La notizia falsa corre veloce sulla rete. E poi, moltiplicandosi, innesca equivoci, fa nascere dubbi, alimenta false aspettative pure in un settore delicato e sensibile come quello dei trattamenti previdenziali e assistenziali. La conferma arriva anche dalla Fnp Cisl Monza Brianza Lecco, la struttura che segue i pensionati.
Agli uffici della sede di via Dante a Monza arrivano, sempre più spesso, telefonate di chiarimenti relativi a «bufale» che impazzano sul web. Una di queste riguarda un fantomatico assegno di mille euro per le spese funerarie che spetterebbe alle famiglie che hanno perso un componente per il Covid-19. La cifra dovrebbe essere erogata dall’Inps. Ma questa norma, ovviamente, non è mai esistita. Lo stesso ente previdenziale illustra sul proprio sito tutti gli accorgimenti necessari per evitare raggiri e truffe. In questa condizione di isolamento forzato, però, c’è sempre il rischio che le fake news acquistino progressivamente credito, provocando poi cocenti delusioni tra la popolazione anziana e non solo.
«Nella fase attuale – spiega Stefano Buzzi, responsabile dell’Ufficio welfare Fnp Cisl Monza Brianza Lecco – riceviamo solo su appuntamento. Il traffico telefonico è perciò aumentato in maniera esponenziale. E durante queste telefonate molti ci chiedono chiarimenti su messaggi che circolano su internet e che, come minimo, sono fuorvianti. Domande che vengono poste anche al patronato Inas Cisl».
C’è chi telefona per sapere se effettivamente ai diabetici spetti un assegno mensile di 286 euro. Questo fino al 2019 era l’importo di riferimento per l’assegno di invalidità civile a chi avesse riconosciuto un grado di invalidità pari o superiore al 74% e a corrispondenti condizioni di reddito . E c’è chi chiede informazioni su un altro assegno che dovrebbe garantire un sostegno ai soggetti con problemi alla tiroide.
«Indicazioni come queste – specifica Buzzi – sono perlomeno ambigue. In pratica, il diabete e i disturbi tiroidei, da soli, non danno diritto a nulla. Queste, piuttosto, sono malattie che vanno valutate nell’ambito della procedura di riconoscimento dell’invalidità civile. Queste patologie devono essere viste in un quadro complessivo e valutate da una commissione pubblica competente. Diverso, naturalmente, è il caso in cui il soggetto soffra di una forma gravissima di diabete, tale da comportare un grado di infermità importante».
Infine, c’è pure la possibilità che al pensionato venga richiesto, tramite un messaggio sul cellulare, di confermare i dati anagrafici o peggio ancora dei dati bancari (Iban) relativi alla propria posizione Inps. «L’Inps – precisa Buzzi – non usa mai simili procedure. Infatti, l’Istituto previdenziale non acquisisce telefonicamente né per via e-mail ordinaria notizie utili per lo svolgimento di operazioni direttamente collegate alle prestazioni in pagamento. Tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al sito istituzionale www.inps.it o con l’intermediazione dei patronati abilitati.
In merito alle numerose informazioni e messaggi che girano attraverso i cellulari, occorre fare sempre attenzione alla fonte e alla provenienza. Bisogna ricordare che per avere riconosciuto qualsiasi diritto è sempre necessaria l’attivazione dell’iniziativa personale. Ma va appunto considerato come in questa situazione particolare si debbano fronteggiare rischi totalmente inediti» .
A fronte di qualsiasi dubbio o esigenza informativa in merito alle prestazioni Inps, ci si rivolga a chi ormai da decenni garantisce sul territorio un servizio fatto di serietà e competenza. Nelle sedi Inas Cisl e Fnp Cisl di Monza e della Brianza troverete le risposte di cui siete alla ricerca, evitando le trappole di fake news e raggiri fraudolenti.