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Martedì, 25 Giugno 2024 10:51

ATTENZIONE: STRADA CHIUSA IN VALVARRONE

La Provincia di Lecco ha disposto la chiusura totale al transito della strada provinciale 67 Alta Valsassina e Valvarrone, a seguito di distacco di un ammasso roccioso dalla parete sovrastante la carreggiata presso il ponte di Avano. La chiusura interessa il tratto tra la località Gallino di Pagnona e Avano di Valvarrone.

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Lunedì, 24 Giugno 2024 18:18

SILEA ATTIVA NUOVI CASSONETTI TECNOLOGICI PER LA RACCOLTA ABITI USATI: DIVERSI ANCHE IN VALSASSINA

Anche la raccolta di abiti, indumenti ed accessori di abbigliamento usati diventa “smart”: in 19 Comuni lecchesi, Silea sta attivando il servizio di raccolta di tali rifiuti, tramite appositi contenitori dotati di GPS e sensori di riempimento che ne consentono il monitoraggio in real-time dalla centrale operativa, al fine di ottimizzare il servizio di svuotamento.

I nuovi contenitori Silea - riconoscibili dal colore antracite e da una veste grafica stilizzata che li differenzia dagli altri contenitori già presenti sul territorio - dispongono di sistemi tecnologici interni, in grado di rilevare anche la presenza di fiamme o tentativi di manomissione.

“Anche in questa filiera, importantissima per l’economia circolare – evidenzia il direttore generale di Silea Pietro Antonio D’Alema - abbiamo voluto introdurre l’innovazione digitale, in linea con quanto stiamo facendo con la rete di distributori automatici di sacchi con QRCode per la misurazione puntuale, con il restyling tecnologico dei Centri di Raccolta 4.0 e con le ecostazioni ad accesso controllato, in corso di implementazione sull’intero territorio dei nostri 87 Comuni soci”.

All’interno dei contenitori è possibile conferire ogni tipologia di abiti e tessuti usati - purché non sporchi di grasso, oli, vernici o solventi – oltre che scarpe e accessori di abbigliamento (cappelli, sciarpe, zainetti, borse e cinture).

I primi contenitori sono già stati posizionati all’interno dei Centri di Raccolta e in alcuni punti definiti dalle amministrazioni comunali, per evitare fenomeni di abbandono e degrado.

“Con questa operazione stiamo coprendo quei 19 Comuni della provincia nei quali il servizio di raccolta tessili non era finora presente”, conclude Pietro Antonio D’Alema. “Nella restante parte del territorio il servizio è storicamente gestito dai singoli Comuni tramite cooperative sociali ed operatori del terzo settore con una lunga tradizione alle spalle, con i quali contiamo di migliorare l’intero sistema di raccolta, coniugando l’esperienza ed il radicamento locale con l’esigenza di standardizzazione e razionalizzazione a livello di intero bacino”.

I 19 Comuni che hanno affidato il servizio a Silea e nei quali sono in corso i posizionamenti dei nuovi cassonetti sono Casargo, Civate, Crandola Valsassina, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introbio, La Valletta Brianza, Merate, Oliveto Lario, Pagnona, Parlasco, Perledo, Premana, Santa Maria Hoè, Sirtori, Sueglio, Valmadrera e Valvarrone.

Per favorire la cultura della riduzione degli sprechi, anche nell’ambito del riciclo e riuso dei rifiuti tessili, Silea ha inoltre sviluppato un nuovo percorso di educazione ambientale, intitolato “Hai la stoffa per salvare il pianeta?”, destinato agli studenti delle scuole.

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Lunedì, 24 Giugno 2024 16:31

QUANTA ACQUA CONSUMIAMO OGNI GIORNO? ECCO UN UTILE PROMEMORIA PER RIFLETTERE E RISPARMIARE

Vi siete mai chiesti quanti litri d’acqua consumano la lavatrice e la lavastoviglie? Anche solo tenendo aperto il rubinetto mentre ci si lava i denti si sprecano decine di litri di acqua. Scopriamo tutti i consumi della quotidianità e le piccole azioni per ridurli.

Quante volte al giorno usiamo dell’acqua? Alcune azioni della quotidianità sono così automatiche che non ci soffermiamo nemmeno più a pensare a quanta acqua stiamo usando. Vediamo allora insieme i consumi giornalieri di acqua e come possiamo fare per ridurre gli sprechi. L’Italia, infatti, si classifica al secondo posto nell‘Unione Europea per il prelievo di acqua ad uso potabile pro capite, ben 153 metri cubi annui: la maggior parte degli altri Paesi ne preleva solamente tra 45 e 90 metri cubi.

