MUSEI VILLA MANZONI E CASA LEOPARDI: PER IL CENTRO MANZONIANO C’E’ ANCORA MOLTO DA LAVORARE
Giacomo Leopardi è ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano ed anche una fra le più importanti figure della letteratura mondiale. Leopardi è altresì ritenuto uno dei principali esponenti del romanticismo letterario.
Alessandro Manzoni, grazie al romanzo I Promessi Sposi, è uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, vero e proprio caposaldo della letteratura italiana. Il Manzoni ebbe anche il principale merito di aver gettato le fondamenta che costituiscono il romanzo moderno e di aver posto le basi per l'unità linguistica italiana.
Queste pochissime righe dedicate a due fra i nostri più grandi autori non fanno da introduzione ad un trattato su di loro. Non basterebbe un’intera biblioteca.
Villa Manzoni a Lecco era la Casa di vacanza per il piccolo Alessandro Manzoni, è appartenuta alla famiglia Manzoni dal 1615 (la acquistò Pompeo Manzoni, che proveniva da Barzio) fino al 1818, quando lo stesso Alessandro Manzoni la vendette alla famiglia Scola; oggi è diventato museo manzoniano con il nuovo percorso inaugurato nell’ottobre 2019.
Per Alessandro Manzoni la villa è stata la casa dove ha trascorso la sua infanzia e giovinezza, prima di andare a Parigi dalla madre Giulia Beccaria. Proprio da queste stanze poteva ammirare la splendida cornice delle montagne lecchesi e godere del dolce fluire delle acque del fiume Adda e del lago di Como: un territorio che ha ispirato lo scrittore diventando scenario di una delle storie d’amore più conosciuta al mondo, raccontata nei Promessi Sposi.
Il nuovo percorso espositivo del Museo Manzoniano, intende valorizzare in modo armonico i molteplici contenuti di cui è ricco il Polo museale di Villa Manzoni: una classica “casa museo”, bene architettonico e “luogo della memoria” di chi ha percorso le sue stanze e “museo letterario”, legato alla vita e alle opere del più importante scrittore italiano del 1800. Il nuovo Museo Manzoniano, consente al visitatore di immergersi nelle stanze in cui ha vissuto Alessandro Manzoni, tra mobilio originale, oggetti personali, statue, quadri, disegni, cartoline ed immagini.
La villa è costruita attorno a un cortile porticato, presenta una struttura tipicamente neoclassica, con una facciata scandita da modanature in arenaria. Sul lato a destra si trova un parco, molto più piccolo dell’originale. Dal cortile si accede alla Cappella dell’Assunta, dove è sepolto il padre dello scrittore, Pietro Manzoni. Sull’altare primeggia la pala rappresentante Maria Assunta, opera di Carlo Preda (Milano 1654-1729).
I Promessi Sposi vengono rivisitati in tanti modi diversi anche grazie alle nuove tecnologie come il film muto di Mario Bonnard del 1922, che conclude la visita alla Villa.
Dalla culla dello scrittore, ai suoi manoscritti, alle raffigurazioni delle scene dei Promessi Sposi ad opera di diversi artisti, agli originali della Ventisettana e Quarantana, l’ultima edizione dei Promessi Sposi illustrata dal Gonin, questo nuovo percorso museale valorizza la figura di Manzoni e rende il doveroso omaggio allo scrittore che ha reso celebre la città di Lecco in tutto il mondo.
Al primo piano della villa vi è la Galleria Comunale d'Arte – Sezione d'Arte Moderna, che offre al pubblico una selezione di opere che fanno parte del patrimonio storico-artistico del Si.M.U.L. (Sistema Museale Urbano Lecchese). L'allestimento delle varie sale, strutturato per ambiti tematici e periodi cronologici, mette in luce la carriera di importanti artisti che hanno operato nel territorio lecchese e che si sono distinti in ambito pittorico per le loro opere.
Passiamo ora alla casa Leopardi a Recanati, la dimora natale di Giacomo e antica residenza della sua famiglia. Un luogo ancora vivo, anzi vivissimo, i cui muri e arredi parlano ancora dello scrittore, abitato tuttora dai suoi discendenti. Dal 21 marzo 2020 sono stati aperti al pubblico per la prima volta parte del piano nobile e gli appartamenti dove Giacomo Leopardi abitò assieme ai suoi fratelli. Un accurato restauro, eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti, ha riportato questi spazi all'antico splendore.
“Ove abitai fanciullo” è il titolo del percorso di visita, il nuovo itinerario di visita di Casa Leopardi. Questo consente ai visitatori l’accesso ai saloni di rappresentanza del Palazzo; alla galleria dove sono esposte le collezioni d’arte; al giardino che ispirò gli immortali versi de Le ricordanze; al salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alla camera privata di Giacomo Leopardi, dalla cui finestra, il Poeta osservava l’amata luna e le vaghe stelle dell’Orsa.
“Dopo duecento anni la nostra famiglia apre spazi che, fino ad oggi, erano a nostro uso esclusivo e, soprattutto, la serie di ambienti che sono stati per lungo tempo il “desiderio proibito” di ogni appassionato di Giacomo Leopardi – le Brecce – ovvero i suoi appartamenti. Spero che questo nuovo itinerario di visita possa essere un traino per il turismo, tutta l’Italia ne ha bisogno.” Con queste parole, il 18 giugno 2020, la contessa Olimpia Leopardi ha inaugurato l’itinerario di visita che accompagna il pubblico nel cuore di Casa Leopardi.
