I CENTO ANNI (+1) DEGLI ALPINI DI MARGNO E CRANDOLA
Margno ha festeggiato domenica 18 giugno i cento anni più uno della fondazione del gruppo Alpini .
Alle ore dieci ammassamento delle penne nere nella piazza principale poi corteo sino al monumento dei caduti con deposizione di una corona d'alloro con la fanfara del corpo musicale santa Cecilia di Cortabbio davanti ad autorità civili e militari.
Portati i gagliardetti, poi Santa Messa celebrata da don Emanuele e di nuovo in corteo fino alla sede degli Alpini e al monumento , dove hanno preso la parola le autorità, i sindaci di Margno Giuseppe Malugani e di Crandola Matteo manzoni, il capo gruppo e il maresciallo Luigi Taricco comandante la stazione carabinieri di Casargo.
Il coro della parrocchia ha intonato dopo l'alza bandiera una bellissima canzone, poi il rancio alpino sapientemente preparato dalla Pro Loco di Margno ha concluso la bella giornata delle penne nere dell'alta valle nel segno dell'amicizia, dello spirito di gruppo e di fraternità che contraddistingue da sempre gli Alpini.
CALCIO LECCO IL SOGNO E’ REALTA’ DOPO 50 ANNI E’ DI NUOVO SERIE B
Calcio Lecco - Foggia: 3 - 1
Lecco (3-5-2): Melgrati; Celjak, Battistini, Bianconi; Giudici, Girelli (dal 22′ s.t. Zambataro), Galli (dal 19′ s.t. Lakti), Zuccon, Lepore; Pinzauti, Buso (dal 20′ s.t. Mangni). (Stucchi, Maffi, Maldini, Enrici, Scapuzzi, Tordini, Stanga, Martorelli, Ilari, Cusumano, Bunino). All. Luciano Foschi.
Foggia (3-5-2): Dalmasso; Rizzo, Kontek, Leo; Garattoni, Di Noia (dal 13′ s.t. Vacca), Schenetti, Frigerio (dal 28′ s.t. Iacoponi) e , Bjarkason; Ogunseye (dall’11’ s.t. Beretta), Peralta (dal 28′ s.t. Peterman). (Raccicchini, Nobile, Thiam, Di Pasquale, Markic, Odjer, Capogna, Rutjens). All. Delio Rossi.
Marcatori: Bjarkason (F) al 4’ p.t.; Lepore (L) al 34’ p.t. su rigore; Lakti (L) al 33’ s.t.; Lepore (L) al 43’ s.t.
Arbitro: Di Marco di Ciampino, ass. Votta di Moliterno, Catallo di Frosinone; Iv uomo: Monaldi di Macerata; Var: Marini di Roma 1, ass. Longo di Paola.
Note: Spettatori 4.995; terreno in buone condizioni; ammoniti: Buso, Frigerio, Beretta. Angoli: 2-8.
Tutti i tifosi del Lecco, in cuor loro, ci speravano, ma l’impresa sembrava di quelle impossibili ed invece domenica 18 giugno 2023, esattamente dopo 50 anni ed un giorno dall’ultima partita in B, la Calcio Lecco torna nella Serie cadetta nazionale e la fa con pieno merito.
La consacrazione è avvenuta nel migliore dei modi possibili ovvero con una splendida vittoria per 3 a 1 al Rigamonti Ceppi contro il Foggia, il tutto con una fantastica cornice di pubblico che a fine partita ha invaso il campo e poi la città con cori e caroselli di auto, una festache non si vedeva dai tempi della vittoria ai Mondiali dell’Italia.
Il Lecco ha disputato dei play off in crescendo, non sbagliando mai una partita ed eliminando avversari del calibro di Ancona, Pordenone, Cesena e Foggia, delle vere e proprie squadre costruite per vincere i rispettivi gironi per salire in B.
I Blucelesti hanno sciorinato un eccellente calcio, fatto di dinamismo, tecnica, organizzazione che hanno portato ad un bel gioco che ha incantato tifosi ed avversari.
Il ritorno con casa con il Foggia era pieno di insidie ed incognite, con i pugliesi vogliosi di rifarsi ed infastiditi dai presunti torti arbitrali della partita di andata. Infatti sono partiti subito forte e dopo pochi minuti sono subito passati in vantaggio, complice anche un’incomprensione della difesa Bluceleste.
