuori dal matrimonio venivano portati alla "Ruota" dei Frati, e il loro destino di poveri orfanelli era abbastanza segnato: al massimo avrebbero vissuto come garzoni, falegnami, mestieranti di diverso tipo. Non fu così, per fortuna, per Leonardo, che pur dichiarandosi "homo sanza lettere" (ma non era vero, aveva una ampia biblioteca già ai suoi tempi, agli albori della invenzione della stampa) non potè avere una istruzione come quella dei figli dei nobili fiorentini, ma all'età di dieci anni venne comunque mandato a fare l'apprendista presso una bottega artistica già prestigiosa".

Torniamo al documento del 2 novembre 1452, il manoscritto delle "Ricordanze" di Francesco, "con la copertina antica in pergamena". Si tratta di un rogito, cioè un atto notarile, tra i circa ventimila scritti nella sua lunga vita da "Ser Piero d'Antonio di Ser Piero", un notaio che con il suo banchetto pubblico in piazza operò per circa 40 anni nel periodo mediceo e francese, in cui si parlava della "liberatione della Catherina balia della Maria facta per Monna Ginevra d'Antonio Redditi patrona di dicta Caterina e donna di Donato di Filippo".

A colpire il nome dello storico è quello di Caterina: chi è questa donna ? Da dove arriva ?
Era una schiava: "ai tempi del nostro splendido Rinascimento era ancora in vigore lo schiavismo, cioè la perdita di ogni libertà e dignità personale operata su uomini e donne inerti e privi di ogni diritto, una vergogna assoluta" non si esime dal commentare Vecci. Ma qual'è la sua storia ?

"Avrei potuto scrivere un breve articolo sui documenti ritrovati - dice Vecce - e in effetti uscirà sulla Rivista "Leonardiana" di Settembre". Però allo storico non basta, "il lavoro dello storico è come quello dell'esploratore, o dell'investigatore, mettere insieme vari elementi per cercare di approfondire e collegare le diverse vicende".

"Caterina era un nome comune per le schiave, che veniva dato loro quando queste erano portate in Italia: ma nel suo caso non era così, quello era proprio il suo vero nome".

Ecco allora che la fantasia dello storico si scatena - "ma basandomi su elementi concreti: mentre nel romanzo letterario di Manzoni i nomi sono inventati ma la storia è verosimile, qui i nomi sono tutti reali e di personaggi esistenti" regalandoci uno splendido romanzo sulla vita avventurosa di questa "schiava Circassa", proveniente dalle alte montagne del Caucaso e a Nord est del Mare di Azov, all'epoca chiamato "Mare Maggiore", all'estremità sconosciuta dell'Europa dell'epoca, dove arrivavano appena le navi genovesi e veneziane.

Caterina figlia di Jacob, un principe delle terre circasse, viene catturata all'età di 13 anni circa da una spedizione genovese e portata nella città di Tana , alle foci del Don (oggi Mariupol "dove si sta svolgendo una guerra terribile ed assurda") . Termo, un mercante genovese di schiavi, che però la prende a cuore (Caterina ha la fortuna di trovare quasi sempre persone che la prendono a cuore e la trattano bene) la porta dopo un lungo viaggio nel Mar Nero a Costantinopoli, nel febbraio del 1440, dove diventa la schiava di Ser Giacomo, che la utilizza per fare ciò in cui le schiave circasse sono specializzate, cioè tessuti "battiloro" in seta ed oro.

Da Costantinopoli, ormai alla vigilia della drammatica conquista Turca del Sultano Saladino (1453), Caterina viene portata a Venezia, al servizio di Donato, un imprenditore fiorentino di incerta fortuna.
"Donato è il tipico imprenditore di questo periodo, in certi periodi ha fortuna con la sua bottega di "battiloro", ma si ritrova anche in mezzo a guai giudiziari per attività poco pulite, compresa la falsificazione di monete (viene anche imprigionato anche nei terribili "Piombi" veneziani)".

Deve perciò scappare da Venezia, portandosi con sè Caterina, e si ricongiungerà a Firenze con la sua amata Monna Ginevra" , entrambi compaiono nel documento citato sopra.

Anche Ginevra tratta Caterina come una figlia. Nella loro casa compare però un giovane notaio, Ser Piero, agli inizi della sua attività notarile, che conosce Caterina e se ne innamora. Dai loro rapporti fugaci nasce prima un bambino, PierFilippo, che verrà portato alla "Ruota" , e Caterina verrà portata a fare da balia altrove per il suo latte materno, ma il secondo, che nasce a Vinci, è proprio Leonardo, e Caterina, nel frattempo data in sposa a un contadino di Vinci, decide di tenerlo e allevarlo, fino all'età di dieci anni .

"Pochi hanno notato che Leonardo è un nome di libertà: si riferisce a San Leonardo di Limoges, patrono dei carcerati che spesso libera dalle catene".

Questi sono quindi i genitori naturali del genio vinciano : il giovane notaio e la schiava "circassa", che proprio pochi mesi dopo la nascita di Leonardo viene "liberata" appunto da Monna Ginevra, la sua ultima "proprietaria", che decide persino di darle una dote.

