Traffico e soluzioni
Tre ore e mezzo di coda, tunnel bloccato, Città bloccata, comuni limitrofi bloccati, code smaltite a mezzanotte.
Ieri si è consumata la tempesta perfetta: un grande cartello segnaletico strappato dal forte vento sul Ponte Manzoni si schianta sulla fiumana dei turisti del venerdì sera diretti a nord, cui si accumula la risacca dei pendolari della sera che, uscendo dal Capoluogo, rientrano a casa. Anas e Polizia stradale, i soggetti competenti, hanno subito adottato le necessarie procedure di rimozione e le conseguenti verifiche tecniche per riaprire quanto prima in sicurezza. Risultato: oggi stiamo parlando (ancora, purtroppo) “solamente” di un assurdo traffico e non (per fortuna!) di altro.
La problematica è seria: tutti i Sindaci dell’asse della SS 36 sono preoccupati già dell’attuale situazione, figuriamoci con l’incremento del turismo estivo, e immaginatevi la figuraccia in diretta mondiale se un caso del genere succedesse in piena Olimpiade 2026! Mi correggo: a condizioni attuali, abbiamo già la matematica certezza che qualcosa del genere succederà durante le Olimpiadi, visto che contiamo mediamente due interruzioni della SS 36 ogni settimana: che sia il maltempo, l’esondazione del lago di Annone, un incidente, il distacco di un sasso. Per non parlare del rientro della domenica sera!
Ne abbiamo parlato in Prefettura proprio sabato scorso con il Viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, i Dirigenti Anas e l’Amministratore Delegato “Milano-Cortina 2026” Luigi Valerio Sant’Andrea. È stata stanziata la cifra importantissima di 265 milioni di euro per opere fondamentali che permetteranno di attivare un efficace “piano B” composto di svincoli, by-pass, e percorsi alternativi qualora ci fossero interruzioni sulla dorsale principale. In sintesi: 45 milioni di euro per il tratto Giussano-Civate; 23,5 milioni per un nuovo ponte Lecco-Pescate; 20 milioni per la ciclabile Pradello e Abbadia Lariana; 7,2 milioni per lo svincolo di Piona e 25 per quello di Dervio; 25 milioni per la galleria Monte Piazzo e 159 per la Lecco-Bergamo. Cifre rilevantissime che confidiamo, tutti, si concretizzino in opere concluse entro il 2026. Ma è bene dirci subito con franchezza anche un’altra verità: proprio perché saranno finalmente impiantati i cantieri per tutte queste grandi opere, mettiamo in conto almeno per i prossimi quattro anni ulteriori accumuli di ore di traffico, di ingorghi, di disagi dovuti ai lavori. Beh, siamo avvisati, e grazie tante.
E nel frattempo?
Nel frattempo forse occorrerà organizzarci in un modo differente! Mentre aspettiamo queste importanti strutture “hard”, dobbiamo continuare fare i conti con un traffico oggettivamente superiore alla capacità di assorbimento delle strade negli orari di punta e nel fine settimana. Dobbiamo quindi tentare, tutti quanti noi ove possibile, di avviare dei cambiamenti “soft” ma che possano concorrere ad alleggerire il carico: possiamo, a partire da noi Comuni, gestire in maniera più flessibile alcuni incroci/semafori/rotonde? Riusciamo, come cittadini, a spostare anche solo di 15 minuti un certo appuntamento? Qualche azienda o amministrazione pubblica può adottare un’ora di flessibilità in entrata-uscita dei dipendenti? Lo smart working può aiutarci? Possiamo definire diverse politiche di orario per l’aperura dei servizi? Si possono programmare in maniera più diluita alcune consegne merci, dai grandi tir delle aziende alla fornitura dei negozi, fino alla nostra spesa online? Possiamo rinunciare ogni tanto all’auto privata per altri mezzi di trasposto?
Se non vogliamo limitarci a imprecare logorando la pazienza quotidiana (compresa quella dei Sindaci!), dobbiamo attivarci, ove possibile, con delle piccole soluzioni intelligenti. Nei prossimi mesi ogni scelta individuale può migliorare la vita degli altri. E anche la nostra.
di Mauro Gattinoni