Ci è voluta circa mezzora per far sì che il Lecco si riprendesse e cominciasse a mostrare il proprio gioco ed i frutti non hanno tardato ad arrivare con il pareggio su rigore calciato magistralmente, neanche a dirlo, da Lepore, il miglior giocatore di questi play off.
Questo è stato il segnale che il Lecco c’era, presente, vivo e combattivo, con il Foggia che ha cercato di riprendersi dalla batosta, ma che con il passare dei minuti si è reso conto che non c’era più nulla da fare. Nonostante i tentativi di attacco dei pugliesi il Lecco si è difeso bene e nella ripresa ha assestato due colpi da K.O., che hanno definitivamente chiuso le loro speranze, con le splendide reti di Lakti e, sempre lui, il leccese Lepore, la completa nemesi per i foggiani.
Ora godiamo la festa, ma poi mettersi subito al lavoro per attrezzarsi per il prossimo campionato di Serie B, che sarà duro ed impegnativo, ma questo non ha mai spaventato il Lecco ed i suoi tifosi.
ITALIA VIVA LECCO: COSTITUITO IL COORDINAMENTO PROVINCIALE
Facendo seguito all’Assemblea nazionale di Italia Viva dello scorso 10/06, anche gli iscritti della Provincia di Lecco hanno voluto incontrarsi per definire l’organizzazione e delineare le prospettive in attesa del congresso del prossimo autunno.
Ad aprire la serata di Galbiate presso l’auditorium Cesare Golfari, il coordinatore Antonio Rusconi che ha esordito stabilendo l’orizzonte verso cui tendere, prima di passare parola all’On. Mauro Del Barba.
“Dobbiamo continuare a lavorare per la costruzione di una storia nuova” - dice Rusconi - “aprendoci alle realtà del territorio senza aspettare necessariamente Roma”.
Da qui l’idea di un’organizzazione provvisoria, che affiancherà i coordinatori Rusconi e Vitali, fino al congresso. E' intervenuto quindi l’Onorevole Mauro del Barba, che ha raccontato gli avvenimenti politici degli ultimi mesi portando la sua diretta esperienza nel ruolo di responsabile regionale di Italia Viva e di parlamentare del gruppo Azione-Italia Viva.
“Arriviamo al congresso dopo una serie di curve ed un percorso non proprio lineare” – dice l’Onorevole, raccontando le difficoltà emerse dopo le elezioni regionali e la rottura provvisoria del progetto Terzo Polo .
“Purtroppo quanto accaduto ha segnato un calo di fiducia da parte dei cittadini, ed è per questo che abbiamo deciso di azzerare le polemiche e provare ad andare avanti, consapevoli che il valore del progetto non sia messo in discussione”.
L’attenzione passa subito dopo alle prospettive future, con lo sguardo verso le elezioni europee ma anche oltre: l’obiettivo è costruire un nuovo soggetto politico, del quale ci proponiamo come perno. Italia Viva sarà parte fondamentale di questo progetto, che quando sarà compiuto andrà oltre la sola Italia Viva, e guarda a +Europa, ad Azione, e a tante altre forze politiche fuori dai due poli estremi. Un chiarimento anche verso i recenti avvenimenti: “Non ci sono polemiche interne, e non darei attenzione ad una questione di poco conto, che non mette in discussione il progetto. Continuiamo insieme, a partire dai territori come avete giustamente proposto voi qui a Lecco; complimenti a voi, perché questo è lo spirito giusto con cui celebrare il futuro congresso”.
Spazio quindi alle numerose testimonianze dei presenti, alla raccolta di pensieri, idee e progetti per la Provincia, oltre al proseguo del tesseramento, arrivato per ora a circa un centinaio di iscrizioni.
Ecco i nomi e gli incarichi del coordinamento provvisorio.
Coordinatori: Antonio Rusconi e Giulia Vitali
Vice coordinatori: Marco Belladitta e Beppe Mambretti
Responsabile Enti Locali: Stefano Motta
Lecco: Andrea Frigerio - Circondario lecchese: Piergiorgio Locatelli - Meratese: Giacomo Ventrice - Oggionese: Luca Rossini - Casatese: Chiara Camozzi - Valle San Martino: Cesare Valsecchi - Lago e Valsassina: da definire - Cantiere economia: Giuseppe Conti - Commercio e servizi: Andrea Secchi - Sociale e Servizi alla persona: Franca Bodega - Cultura: Paolo Autelitano - Politiche europee ed agricole: Luca Perego - Tesoreria: Panzacchi Enrico - Social, internet e gruppo giovani: Simone Baiu, Paolo Camozzi ed Emanuele Camozzi - Organizzazione eventi: Carlo Isella.