La maggior parte dell’acqua consumata da ciascun italiano (ben 220 litri al giorno!) se ne va in doccia e bagno (39%), a seguire lavatrice, lavastoviglie e pulizie domestiche e infine per l’annaffiatura di piante e giardini.

Ecco i consumi nel dettaglio:

  • lavastoviglie: 18-30 l. ogni lavaggio;
  • lavatrice: 60-90 l. ogni lavaggio;
  • scarico wc a cassetta: 8 l.;
  • lavarsi i denti con il rubinetto aperto: 30 l.;
  • farsi la barba con il rubinetto aperto: 70 l.;
  • una doccia da 10 minuti: 120 l.

Gli accorgimenti che possiamo adottare sono semplici ma efficaci: installare i frangigetto ai rubinetti e chiuderli sempre quando non serve, fare docce più brevi, usare gli elettrodomestici solo a pieno carico. Oppure si può trovare il modo di riutilizzare l’acqua: potete usare l’acqua per pulire frutta e verdura per innaffiare le piante o raccogliere l’acqua della doccia mentre aspettate che diventi calda per lavare i pavimenti.

Fonti

  1. https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report-Giornata-mondiale-acqua.pdf
  2. https://quifinanza.it/green/consumo-medio-acqua-quanto-ammonta/508463/
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Lunedì, 24 Giugno 2024 14:23

FLUSSI TURISTICI IN DECISO RIALZO IN PROVINCIA DI LECCO (MERITO DEGLI STRANIERI)

flussi turistici 2023 verso il territorio lecchese, sulla base dei dati raccolti dalla Provincia di Lecco per conto di Regione Lombardia e Istat, confermano una tendenza in positivo sia per gli arrivi che per le presenze di turisti.

Si tratta di dati da leggere ancora come provvisori, fino alla validazione e pubblicazione da parte di Istat, titolare della rilevazione, ma comunque già consolidati dagli organi statistici intermedi.

Sono stati 439.092 gli arrivi 2023, ovvero i turisti che hanno pernottato almeno una notte in provincia di Lecco, per un totale di 1.193.819 presenze, date dal numero dei pernottamenti complessivi.

Gli arrivi corrispondono a +27,2% circa rispetto al 2022 e le presenze fanno registrare +18,8%: il “peso” di questo dato si comprende meglio se lo si compara con i valori del 2019, anno record pre-pandemia, rispetto al quale gli arrivi sono cresciuti nel 2023 del +41,5% e le presenze addirittura del +48,7%.

Sono stati soprattutto i turisti stranieri a scegliere sempre più numerosi il Lago di Como negli ultimi anni: nel 2023 gli arrivi sono stati il 43% in più rispetto al 2022 (+71,3% rispetto al 2019) e le presenze +39% rispetto all’anno precedente (+69% rispetto al 2019).

Gli arrivi di turisti italiani si attestano sugli stessi valori dello scorso anno (+0,16%), mentre è in calo del -15% il numero di presenze rispetto al 2022: i connazionali hanno quindi accorciato i loro soggiorni, pur confermando la scelta del territorio lecchese, numerosi come lo scorso anno.

Si attende ora la pubblicazione dei dati 2023 da parte di Istat per la conferma di questi valori.

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Domenica, 23 Giugno 2024 08:36

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA 5ª SETTIMANA DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Per apprezzare maggiormente le parole di Gesù che ascolteremo è bene allargare lo sguardo sull’intero capitolo 12 del Vangelo di Giovanni. All’inizio è raccontata la cena a Betania, nella casa di Lazzaro, Marte e Maria, amici di Gesù. Maria cosparge di profumo i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. Gesù apprezza tantissimo il suo gesto, ma qualcuno lo disapprova giudicandolo come uno spreco intollerabile. Poi è descritto l’ingresso di Gesù in Gerusalemme cavalcando un asinello. La folla lo acclama ma Giovanni ricorda che i suoi discepoli non capirono la sua scelta. E i farisei invece compresero da quel gesto che Gesù era per loro un pericolo, andava fermato. Infine si parla di un gruppo di greci animati dal desiderio di “vedere Gesù” e Gesù dice a chi gli parla di loro che vedranno solo un chicco di grano che nella terra morirà ma porterà tanto frutto. Dopodiché si dice che la folla non capisce perché per la folla il Messia non può morire.

