Ne è passata di tanta di acqua sotto i ponti della Valsassina da quando Renato Corbetta, indimenticato promoter di mille e più iniziative nel Lecchese, pensò di dare un contorno ad una premondiale di ciclismo.
Eh già, perchè a quei tempi Tartavalle ospitava la nazionale e gli anni sessanta erano tutto un brulicare di idee magari troppo fantastiche e di nuove fabbriche dedicate al ferro e all'acciaio che avrebbero decretato la fortuna dei nostri luoghi.
Altre persone, altra lungimiranza? Certo, ma anche altri tempi dove tutto era forse meno complicato sulla spinta di un "boom" che pareva non dovesse finire mai.
Così, in un capannone di Pasturo, per un paio di giorni alcune aziende locali si misero in mostra e mentre all'interno cresceva l'embrione di quella che sarebbe poi stata la Sagra, fuori i ciclisti sfrecciavano sui rettilinei tra ali applaudenti di folla.
Fu in quei momenti che Corbetta incontrò Tomaso Pigazzi il quale gli disse pressappoco così: "Ragionier Corbetta, io ho un prato qui vicino, perchè non la organizza là questa manifestazione un po' più in grande?"
Il Ragionier Corbetta, che non era nè un alieno nè un mago ma aveva la non comune dote di guardare e leggere il futuro, rispose "Caro Tomaso, grazie, ottima idea". E il prato del Tomaso passò subito alla storia e divenne leggenda.
Il resto lo conosciamo. Così come conosciamo l'evoluzione che il mutare dei tempi e delle regole - come ha ben ricordato l'attuale "Patron" Ferdinando Ceresa - hanno originato.
Non solo.
E' cambiato il pubblico, sono cambiate le generazioni di artigiani e commercianti. Molti dei "vecchi" espositori locali hanno fatto la loro fortuna con la Sagra ed oggi prosperano nei loro negozi e con le loro attività.
Eppoi, visti i contesti e gli impegni, non ci si può improvvisare "espositori", bisogna farlo quasi di mestiere.
Meglio prima o adesso? Questione di punti di vista, perchè se come è adesso la Sagra riesce a far arrivare in Valle decine di migliaia di persone lo scopo è comunque raggiunto e sta a chi c'è intorno approfittarne.
Ieri presso la Vent srl, l'innovativa casa costruttrice di motocicli e biciclette con sede a Introbio, la 57^ Sagra è stata presentata alla stampa con un rituale che si ripete di anno in anno alla presenza del Presidente della Comunità Montana, Fabio Canepari, del Sindaco di Barzio, Giovanni Arrigoni Battaia, e del Sindaco di Introbio, Adriano Airoldi, in qualità di amministrazione "ospitante".
Chiari i messaggi di Canepari e Battaia: la Sagra rappresenta un valore per il territorio e va dato atto agli organizzatori di averla saputa organizzare anche nei due anni di dura pandemia, mostrando coraggio e determinazione.
"Con la Ceresa srl - ha voluto anche sottolineare il Presidente - si è instaurato un proficuo rapporto di collaborazione".
Ferdinando Ceresa ha poi raccontato cosa significhi allestire oggi una manifestazione di così ampia portata che comporta l'osservanza di norme sempre più stringenti e, talvolta, emanate anche a poche ore dall'apertura, come fu l'obbligo del green pass lo scorso anno, introdotto il giorno prima dell'inaugurazione.
Ma, aldilà delle incombenze e degli impegni che caratterizzano qualsiasi attività, ci sono poi anche i riconoscimenti, e quest'anno, a seguito della partecipazione ad un bando, la Ceresa ha ottenuto un fondo di 30.000 euro da parte di Regione Lombardia.
"Visto l'incremento generalizzato dei costi - ha spiegato Ceresa - avremmo dovuto intervenire inevitabilmente sul prezzo dello stand cosa che non è avvenuta perchè abbiamo destinato il contributo regionale alla copertura delle maggiori spese, lasciando invariato il nolo".
A questo proposito, Ceresa ha informato che la Sagra sarà inaugurata dall'assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi.
Riccardo Benedetti (che nell'ormai lontano 1994 raccolse il testimone da Renato Corbetta) ha invece parlato della tradizionale sottoscrizione a premi e dell'assegnazione del Premio Sagra intitolato dal 2018 proprio a Corbetta.
Come noto ai lettori di Valbiandino.net, la lotteria verrà gestita dalla Cooperativa Le Grigne che sta portando avanti un progetto di ampliamento della propria struttura di accoglienza di Introbio.
"I responsabili delle Grigne - ha spiegato il Sindaco Airoldi - nella consapevolezza che prima o poi i loro ospiti avranno necessità di essere accuditi totalmente vogliono creare degli spazi in cui queste persone possano vivere sentendosi a casa loro. Arriveranno fondi pubblici, ma il contributo della lotteria della Sagra sarà importantissimo".
Per quanto riguarda il Premio Sagra, quest'anno verrà consegnato al famosissimo fotografo Mauro Lanfranchi. La motivazione? Aver promosso il territorio della Comunità Montana della Valsassina, Val Varrone, Val d'Esino e Riviera in tutto il mondo con le sue straordinarie immagini.
Reso noto anche il programma delle serate, la prima delle quali sarà un omaggio al trentesimo di attività degli Scramble Cats e si svolgerà la sera prima dell'inaugurazione, cioè sabato 6 agosto (ingresso dalle 18).
L'inaugurazione ufficiale è fissata per domenica 7 agosto alle 9.30. La Sagra chiuderà i battenti martedì 16 agosto con lo spettacolo pirotecnico che quest'anno torna dopo due edizioni di assenza causa restrizioni dovute alla pandemia.
Detto che gli espositori sono una novantina (molti di questi alloggiano in strutture dalla valle portando evidenti benefici), che i parcheggi e l'ingresso sono (come sempre) gratuiti e che nel corso della manifestazione verranno organizzati momenti didattici (fra l'altro sarà aperto per tutto il periodo anche il Museo La Fornace), e rinviando ad altri articoli l'approfondimento sulla sottoscrizione a premi e il premio Sagra, non ci resta che augurare alla Sagra il meglio da questa prima edizione post Covid.
Visto l'afflusso turistico nei nostri paesi e il quotidiano via vai di auto dalla pianura, non dovrebbe essere difficile ripetere i numeri registrati sino al 2019.
Nelle fotografie la presentazione della Sagra tenutasi ieri pomeriggio presso la Vent di Introbio