Per capire che cos`e` il Museo delle Radio Vecch diBellano, a cui abbiamo accennato in un articolo precedente, ripubblichiamo un servizio fotografico che abbiamo fatto poco piu` di tre anni fa ai coniugi Panatti ( prima del Covid).
Sappiamo che il Sindaco di Bellano, Antonio Rusconi, e` molto interessato ai problemi dello sviluppo turistico non solo di Bellano ma del Lario (ottimo il suo intervento di riqualificazione dell`Orrido di Bellano).
Ci rivolgiamo allora a lui perche` non lasci cadere questa iniziativa culturale di grande livello (e` un Museo che non sarebbe disdegnabile in nessuna grande citta`) e in qualche modo non lasci che la raccolta cosi` faticosamente creata dai Panatti venga magari piu` avanti divisa e venduta ad antiquari o collezionisti vari.
Un Museo davvero eccezionale a Bellano
Sono pochi purtroppo a saperlo, ma dentro i vicoli di Bellano si nasconde un Museo che farebbe felice qualsiasi citta` italiana, "La Ca` di Radio vecc", in via Achille 7.
Un Museo nato dalla passione e dalla raccolta di due bellanesi puri, GianPaolo Panatti ( classe 1938, ma ne dimostra di meno) e sua moglie Rina .
Panatti da giovane ha studiato elettronica in in Istituto tecnico di Milano, poi ha lavorato dieci anni alla Philips prima di decidere di mettersi in proprio.
A Bellano aveva un negozio-officina ( probabilmente lo stesso dove adesso risiede il Museo, in cui riparava televisori, radio, apparecchi elettronici di ogni genere.
La passione per l`elettronica, e la voglia di raccogliere tutto cio` che trovasse di significativo, gli era pero` nata subito: spesso invece di farsi pagare per qualche lavoro di riparazione chiedeva in cambio una vecchia radio, o un altro apparecchio, che aveva notato nella casa del cliente.
Molti sono poi i viaggi presso antiquari, o soffitte varie, che gli costavano anche parecchio denaro:"invece di portarmi al mare - fa finta di lamentarsi la moglie Rina, sempre pronta pero` a illustrare con entusiasmo ai visitatori i pezzi pregiati del Museo - comprava radio o altri apparecchi che ci costavano un occhio della testa !".
"Alcuni di questi, come l` altoparlante detto Il Marziano, costavano per l`epoca quasi come una casa".
Il risultato pero` e` davvero strepitoso, e speriamo che non vada mai perso anche in futuro. Le due salette stipate di "elettronica d`antan" contengono la prima Radio di Marconi (anno 1922), la Radiola RCA 3 sempre del 1922 ( da ascoltarsi con cuffia dell`epoca) , poi successivamente la CGE Audiola X1 del 1933.
Molte le radio dell`epoca fascista (il Fascismo utilizzava molto l`EIAR, antenata della RAI, come strumento di propaganda), come la "Radio Rurale", che doveva essere presente in ogni Municipio, per trasmettere anche nei paesi piu` remoti d`Italia i discorsi di Mussolini , Radio Balilla ecc.
Non mancano pero` le radio "politicamente" opposte, come le radio americane sempre degli anni Trenta da cui si poteva ascoltare la BBC ed altro ( notevole la Radio Marconi, italiana, del 1939).
Fino alle piu` recenti del modernariato ( anni `60 e `70), sponsorizzate dalla Coca Cola o da marche di sigarette (Radio Camel).
Persino radiotrasmettitori usati dai soldati tedeschi nella II Guerra Mondiale .
L`interesse di Panatti pero` si e` esteso anche ai grammofoni (sono presenti addirittura grammofoni della fine Ottocento, come il Dictaphone, con i cilindri al posto dei dischi di vinile, che verranno successivamente) dei radio registratori (Castelli fondatore della Magnetofoni Castelli e dell`indimenticabile "Geloso" era anche lui nato a Bellano) , e in un angolo del Museo anche i primissimi televisori ( addirittura il primo televisore sperimentale a cinescopio rotodo del 1949 !) .
UN Museo davvero inestimabile "Molti visitatori, inglesi o cinesi o giapponesi, ci hanno chiesto di comprare dei pezzi magari per portarli nei loro Musei, ma noi abbiamo risposto che non vendiamo niente !" dice ancora la signora Rina.
Sarebbe auspicabile un maggior interesse degli Enti pubblici ( Provincia , Comune o altro) per aiutare un patrimonio che, pur nato dall`iniziativa privata, e` davvero di un grande valore culturale !
Di seguito una panoramica di cio` che si trova nel Museo, con i loro fondatori: direi che stavolta le immagini parlano davvero da sole !