Si parla quindi in questi fatti di luce e di tenebre, luce accolta o rifiutata. Gesù è luce, è luce bellissima, sbaragliante ma chiede di essere accolta liberamente. La si può rifiutare e preferirle le tenebre. Ti puoi aprire alla luce o le puoi resistere. E se resisti neppure Dio può fare qualcosa. È costretto dalla nostra libertà a permettere che i nostri occhi diventino ciechi e il nostro cuore diventi di pietra.

Il brano ci offre anche una possibile ipotesi del perché ci si sottrae alla luce. Si dice che alcuni capi credettero in lui ma avevano paura di dichiararlo per non essere esclusi dalla sinagoga e questo perché amavano più la gloria degli uomini più che la gloria di Dio. C’era per loro qualcosa di più importante della luce di Gesù: i loro interessi, se stessi, il loro ruolo, la loro posizione, il consenso che avevano dagli altri.

Questo è un pericolo che riguarda anche noi. A volte una parola di Gesù illumina davvero pensieri, desideri, scelte e situazioni che ci interpellano. Ne siamo sorpresi e ci viene voglia di ringraziare con il cuore e con la vita chi ci illumina. Poi però non riusciamo a distogliere l’attenzione della mente e del cuore da altre cose che ci prendono, ci interessano e, possiamo anche tranquillamente ammettere, ci sequestrano. E così anche noi ci ritroviamo ad “amare di più la gloria degli uomini più che la gloria di Dio”.

Infine c’è una espressione che mi provoca. È all’inizio del Vangelo: ancora per poco tempo la luce è tra voi. E’ come se dicesse: fate attenzione, non sprecate tempo, è urgente accogliere la luce! Dovete fare presto, ne va della qualità della vostra vita!

Nell’amore per la nostra libertà c’è un modo di ascoltare queste parole di Gesù, così come tante altre: è percepirle come una accorata preghiera. Non può non fare tutto ciò che gli è possibile per offrirci ciò che serve a rendere davvero la nostra vita bella, una vita di figli e fratelli e allora ci supplica, ci prega perché lui sa che nelle tenebre non c’è vita, non c’è gioia e pace.

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Domenica, 23 Giugno 2024 07:17

UNITRE VALSASSINA: MERCOLEDI' 26 GIUGNO INCONTRO SULLE BATTAGLIE DI SOLFERINO E SAN MARTINO

in Cultura

Undici anni dopo le battaglie di Solferino e San Martino, svoltesi il 24 Giugno del 1859, i poveri resti di circa 7.000 caduti in battaglia, appartenenti agli Eserciti Francese e Piemontese, che erano stati sepolti un po' in fretta dopo la battaglia, vennero dissotterrati dal Conte e Senatore Luigi Torelli e raccolti in una Chiesa- ossario vicino a Mantova, che consiglio di visitare.

Un monumento forse un po' macabro, ma che ben sintetizza gli orrori della guerra. Una guerra che però fu importante,. perché dette il via alla reale costruzione dell'Unità d'Italia. Il regno savoiardo (che ancora si chiamava Regno di Sardegna, come era stato definito nel Trattato di Utrecht del 1713) e l'Impero Francese di Napoleone III , si erano uniti con il Trattato di Plombières, dopo la partecipazione piemontese nel 1856 alla Guerra di Crimea contro la Russia, per una alleanza anti Austriaca in funzione difensiva.

Fu Cavour, come è noto, a provocare l'Austria perché attaccasse i Savoia, dopo il tentativo non riuscito della I Guerra di Indipendenza e le sconfitte di Novara e di Custoza, nel 1849, causando l'intervento dei Francesi a suo sostegno.
Furono due battaglie molto dure e sanguinose, da cui ebbe origine anche l'attuale Croce Rossa, di cui oltre all'ossario ci rimangono molti reperti esposti nel Museo di San Martino, che però cominciarono a creare l'Italia del Centro Nord (Piemonte, Liguria Lombardia, Parma ed Emilia, Toscana) a cui Garibaldi poi annesse l'Italia del Sud (Regno di Napoli).

L'ho detto e lo ripeto: non smetteremo mai di ringraziare abbastanza i precursori dell'Unità d'Italia, che in genere appartenevano all'alta borghesia illuminata, come l'Ingegnere e storico Giuseppe Arrigoni di Introbio, che partecipò alle Cinque Giornate di Milano, emigrando per qualche tempo in Svizzera per sfuggire alle ritorsioni austriache. Oppure come Felice De Vecchi, il costruttore della Villa de Vecchi a Cortenova (oggi purtroppo ridotta a un triste rudere) che per qualche anno fu un centro di Radicali e Mazziniani (come il "Soldato Lombardo" Amatore Melesi).
O come Tranquillo Baruffaldi, che dalla villa manzoniana di Barzio partì nel 1860 per la Sicilia insieme a Garibaldi nella "Spedizione dei Mille".

