Nelle scorse settimane le cronache locali si sono ampiamente occupate delle delinquenziali azioni perpetrate da bande di giovani nel capoluogo del famoso ramo del Lago di Como che volge a Mezzogiorno.
Ora quel che non dovrebbe succedere ma che è probabile succeda se non vi saranno interventi risolutivi, è che in una sera diversa dalle altre questi fenomeni incontrino le persone sbagliate, non a mezzogiorno ma, più probabilmente, dopo la mezzanotte.
Poi, volete scommettere?, sarà tutto un “era un bravo ragazzo”e “una persona solare” (ma se andava in giro di notte forse era più lunare, ma va bene lo stesso).
Oppure, in altri casi, “era stato lasciato solo dalla società” ma, soprattutto, “bisogna capire”.
E la mia domanda è: cosa?
Non mi addentro in campi in cui non sono competente, ma aspetto il giorno (la notte) in cui i “bravi” di Lecco (o di altri posti, sia chiaro) incontreranno una compagnia di lanzichenecchi che ne ha piene le balle.
Cosa fare devono saperlo le autorità competenti, e magari farlo prima che succeda l’irreparabile perché se andiamo avanti così il rischio che capiti è altissimo.
Poi, qui e altrove, ci sono i “no-vax” che organizzano le loro sfilate di protesta che in un paese democratico – se autorizzate – sono più che legittime.
Il problema è che queste occasioni sono notoriamente colte non solo da gente perbene (di cui non condivido le idee per cui scendono nelle vie e nelle piazze) ma anche da una congrega di farabutti che, almeno mi par di vedere e capire, da una parte chiede rigore e dall’altra assalta la polizia per lasciar sfogare mai sopiti istinti primordiali.
Di questo i “no-vax” se ne sono accorti? Oppure fa gioco la ricerca del martire, perché anche qui, come nelle mezzanotti lecchesi, prima o poi la tragedia succede e, statene certi, la vittima non sarà un farabutto perché quelli la scampano sempre.
Fino ad ora le “autorità competenti” non hanno mostrato adeguata competenza, e i fatti di ieri avvenuti a Roma lo testimoniano senza ombra di dubbio.
Per concludere questa predica un po' provocatoria della domenica mattina, vi dico che ogni tanto mi chiedo se i “no-vax” si rendono conto che se possono circolare liberamente ed essere liberi di fare quasi tutto quello che si faceva prima del gennaio 2020 (compreso mandare a scuola i propri figli, andare a lavorare e consentire a quasi tutte le attività di poterlo fare) lo devono a chi si è vaccinato.
Perché mi piacerebbe capire se anch’io, come l’80% degli italiani, sono solo un emerito pirla e farmene una ragione.