Molto interessante l'esercitazione di Soccorso Alpino tenutasi domenica 14 agosto presso le Placche di Introbio: una dimostrazione di "recupero e soccorso in parete" di un ipotetico escursionista rimasto bloccato e ferito durante una scalata.
"Una situazione che ormai capita frequentemente" ha detto Alessandro Spada, coordinatore del Soccorso Alpino e Speleologico, Stazione Valsassina e Valvarrone. Una volta il recupero partiva dal basso, cioè i soccorritori partivano dalla base della parete scalandola per arrivare nel posto dove recuperare la vittima. Adesso invece preferiamo partire dall'alto, sopra la parete, e lanciare le nostre corde con cui effettuare l'operazione. Corde che devono essere molto resistenti, perchè a un certo punto dell'operazione c'è una sola corda, a cui si aggregano le altre, che dunque regge il considerevole peso di ben quattro persone, cioè tre soccorritori e la vittima, che viene distesa perfettamente nella lettiga "volante" che poi viene lentamente portata a terra in condizioni di sicurezza e senza che la vittima subisca scossoni."
L'operazione quindi, durata meno di un'ora, è stata ripetuta sia sul lato destro che sinistro delle placche introbiesi, davanti a un pubblico numeroso, partito in parte dalla vicina Sagra.
" Noi dobbiamo essere molto grati a questi volontari - ha detto il Sindaco di Introbio Adriano Airoldi, presente alla manifestazione - perchè essi svolgono un ruolo insostituibile ed utilissimo. Certo, noi spereremmo che non ce ne fosse bisogno, ma invece quando ci sono situazioni di emergenza in montagna, e ormai capitano abbastanza spesso, il loro ruolo e la loro professionalità sono indiscutibili".
A questo proposito Alessandro Spada ha fornito alcuni numeri sull'attività del Soccorso in Lombardia dove vengono effettuati intorno ai 1.200 interventi all'anno; in Valsassina (che comprende praticamente l'area della Comunità Montana) sono circa 120/130 di cui un buon 30% per "recuperare" persone illese, cioè, ad esempio, gente che si è persa o non ha più le forze per tornare a valle.
Per molti di questi interventi è richiesto l'ausilio dell'elicottero il cui costo orario complessivo si aggira intorno ai 12.000 euro: visto che mediamente un intervento dura 40 minuti, ciascuna chiamata costa al contribuente più o meno 10.000 euro. E' vero che esiste un "ticket" per i recuperati "illesi", ma si tratta di una cifra irrisoria ben lontana dal coprire i costi.
La raccomandazione è di essere sempre prudenti quando di approccia la montagna e tenere in considerazione le proprie capacità prima di intraprendere un'escursione. E questo non solo per salvaguardare la propria salute ma anche per evitare che altri debbano mettere a rischio la propria per effettuare un recupero.
Meritati applausi quindi alla discesa degli ultimi soccorritori: basta vedere il sito Facebook del Soccorso Alpino, molto osservato anche dai giornalisti, per vedere quanti salvataggi li vedono impegnati, con o senza l'elicottero, che parte dalla base lecchese del Bione, praticamente ogni giorno.