Questi figli della buona borghesia non si proponevano tanto una "rivoluzione sociale" (non sono molto d'accordo con l'espressione "Risorgimento tradito" utilizzata da molti storici già nel XX secolo) ma, al di là degli ideali un po' retorici, si proponevano soprattutto di creare una nazione unita, capace di fornirsi di strutture e sovrastrutture moderne, che già cominciavano ad essere presenti in altri paesi europei (Inghilterra Francia e Germania) cioè soprattutto strade e ferrovie, indispensabili per lo sviluppo del commercio e della economia interna.

Tanto per intenderci: il Ducato di Modena o il Granducato di Toscana non avrebbero mai avuto le possibilità economiche di costruire le gallerie e le ferrovie indispensabili per attraversare gli Appennini ! Di creare una rete ferroviaria e stradale che comprendesse tutta la penisola, senza più barriere né tantomeno dazi interni.

Se l'Italia, all'alba del XXI secolo, era diventata la quinta potenza industriale del mondo, lo dobbiamo in gran parte a questi personaggi a cui abbiamo giustamente dedicato tante vie e piazze nelle principali città italiane, ma di cui sostanzialmente ignoriamo in gran parte la vita e le opere.

E' quindi anche per questo motivo che l'Università della Terza Età della Valsassina è ben lieta di organizzare, mercoledì 26 Giugno, alle ore 16 presso la Comunità Montana, un incontro sulle guerre risorgimentali, a cui parteciperà Yuri Bergamo e qualche altro collega vestiti da soldati piemontesi di quell'epoca.

Ricorderemo quelle battaglie ma anche la vita quotidiana dei soldati, le loro attrezzature e le loro armi da guerra.
Un incontro a cui come sempre invitiamo tutta la cittadinanza : sarà sicuramente molto interessante !

vedi sito : https://www.solferinoesanmartino.it/solferino/

Enrico Baroncelli

 

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Sabato, 22 Giugno 2024 18:57

ESERCITAZIONI DEL SOCCORSO ALPINO TRA MENAGGIO E PLESIO

Settimana impegnativa per i tecnici del Cnsas, con addestramenti e attivazioni per interventi. La Stazione Lario Occidentale oggi ha ospitato una giornata di formazione della XIX Delegazione Lariana — a cui appartiene — incentrata sulla ricerca di persone disperse. La prima parte, teorica, si è svolta nella sede della Stazione a Menaggio; la seconda, di carattere pratico, a Breglia di Plesio. Erano presenti due CoRF (coordinatori di ricerca e formatori) e due TeR (tecnici di ricerca) del Cnsas, con una quindicina di soccorritori.
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Il programma della giornata prevedeva una prima parte frontale, teorica, sull’utilizzo di app e strumenti tecnologici specifici; sul campo invece hanno affrontato scenari diversi, tra cui la valutazione dei reperti che si possono trovare, quali segni del passaggio della persona; l’orientamento sul territorio con la gestione di nuovi sistemi software; il rapporto con eventuali testimoni e le tecniche di intervista per ottenere informazioni solide e oggettive, che consentano di rintracciare il disperso.
Il riscontro dei partecipanti è stato molto positivo, soprattutto perché hanno avuto la possibilità di testare sul campo il valore aggiunto della tecnologia, che permette di svolgere un lavoro più metodico e mirato all’evento. Per il Soccorso alpino, infatti, una parte significativa riguarda proprio la ricerca di persone disperse e quindi è necessario mantenersi sempre un passo avanti con questo tipo di formazione. Oltre alla giornata di oggi, durante la settimana i tecnici della Lario Occidentale avevano già partecipato a un addestramento di Stazione e anche all’elicertificazione, necessaria per compiere operazioni in cui è presente anche l’elisoccorso, svoltasi tra Lanzo d’Intelvi e il Monte Generoso.
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Sabato, 22 Giugno 2024 09:35

SMOTTAMENTO: CHIUSA LA STRADA A PARLASCO

Il maltempo da tregenda che ha colpito ieri il Lecchese, elargendo a piene nuvole acqua in abbondanza alla Valle, ha causato la chiusura della strada statale a Parlasco.

Si lavora per ripristinare nel più breve tempo possibile la circolazione.

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