Mentre scriviamo le temperature fuori iniziano davvero a farsi sentire e, qui a Lecco, l'estate sembra decisamente iniziata.
Noi di Officina però, abbiamo i nostri segreti per combattere il caldo e sappiamo di poter sempre contare sulle acque fresche del Gerenzone.
In questo numero volevamo cogliere l'occasione per comunicarti il ritorno delle nostre attività all'aperto e stuzzicare la tua curiosità presentandoti uno dei principali testimoni della storia del fiume: la fiumicella.
Le fiumicelle erano i canali che, grazie al sistema idraulico di chiuse e salti, regolavano il flusso dell'acqua e la portavano agli opifici lecchesi.
Ci raccontano gli abitanti del fiume:
"Andavamo a fare il bagno sotto alle cascate. Acqua freddissima, gelida.
Prima della mia generazione c’erano le chiuse, i canali che portavano l’acqua del Gerenzone ai macchinari che andavano con la forza idraulica e anche nei canali facevano il bagno!
Io avevo 13 anni, tagliavamo in giardino le canne di bambù, filo e amo e andavamo a far finta di pescare. Camminavo sulla riva e facevo tutto il tragitto."
Ricordo di Raffaella Melesi
Ancora oggi lungo il Gerenzone si trovano i resti delle fiumicelle. Un esempio è Via Ramello, dove, a ridosso di un piccolo parcheggio, vi sono due punti con paratie in cui l'acqua eccedente veniva restituita al fiume.
Grazie al contributo dei volontari sono stati attuati una serie di interventi per liberarle da rovi e riportarle alla luce.
Le fiumicelle si possono ammirare dalla sponda opposta, anch'essa liberata dai rovi e che ora consente di percorrere agevolmente il sentiero pedonale che costeggia la proprietà Baruffaldi.