A dodici anni dalla morte di don Giacomo Tantardini la Libreria Editrice Vaticana dà alle stampe le omelie che il sacerdote ha declamato nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma. Il volume “È bello lasciarsi andare tra le braccia del Figlio di Dio“, a cura del filosofo Massimo Borghesi, raccoglie le ‘prediche’ pronunciate da don Giacomo nella Basilica romana che conserva le spoglie, tra gli altri, del beato papa Pio IX e dello statista e Alcide De Gasperi, primo capo del Governo dell’Italia Repubblicana.
Don Giacomo Tantardini è stato uno stimato sacerdote italiano nato il 27 marzo 1946 a Barzio, Lecco. Fu battezzato pochi giorni dopo la nascita e cresimato dal beato cardinale Schuster nel 1953. La sua prima vita spirituale fu segnata da questi significativi sacramenti, che lo portarono a proseguire gli studi teologici presso il Seminario di Venegono, affiliato alla Facoltà Teologica di Milano. . Ordinato sacerdote il 27 giugno 1970 dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, il ministero di don Tantardini è stato profondamente segnato dall’incontro con don Luigi Giussani, il fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. La sua opera pastorale, in particolare tra gli studenti universitari di Roma, ha mostrato il suo impegno nella guida dei giovani.
L’attività accademica di don Tantardini lo ha portato a conseguire la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. È stato parroco presso Santa Margherita Maria Alacoque a Tor Vergata ed è stato assistente ecclesiastico presso l’Università di Tor Vergata dal 1983 al 1997. La sua carriera di insegnante ha attraversato diverse istituzioni, tra cui la Libera Università San Pio V di Roma e l’Università degli Studi di Roma. Padova. Collaboratore di rilievo della rivista “30Giorni nella Chiesa e nel mondo”, ha lavorato a stretto contatto con Giulio Andreotti, direttore della rivista.
Negli anni ’80, rispondendo ai bisogni spirituali dei giovani convertiti al cristianesimo, don Tantardini compilò un piccolo libro intitolato “Chi prega si salva” (“Chi prega è salvato”), che conteneva semplici preghiere cristiane e indicazioni per la confessione. Questo libro, introdotto dal cardinale Joseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, è stato tradotto in più lingue e distribuito in centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. L’eredità di don Tantardini va oltre le sue opere scritte; attraverso le sfide della sua vita e gli incontri ecclesiali, ha toccato la vita di migliaia di persone, attirando e mantenendo molti nella fede.
Don Tantardini si è spento il 19 aprile 2012, a Roma, lasciando una ricca eredità spirituale. Le sue opere postume, comprese le conferenze sulla teologia filosofica e sui rischi dello gnosticismo, continuano a influenzare il pensiero teologico. I suoi insegnamenti, che sottolineano l’importanza di un incontro personale con Gesù Cristo, trovano risonanza in molti che cercano una comprensione più profonda della loro fede. Per chi fosse interessato ad approfondire i contributi di don Tantardini, l’archivio delle sue lezioni, omelie e scritti si può trovare sul sito dedicato, mentre eventuali richieste sul suo libro “La testimonianza di Gesù risorto” possono essere rivolte all’associazione Piccola Via.