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LA PRIMAVERA ARRIVA IN GIALLO

Martedì, 19 Aprile 2022 14:04 Scritto da  Elio Spada

L’infiorescenza giallo cromo riprodotta nella foto, le cui colonie affollavano a Pasqua i prati di Nava di Barzio, oltre ad essere esteticamente piacevole, fa anche bene alla salute. Almeno secondo una ormai quasi dimenticata medicina tradizionale. Una moltitudine il cui chiassoso cromatismo contendeva il verde prativo al tarassaco. Si tratta delle onnipresenti primule che, proprio come le rondini, annunciano (e spesso precedono) la primavera. Circostanza del resto chiaramente indicata dall’appellativo scientifico: Primula veris la cui etimologia binomiale (stabilita dall’imprescindibile Linneo nel XVIII secolo) deriva da un’antica espressione italica che suona più o meno come “fiore della primavera” a sua volta proveniente dal latino primus, termine ordinale che definisce una preminenza almeno cronologica, e dal sostantivo “ver” (primavera). Infatti, come abbiamo appena chiarito, le primule appartengono all’avanguardia delle fioriture naturali alle nostre latitudini.

Durante il Rinascimento veniva chiamato primula ogni fiore primaverile senza distinzione di genere o famiglia, come le margherite, oggi comunemente chiamate pratoline, o le pervinche. Secondo un’ormai desueta farmacopea tradizionale le primule, di cui si conoscono circa 500 specie, possiedono numerose proprietà curative. Tant’è vero che in alcuni antichi testi all’appellativo primula si aggiungeva l’aggettivo “officinalis”. Si riteneva, e alcuni ritengono tuttora, che la primula sia in grado di curare la tosse, gli spasmi muscolari e l’ansia. Inoltre alcune parti della pianta sarebbero diuretiche e svilupperebbero effetti antiinfiammatori e lenitivi su ematomi e contusioni con impacchi praticati tramite garza imbevuta in un decotto di radici di primula.

L’infuso può essere utilizzato per sciacqui e gargarismi, in caso di faringiti, gengiviti ed afte. Le foglioline più tenere possono essere utilizzate anche in cucina con le insalate. Si conoscono anche liquori aromatici ricavati dalle primule. Però fate molta attenzione: esistono essenze vegetali e infiorescenze, simili alle primule, che oltre a non essere curative, possono risultare tossiche per l’uomo. Quindi, se vi imbattete nelle primule, limitatevi a goderne la bellezza.

Ultima modifica il Martedì, 19 Aprile 2022 14:05
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