La potete trovare quasi dovunque anche in Valsassina. Fa capolino dalle crepe delle massicciate lungo le strade, nelle pietraie, sulle rupi e tra i ghiaioni. Ma anche in molti giardini dove la borracina cinerea fa spesso bella mostra di sé anche perché non richiede nessuna cura. La definiscono cinerea proprio a causa del colore grigioverde delle foglioline che ricorda la cenere. Ma a me l’aggettivo suscita il ricordo di una delle fiabe che più ho amato: Cenerentola.
Ad ogni modo sempre di cenere si tratta. La borracina è pressoché immortale e resiste benissimo a quasi ogni tipo di clima visto che alle nostre latitudini vegeta da 0 a 1800 metri di quota. È una pianta grassa (per la precisione: “succulenta”, ma non mangiatene mi raccomando) che fra giugno e luglio produce fiori delicati, giallo rosa dotati di cinque petali e da uno stelo lungo e sottile. I botanici la chiamano Sedum dasyphyllum. Ma borracina suona meglio, no?
Pubblicato in
Fiori e Piante della Valsassina