Dal 9 novembre del 2020 Casa Leopardi ha aperto alle scuole le visite in streaming dove Giacomo Leopardi viaggia nel web con la didattica a distanza.
Inoltre dal 5 gennaio di quest’anno “Casa Leopardi” ha inaugurato le visite in streaming anche al pubblico. Dopo l’apertura delle visite didattiche digitali alle scuole, Casa Leopardi apre ai singoli visitatori, la possibilità di effettuare le visite guidate in streaming nei luoghi dove il Poeta è cresciuto e ha sviluppato il suo genio. Questa modalità di visita virtuale, altrettanto accattivante di quella in presenza.
Accompagnati dalle guide di Casa Leopardi, si possono esplorare in diretta streaming, le sale della Biblioteca in cui il Poeta ha studiato che contengono oltre 20 mila volumi. Si mostrano al pubblico diversi preziosi testi, attraverso i quali il genio recanatese ha potuto approfondire le materie che più lo appassionavano.
Due “CASE MUSEO” di rilevanza nazionale che vedono la presenza di migliaia di visitatori. Tuttavia a Recanati sono molte di più le presenze. Infatti a Villa Manzoni si sono registrate 27.644 presenze nel 2019, mentre l’anno successivo 5096. Quest’ultimo non è una dato significativo in quanto gravato dalle chiusure generalizzate a causa della pandemia da COVID.
Per quanto riguarda Casa Leopardi, in occasione dei 200 anni dalla scrittura de L'infinito, dal 20 dicembre 2018, fino al 6 gennaio sono stati 3.300 i visitatori che hanno visitato i luoghi leopardiani. Mentre nel periodo giugno-dicembre 2018 sono state quasi 69 mila presenze fra transiti nel circuito culturale leopardiano, ufficio di informazioni turistiche e biglietti staccati.
Occorre, inoltre rilevare, la rilevante differenza di costo dei biglietti in quanto si va dai due euro per Villa Manzoni ai 20 euro per la visita guidata per l’abitazione, la biblioteca ed il museo. Per 8 euro, il costo del biglietto più ridotto, è per la visita dell’abitazione e del museo.
Al momento dell’acquisto del biglietto per Casa Leopardi viene fornito un bell’opuscolo ricco di illustrazioni e testi che introducono e spiegano la visita dei luoghi, non previsto, invece, per Villa Manzoni.
Non è possibile visitare lo splendido parco di Villa Manzoni in quanto le condizioni degli alberi non lo permettono, in quanto non sono in sicurezza. La pavimentazione del cortile, posto all’interno della Villa, necessiterebbe una sistemazione, visto che è composto da un ciotolato molto irregolare, impossibile da percorrere per i disabili, ma anche per i normodotati non è di facile percorrenza.
Dal 15 ottobre al 6 novembre si è tenuta la manifestazione “LECCO LA CITTA’ DEI PROMESSI SPOSI”. Una rassegna ricca di eventi ed incontri culturali aventi, appunto, al centro il romanzo del Manzoni, dove accanto ad eventi più “leggeri” come La cioccolata di Don Lisander Degustazione di prelibatezze al cacao, in collaborazione con CFPA Enaip Lecco, ve ne sono stati altri più impegnativi, forse un po' troppo, probabilmente riservati a pochi intenditori.
Il confronto fra i due siti internet dedicati a Villa Manzoni (Sistema Museale Urbano Lecchese) e Casa Leopardi è impietoso. Grafica, velocità di consultazione, dettagli, informazioni, impatto visivo depongono tutti a favore del sito recanatese. Sempre per quanto riguarda siti internet dedicati alle residenze del Manzoni, come Villa Manzoni a Brusuglio e quello di Via Gerolamo Morone 1 a Milano, sono sicuramente più strutturati rispetto a quello lecchese.
In conclusione, senza entrare nel merito sull’importanza delle opere del Manzoni e del Leopardi, i contesti in cui inseriti, le proprietà, la prima pubblica la seconda privata, il sistema museale leopardiano risulta più brillante, meglio organizzato, capace di maggior attrattiva ed innovazione come le visite in streaming e più reclamizzato dagli enti preposti.
Villa Manzoni può, anzi ha l’obbligo, recuperare questa distanza, che non è siderale, ma occorre investire denaro, nuove idee, modernizzarlo, collegarlo e renderlo attrattivo per le scuole di diverso ordine e genere, inserirlo maggiormente nel contesto turistico lecchese. Ho visitato entrambi i musei e personalmente, al termine della visita di Casa Leopardi mi è sembrato che l’alone del Leopardi aleggiasse ancora su tutti gli ambienti, lasciandomi una sensazione di stupore misto a piacevoli ricordi degli studi passati.
Durante la visita di Villa Manzoni, pur essendo lecchese e sostenitore di tutti i luoghi manzoniani e quindi anche “viziato” da un certo tocco di partigianeria, sono rimasto colpito dal valore degli scritti e delle opere presenti, ma, stante gli ambienti forse un poco scialbi e bui, la mancanza di ariosità e dall’impossibilità di visitare il parco, un pieghevole che desse un ordine alla visita, magari un’ audio-guida che accompagnasse la visita, quando sono uscito, sono rimasto con una sensazione di povertà di contenuti, come se mancasse qualcosa che mi poter fa esclamare “veramente bello, ne valeva la pena”.
Nelle foto la Casa di Leopardi e la sua Biblioteca