Una storia avventurosa, forse un po' romanzata, ma decisamente intrigante e scritta con grande maestria e "suspence". Di questo "romanzo storico" ne sentiremo sicuramente a parlare a lungo, complimenti a chi ha organizzato questo interessantissimo incontro.

Enrico Baroncelli

 

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Sabato, 01 Luglio 2023 20:18

AVIS BELLANO E CS MARGNO PRIME SEMIFINALISTE. LUNEDI' GLI ALTRI DUE QUARTI

in Sport

AVIS Bellano e i padroni di casa del CS Margno sono le prime semifinaliste dell'edizione 2023 del Torneo dol Chile.

I bellanesi hanno sconfitto 3 - 1 gli Inazuma Eleven con Simone Ferrari miglior giocatore in campo.

Tre gol a zero è invece il risultato con cui i margnesi hanno battuto i Baby & Company. MVP Luca Gobbi.

Lunedì gli altri due quarti: si affronteranno Arredamenti Muttoni - Ragno Orobic Caffè e Laghettesi - Divano Kiev.

Le finali, come si può leggere nella locandina in copertina, venerdì 7 luglio.

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Sabato, 01 Luglio 2023 14:34

GIORNATA REGIONALE PER LE MONTAGNE, ZAMPERINI (FDI): MONTAGNA VA RISPETTATA E CUSTODITA, NON E’ UN LUNA PARK, MA ELEMENTO IDENTITARIO CHE RENDE PIU’ FORTE LA LOMBARDIA. RISORSE VANNO ALMENO RADDOPPIATE.

Regione Lombardia celebra il 2 luglio la Giornata Regionale per le Montagne, come stabilito dalla Legge 3/2020, che rappresenta simbolicamente l'apertura della stagione turistico-escursionistica sui rifugi delle montagne lombarde. La giornata si pone anzitutto l’obiettivo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sul patrimonio di risorse naturali, storiche, culturali, paesaggistiche, idriche e forestali che le montagne lombarde rappresentano. La Legge prevede inoltre che il Consiglio Regionale promuova iniziative di informazione e sensibilizzazione, workshop di approfondimento, di ricerca e laboratori progettuali volti a salvaguardare e conservare le risorse naturali e gli ecosistemi delle montagne lombarde. Rafforzando vieppiù la cooperazione tra le comunità locali, le aree urbane ed i territori montani, salvaguardando e diffondendo le culture, i saperi e gli stili di vita delle genti di montagna. Ad oggi, lo stanziamento di risorse ammonta a 30mila euro. Sull'argomento interviene il Consigliere Regionale lecchese Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Speciale Montagna.

«Le nostre montagne non vanno trattate come se fossero un luna park, dove ci si preoccupa solo del divertimento, senza pagare nemmeno il biglietto. Esse vanno rispettate e custodite, valorizzate e conosciute nella loro genuinità ed autenticità. - così Giacomo Zamperini, Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia - Come ha osservato la professoressa Luisa Bonesio, tra le più autorevoli studiose italiane del paesaggio, vivere la montagna in modo autentico tocca le forme della cultura, evidenziando il carattere storico, comunitario, simbolico che è proprio dell’esperienza dell’abitare. Solo un paesaggio differenziato, stratificato e memoriale può offrire ospitalità ai suoi abitanti, rispettandone il diritto a vivere in luoghi significativi. La Lombardia, terra che presenta grandi differenze territoriali entro i suoi estesi confini, deve trarre forza dalle sue peculiarità, valorizzandole nel rispetto delle differenze che le connotano. Ritengo che il senso profondo di questa giornata debba essere quello di sensibilizzare e promuovere un rapporto virtuoso e sano con le nostre montagne. Dobbiamo prendercene cura, ognuno nel suo piccolo, imparando a dare il buon esempio nel prestare attenzione alla sicurezza ed alle indicazioni sui corretti comportamenti da tenere quando ci troviamo nei sentieri montani, mantenendoli puliti, raccogliendo rifiuti abbandonati e lasciando in ordine i bivacchi ed i luoghi dove si è di passaggio.»

«Nel breve termine, - conclude Giacomo Zamperini, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Montagna - alcune progettualità, anche in collaborazione con il CAI della Lombardia, saranno finanziate, ma contiamo per il futuro almeno di raddoppiare le risorse stanziate per questa Legge, consapevoli della sua enorme potenzialità. I Comuni Montani della Lombardia si estendono per circa la metà del nostro territorio e rappresentano un elemento altamente identitario capace di rendere più forte tutta la nostra splendida regione.»

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Sabato, 01 Luglio 2023 13:24

GLI SPAVENTAPASSERI

Primi rumors sulla riunione pseudoleghista (ma poteva essere di qualsiasi altro partito vista la predisposizione ondivaga di molti dei presenti) di ieri sera convocata dall'Umberto da Moggio per volontà del deus ex machina Mauro Piazza e dal poco appariscente segretario provinciale Daniele Butti: scopo dell'allegro raduno il futuro assetto della Comunità Montana, in parole povere "rinnovare" il direttivo per quest'ultimo anno di legislatura.

