Maltempo, SOS vento forte per danni e incendi: 20 bufere da inizio anno, 1 su 2 in Lombardia
COMO-LECCO – Delle 20 bufere di vento registrate in Italia da inizio anno, tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado, oltre una su due (il 55% del totale) si è verificata in Lombardia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti regionale sulla base degli eventi segnalati dall’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’allerta della Protezione Civile regionale per vento forte che ancora in queste ore sta soffiando forte in tutto il settentrione lombardo, compreso l’Alto Lago.
Già in precedenza era stata diramata “arancione” per le zone della Valchiavenna, della Media-Bassa Valtellina, dell’Alta Valtellina, delle Orobie Bergamasche e della Valcamonica, con un livello di criticità giallo, invece, per laghi e Prealpi varesine, Lario e Prealpi occidentali, laghi e Prealpi orientali.
Osservati speciali gli alberi che in un anno in Lombardia sono stati al centro di oltre 7mila emergenze che hanno richiesto l’intervento dei pompieri, come emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco. Le piante cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – prosegue la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.
Grande attenzione anche per le possibili difficoltà nelle eventuali operazioni di spegnimento di incendi boschivi, dopo che in Lombardia si sono registrati solo nei primi 34 giorni dell’anno ben 66 episodi, favoriti anche da un inverno “pazzo” che lungo la Penisola ha fatto segnare finora una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media, con punte di +3 gradi nel nord ovest, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di gennaio che è stato uno dei più asciutti mai registrati. E' caduta infatti – precisa la Coldiretti – il 56% di acqua in meno con un pesante deficit a livello nazionale e l’allarme siccità nelle campagne.
Una situazione preoccupante – prosegue la Coldiretti – visibile dalla scarsità delle riserve idriche che in Lombardia fanno segnare complessivamente un -55,7% rispetto alla media del periodo 2006-2020, oltre che dai livelli dei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 12% di quello di Como al 28% del Maggiore. Il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (PV) è invece sceso a -3,05 metri, più basso che a Ferragosto.
Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere complessivamente – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane.