Li avete visti tutti, no? Sono quei tabelloni in metallo ricomparsi qualche settimana fa per "ospitare" i manifesti elettorali dei partiti o movimenti (o chiamateli come vi pare) che si presenteranno alle elezioni di domenica prossima.
E li avete contati? Noi sì: a Introbio, tanto per fare un esempio, sono 48 (quarantotto in lettere) per quattro, forse cinque, spazi occupati, ma anche negli altri comuni la regola è la stessa e i numeri uguali.
Ora, è vero che poi lo Stato rifonderà i costi di posa e tutto il resto, ma vi sembra logico sperperare denaro pubblico (come se ce ne fosse in abbondanza e non avessimo altri problemi da risolvere) per tutto questo?
I sindaci della provincia a fine agosto hanno tentato di porre almeno un limite, ma le leggi, a quanto pare, sono leggi e valgono per tutti e tutto, anche, nostro malgrado, per gli sprechi.
Forse il ministero competente (quello degli interni) non si è ancora reso conto che da un decennio almeno a questa parte le campagne elettorali hanno trovato altre strade un po' meno redditizie per le tipografie ma sicuramente più efficaci di quei manifesti che giacciono appesi in triste solitudine tra fredde ali di metallo deturpando, senza avere alcun tipo di utilità, vie e piazze.