Non sembra però che le cose siano andate così lisce come forse alcuni dei presenti si aspettavano. 

Voci (ah, le voci!) raccontano che il sindaco di Casargo Antonio Pasquini sia stato fatto fuori dalla corsa (e lui ci teneva); al suo posto, visto che l'Alta Valle doveva essere rappresentata, è uscito il nome del primo cittadino di Margno Giuseppe Malugani. Caduta (sempre stando ai "si dice" ma forse non c'era nemmeno mai stata) la candidatura del sindaco di Pasturo Pierluigi Artana, unico "vero" leghista ante invasione degli scappati da casa Forza Italia. Gli altri, per la cronaca, erano Davide Ierardi (oggi capogruppo) e Riccardo Benedetti, nome quest'ultimo da sempre poco gradito per via della sua pericolosa libertà di pensiero oltre che per la consolidata amicizia con un altro "nemico" dell'Impero, cioè il primo cittadino di Introbio Adriano Airoldi.

Per quanto riguarda Premana, come probabilmente pochi lettori sanno (anche perchè gli articoli di politica sono di gran lunga i meno letti), è stata tagliata fuori nonostante una stretta di mano la scorsa estate avesse suggellato una specie di accordo tra gentiluomini.

Poi, si sa, le cose cambiano e i gentiluomini diventano sempre meno gentili (e molto meno uomini), così Elide Codega adesso è nel consiglio di ANCI Lombardia in quota Fratelli d'Italia e quindi la capitale della Val Varrone non è più degna dell'attenzione degli aspiranti duchi della Valsassina.

Ma c'è di più, perchè forse - e sottolineiamo il forse - dal nuovo direttivo scomparirebbe anche il derviese Bonazzola (quota Fratelli d'Italia) per far posto a un rappresentante di Bellano (quota neolega o quello che volete voi).

Morale: si va verso una specie monocolore di antica memoria democristiana e ciò non deve stupire visto che i costruttori sono due democristiani di razza come l'Umberto da Moggio e il sopracitato deus ex machina. 

Succederà? Mah!

L'unica certezza è che "Il futuro è un'ipotesi, forse il prossimo alibi che vuoi, il futuro è una scusa per ripensarci poi", parole e musica di Enrico Ruggeri, mica un Zarathustra qualsiasi!

 

 

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Sabato, 01 Luglio 2023 09:54

COSA SARA' MAI LECCO?

Quella della promozione meritatamente e orgogliosamente conquistata sul campo dalla Calcio Lecco sta diventando una storia destinata a finire negli annali del calcio mondiale.

Sembra di essere non su un pianeta che dovrebbe reggersi su regole precise ma in una sorta di Gardaland dove ognuno dice la sua e le campane dopo aver suonato a festa si ricordano che dovevano farlo per un morto.

Tutto ciò, se ci pensate bene, è lo specchio di una Federazione che continua a fallire ogni obiettivo con le sue "nazionali", una federazione permeata da clientelismo e supponenza incapace di riconoscere i propri sbagli e, nelle persone dei suoi massimi dirigenti, dare le dimissioni.

Ma qui, lo sappiamo bene, non è più sport ma politica, e la più becera che possa esistere con personaggi che rincorrono cariche, altri che venderebbero la propria madre per mantenerle a vita in modo da non perdere quella visibilità altrimenti loro preclusa causa inconsistenza genetica.

Morale: ieri sembrava tutto a posto, stamattina no. Pensieri? Il più ovvio è che ci sia qualcuno che rema contro, Già hanno dovuto "sopportare" Sudtirol e Cittadella, adesso ci mancava anche il Lecco.

E cosa sarà mai Lecco se non una delle provincie più ricche d'Italia? Cosa sarà mai Lecco se non uno dei capoluoghi più affascinanti del mondo incastonato tra lago e montagna? Cosa sarà mai Lecco, perennemente e felicemente imbottigliata nelle sue poche vie di accesso e di uscita? Cosa sarà mai Lecco se non il teatro, mal sfruttato, delle gesta degli eroi manzoniani? Ecco, si saranno chiesti dove si consuma il potere, perchè mai Lecco dovrebbe ribellarsi? Ci abitano persone civili che lavorano da mattina presto a sera tardi, che motivo avrebbero di perdere il loro tempo inseguendo un sogno cullato da 50 anni?

E poi, diciamocelo, che senso avrebbe portarci in B un presidente così indipendente, rompiballe, autonomo. Vuoi mai che anche altri seguano il suo esempio?

Aspettiamo risposte.

In ogni caso il comunicato della doccia fredda è il seguente, ergo, la battaglia è solo agli inizi.

"La Covisoc e la commissione infrastrutturale ha mandato dei rilievi a Reggina e Lecco, le cui domande di iscrizione al campionato di Serie B hanno presentato delle criticità. I due club avranno tempo fino al 5 luglio di presentare ricorso, a quel punto ci saranno ulteriori relazioni degli organi tecnici che saranno girate poi al Consiglio Federale che il prossimo sette luglio prenderà una decisione".

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