Non resta ora che mettersi al lavoro sul territorio. Un passo alla volta, ricordando la poesia di Tennyson su Ulisse: "Anche se molto è stato preso, molto aspetta; e anche se noi non siamo ora quella forza che in giorni antichi mosse terra e cieli, ciò che siamo, siamo; Un’eguale indole di eroici cuori, Fiaccati dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare, e di non cedere"
IL VOLLEY CORTENOVA TORNA DAI NAZIONALI CON UN MERITATO QUINTO POSTO
LUCA LAFRANCONI, DEBORA BENEDETTI E LORENZO VITTORI SI PRENDONO LA CORTENOVA - ZUC
E' andata in scena ieri l'edizione 2023 della Cortenova - Zuc, gara ciclopodistica valida per l'assegnazione del Trofeo Famiglia Benedetti "Santafede" che vede da sempre l'arrivo sull'alpe dove nei giorni scorsi un furioso incendio ha completamente distrutto la baita di proprietà di Mario Benedetti, personalità di spicco della grande famiglia di Prato San Pietro rappresentata nell'occasione da diversi esponenti tra cui Lino Benedetti, riconosciuto punto di riferimento dell'industria metalmeccanica fondata dal nonno e portata al successo dai fratelli Luigi, Battista, Evaristo e Fulvio.
La gara di MTB ha visto prevalere il premanese Lorenzo Vittori (20'56") su Angelo Pepe (VAM Race- 21'15") e Tommaso Dedevitiis (Laghee - 21'20").
Due Falchi ai primi due posti della podistica maschile: Luca Lafranconi (24'34") ha preceduto Marco (25'08"). Al terzo posto Stefano Mandile (Evolution Sport Team - 25'24").
Nella femminile successo per Debora Benedetti (Team Pasturo - 29'04") davanti ad Aurora Invernizzi (Nordik Ski - 29'30") e Alessia Bergamini (CS Cortenova - 32'18").
Le premiazioni
NOTTE DA CAMAGGIORE
PER GRAZIA RICEVUTA
Tra i ricordi più nitidi di quand'ero giovanissimo resiste alla corrosione della memoria dovuta al tempo trascorso quello della gita a Lescen (Lezzeno per i più disattenti alle tradizioni locali).
Partenza a piedi da Cortenova, passaggio a Parlasco, poi giù a Piazzo e Portone, tappa a San Rocco e ultima salita verso il Santuario.
Il tutto, badate bene, mentre facevamo le elementari con alla guida il Signor Parroco che quasi da solo bastava (e avanzava) per condurre quel gregge impetuoso e disordinato di ragazzini nel rituale pellegrinaggio.
Aggiungo - per la cronaca e per opportuna riflessione - il resto del percorso: da Lezzeno si saliva al Collegio Giglio a Vendrogno dove veniva disputata una partita di calcio sul campo in porfido (altro che "sintetico") che mieteva numerose vittime di contusioni. Da lì - con qualche cerotto in più sulle ginocchia- attraverso Comasira si tornava a Taceno dove a Tartavallino diventava ancora una volta protagonista il pallone.
Infine, dopo circa 30 chilometri (a piedi) ed esausti ma contenti (Signor Parroco compreso), il ritorno a Cortenova attesi dalle famiglie che in tutta la giornata, vista l'epoca preistorica e l'assenza di qualsiasi tipo di mezzo di comunicazione che non fossero i segnali di fumo, non avevano ricevuto notizie dei loro pargoli senza, udite udite!, farsene un dramma, chiamare il Soccorso Alpino, i Carabinieri, la Forestale e via discorrendo.
Ma non è di questo che voglio scrivere.
Piuttosto di quello che vedevo dentro il Santuario, e cioè tutti quei cuori e quelle targhe degli "ex voto", termine che nessuno alle elementari ci aveva spiegato ma che lì, in quel preciso posto, in quei precisi momenti, in quella precisa atmosfera, diventava ben comprensibile a tutti.
Sul quei muri vivevano tante storie di Fede e ci voleva poco a capirlo. Storie vicine e lontane, storie di un popolo che non aveva mai smesso di credere, storia di un legame universale con la Madonna delle Lacrime.
Io allora guardavo con curiosità; poi la curiosità si è trasformata in rispetto, in emozione e oggi, dopo tanti anni, in commozione.
