Troppi, anche fra gli addetti ai lavori, avevano dato per quasi esaurita l’espansione dei contagi da Coronavirus sostenendo che le divisioni del generale Covid fossero in irrimediabile ritirata. Anche per questo l’ultima barriera contro la diffusione del virus, l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici di trasporto, è stata abolita qualche giorno fa. Stesso discorso per le scuole dove si può stare in classe senza protezione con l’unica precauzione - raccomandazione di aerare bene le aule. Così, ora è fin troppo facile prevedere una più o meno prossima rincorsa verso nuove misure di profilassi contro la diffusione delle recenti covarianti del patogeno che da ormai 33 mesi sta facendo disastri in tutto il mondo. Curve epidemiche, tassi di contagio, indici di trasmissione, ricoveri ospedalieri sono da qualche tempo in rapido aumento. Un fenomeno preoccupante che riguarda pressochè tutte le province della Lombardia. E l’ormai alle porte stagione fredda non gioca a nostro favore. I numeri forniti da ATS Brianza sono inequivocabili come riferisce benissimo la tabella sottostante.
In provincia di Lecco, in meno di un mese, siamo passati da un tasso di incidenza di 173,8 ogni 100mila abitanti della settimana fra12 e il 18 settembre, a 491,6; dato registrato dal 26/9 al 2/10. Un’impennata violenta che ha quasi triplicato il parametro scaraventando il Lecchese in testa alla classifica delle province lombarde più colpite dal Coronavirus. Chi volesse accedere allo “storico” dei dati prodotti da ATS Brianza a partire dal gennaio 2021 può far riferimento a questo link.
Va inoltre osservato come anche la Fondazione Gimbe abbia diffuso una serie di dati che confermano da un altro punto di vista quanto espresso sopra in riferimento alla diffusione del Coronavirus. La tabella qui sotto e altri dati sul Covid 19 sono reperibili a questo link.
Le province di Sondrio (nettamente al comando con 74%) e Lecco (sul secondo gradino del podio col 71%) vantano il poco invidiabile primato regionale degli aumenti percentuali di nuovi casi ogni 100mila abitanti. Segnalano un’espansione della pandemia anche le cifre fornite quotidianamente dalla Regione Lombardia i cui dati fanno registrare aumenti molto significativi delle percentuali dei casi di positività in relazione ai tamponi effettuati. In un mese in Lombardia il dato è più che raddoppiato: siamo passati dal 9,5% (5 settembre 2022) al 20,7% di ieri, mercoledì 5 ottobre. Più confortanti i numeri dei ricoveri a testimoniare la ridotta aggressività delle più recenti mutazioni virali a fronte di una maggiore diffusività. Fra martedì e mercoledì scorsi i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di due sole unità mentre negli altri reparti sono entrati 55 nuovi pazienti con sintomatologia e positività accertata da Covid 19. Il Coronavirus, dunque, è tutt’altro che debellato. Meglio dunque essere prudenti e adottare le misure precauzionali del caso: evitare affollamenti e mascherina sul viso nei luoghi pubblici, anche l’obbligo specifico è stato abolito. Ma soprattutto facciamoci vaccinare poiché, con buona pace di negazionisti, no vax, Byoblu e complottisti assortiti, l’inoculazione è tuttora l’arma più efficace in nostro possesso contro un morbo che nel nostro Paese ha fatto 177mila morti in meno di tre anni.