Si chiama Wisteria sinensis e, come si evince dal nome, ha origine cinese. In questo periodo è in fase di fioritura e i suoi grappoli azzurro - viola si apprestano ad abbellire le facciate di molte case. Il glicine è, in effetti, una delle essenze vegetali più decorative presenti in Valle dove non esiste paese, pieve o frazione in cui i tentacoli contorti della Wisteria non si arrampichino lungo muri e balconi, raggiungendo estensioni e altezze che sfiorano i dieci metri. Il termine glicine deriva dal greco glykýs (λυκύς) che significa “dolce”.
Infatti i fiori di glicine, se masticati, sviluppano un sapore delicatamente zuccherino. Ma è necessario fare attenzione poiché pare che tutte le parti della pianta siano tossiche a causa del loro contenuto di saponine. Però, se utilizzati con moderazione, i fiori di glicine possono costituire un ingrediente per insalate, frittate e altre preparazioni gastronomiche. Divenne virale, l’anno scorso, un video postato da Jovanotti su TikTok, nel quale il cantante rivelava di gustare spesso i fiori del glicine crudi, nell’insalata o fritti. I fiori di Wisteria sono anche molto frequentati da api e altri insetti impollinatori. È curiosa l’origine dell’attuale appellativo scientifico della pianta. Il primo a nominare questo rampicante come “glicine” è stato il naturalista Linneo nel XVIII secolo in riferimento a un rampicante proveniente dall’America settentrionale. Un secolo più tardi un navigatore, il capitano Welbank, importò dalla Cina la pianta di glicine che oggi è diffuso in tutta Europa.
E un botanico di nome Nuttal, non sapendo che il rampicante era già stato classificato da Linneo, propose l’appellativo scientifico oggi accettato, in omaggio a un docente tedesco di anatomia di nome Wistar. Fu così che il glicine linneiano divenne per sempre Wisteria sinensis nonostante l’origine americana anche se tutti i comuni mortali, noi compresi, continueranno a chiamarlo semplicemente glicine. Un’ultima curiosità. Il glicine più grande del mondo si trova negli States, in California nella contea di Los Angeles. Si tratta di un gigantesco albero piantato nel 1894 che copre un’estensione di circa mezzo ettaro e pesante 250 tonnellate. Però anche da noi i glicini non scherzano. Se andate a Barzio potete ammirare un colosso di questa specie a due passi dalla piazza del Leone dove, nella penombra angusta del cortiletto che dà accesso al ristorante Esposito, giganteggia una wisteria enorme.
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Fiori e Piante della Valsassina