Sì, perchè vivere in questo circo che ci siamo creati dove ogni giorno sembra essere senza Dio, sapere che ancora oggi da qualche parte resistono stoicamente, senza sventolare bandiere o scendere in piazza, persone che non hanno perso la Fede è quantomeno confortante e ci induce a guardare ogni nuova alba e ogni successivo tramonto nella rinnovata speranza che qualcosa possa cambiare in meglio per l'Umanità.
Ed è ancor più umano cercare di comprendere e riflettere nelle profondità dei nostri cuori sulla "necessità" di un ringraziamento per il pericolo scampato come quello che oggi alla Madonna della Neve, altro Santuario che presidia la nostra piccola grande Storia, due uomini eleveranno per essere stati risparmiati da una montagna che nel loro caso, a differenza di molte altre tragiche volte, si è dimostrata Madre e non matrigna.
DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 3^ DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Il Vangelo di questa domenica è posto al termine dell’incontro di Gesù con Nicodemo, un maestro di cose religiose, eppure non credente come lo voleva Gesù. Argomento principale di quell’incontro era stata la fede in Gesù, e anche in questo Vangelo Gesù dice: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. A noi, uomini del fare, sembra strano che Dio ci chieda, come cosa principale per la nostra salvezza, di credere in Gesù, il Figlio da Lui inviato, e non delle cose da fare.
Nascono allora alcune domande: Cos’è dunque per Dio la fede in Gesù? Cosa significa credere?
Credere non è solo un atto della nostra intelligenza che riconosce che Dio esiste: questo è il presupposto, ma non basta, perché anche il demonio sa che Dio esiste.
Il credere che domanda Dio è credere al suo mistero di amore come Gesù ce lo ha rivelato con le parole ricordate e con la sua stessa vita, e crederlo non solo con l’intelligenza, ma aderirvi con il cuore e con la vita.
La fede che Dio ci domanda non si limita al credere che Lui esiste, ma
è anzitutto un atto di amore riconoscente verso di Lui che per primo ci ha amati,
è un atteggiamento di umiltà, invece di tutto ciò che in noi è motivo di vanto,
e di consegna a Lui di noi stessi e della nostra vita.
Siamo come un figlio che conosceva bene sua madre: la vedeva, vedeva le sue fatiche, usufruiva dei sui servizi, ma non si era mai affacciato al suo cuore per cogliere i suoi sentimenti: e ora, finalmente, la capiva e sentiva che poteva solo esserle riconoscente, e amarla con il cuore e nella concretezza della vita: cose che capitano, a volte, quando la mamma non c’è più, ma lei l’aveva messo nel conto e accettato che il suo amore poteva forse germogliare nel cuore del figlio quando lei non ci sarebbe stata più.
È solo quando iniziamo ad addentrarci in questo amore di Dio che avvertiamo quanto siano fuori posto le nostre divisioni, il nostro orgoglio (di ogni genere, anche quello religioso), e tutto in noi diventa umile riconoscenza verso Dio: sentimenti che, se sono veri, diventano amore anche verso i fratelli.
Quando è così, la fede non è solo giusta e doverosa in quanto siamo creature di fronte al Creatore, ma dà anche fiducia e gioia perché ci sentiamo figli amati dal Padre.
L'ARCIVESCOVO DI MILANO MERCOLEDI' IN VALLE: VISITERA' GLI ORATORI ESTIVI
Una bella notizia dal Decanato: mercoledì prossimo l'Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, sarà in Valle per una visita agli oratori estivi. Una iniziativa lodevolissima che testimonia l'attenzione verso i giovani e contribuisce al rilancio del valore che gli oratori dovrebbero avere nella nostra società nella quale, un tempo, erano assoluti protagonisti.
Un vero e proprio tour del force quello che si è prefissato il capo della Chiesa Ambrosiana che come prima tappa si fermerà a Cremeno: una sosta di mezz'ora dalle 10 alle 10.30 e poi via verso Pasturo dove si prevede arriverà intorno alle 10.45.
Alle 11.15 ripartenza verso l'Altipiano e fermata prolungata (pranzo incluso) a Barzio sino alle 14.
Nel pomeriggio alle 14.15 Mons. Delpini farà tappa a Introbio da dove, una mezz'ora più tardi, partirà per Margno (arrivo previsto verso le 15).
Ultima visita quella a Premana prevista intorno alle 15.45.
Nella locandina che pubblichiamo qui sotto il programma completo.