Finisce in gloria la 57^ edizione della Sagra delle Sagre: doveva essere quella della "riscossa" e riscossa è stata.
Decine di migliaia di visitatori, una tonnellata di pizzoccheri, sei quintali di frittelle, migliaia di auto censite dalle telecamere del comune di Barzio e chissà quante altre parcheggiate fuori: numeri che danno un'idea della potenza di fuoco scatenata dalla longeva e sempre attuale manifestazione ideata negli anni sessanta da Renato Corbetta e che negli anni si è evoluta seguendo il cambiamento dei tempi, dei gusti, delle esigenze di un pubblico che, alla fine, è tornato in massa a premiarla.
Descrivere la Sagra 4.0 è difficile se non ci si è stati. E se non ci siete stati fatevi raccontare da chi c'era che razza di atomosfera si respirava ieri tra gli stand e davanti al palco.
Un tripudio di folla che evidentemente non vedeva l'ora di lasciarsi definitivamente alle spalle i periodi bui, le mascherine, i distanziamenti, i brutti ricordi e tutto ciò che è successo tra il 2020 e il 2021.
E così la Sagra 4.0, quella della "riscossa", si è trasformata in una spettacolare festa di popolo, dove la gente l'ha invasa sin dal primo giorno e non ha mai smesso di arrivare per la soddisfazione degli organizzatori e la felicità dei cassetti degli espositori, usciti anche loro vincenti, stanchi ma soddisfatti.
I fuochi, poi, hanno completato il rito liberatorio in una sorta di benedizione multicolore che pioveva dal cielo sino all'applauso finale che sanciva l'ennesimo successo di un fenomeno capace sempre di meravigliare anche chi i frequentatori di lungo corso.
Perchè la Sagra, in fondo, è il nostro Sanremo, e come Sanremo alla fine vince sempre.