I RISTORI ? UNA GOCCIA NEL MARE !
Non le manda a dire Fabio Dadati, presidente Consorzio Albergatori lecchesi e dell`ente LarioFiere di Erba, a proposito del Decreto Ristori appena emanato dal Governo Draghi.
"I ristori italiani sono come punture di Botox per salvare malati terminali" cosi` riporta sulla sua pagina facebook citando
Elisabetta Fabri, presidente ed amministratore delegato di Starhotels, quando lunedi 21 marzo sul Sole 24 Ore ha confrontato le azioni del Governo con le realtà che vive in USA, UK e Francia.
"Che dire? Dilagheranno sempre di più la malavita organizzata ed i capitali stranieri nell'acquistare alberghi ed attività italiane a bassissimo prezzo " (un problema sempre piu` reale).
Forte la delusione per un decreto che non copre nemmeno il 5% delle perdite sostenute durante l`"annus horribilis" della pandemia.
"Si son trovati i soldi per il rinnovo del contratto sul Pubblico Impiego, solo briciole invece per gliimprenditori del Turismo" scrive Dadati (gia` assessore provinciale del Turismo all`epoca della Giunta di Nava) che si sente come un "innamorato tradito" del Governo Draghi.
"Perché fare come primo intervento il contratto del pubblico impiego e poi dare due soldi del tutto inutili ed offensivi alle attività colpite dalla crisi? Senza, peraltro, avviare la riforma fiscale, il taglio del cuneo, lasciando il cash back e la lotteria degli scontrini (5 miliardi, la metà di tutti i soldi dati alle aziende in crisi)
"Più che “sostegni” mi sembra che siano elemosina...
Ho ben chiaro che non fosse possibile compensare le perdite di fatturato del 2019 ne quelle dei primi tre mesi del 2020, per non parlare dei prossimi aprile e maggio.
Ma proporre questi importi è offensivo."
Si tratta di importi che vanno dal 60 al 10% della perdita di ricavo di un mese medio 2019. "Però tu sei sereno -risponde Dadati a un interlocutore - non hai perso centinaia di migliaia di euro, non hai firmato fidejussioni, fatto debiti, non devi pagare stipendi a venti persone, non devi ricapitalizzare."
Al suo sfogo si uniscono altre voci: "dal 60%a scendere sull’importo medio di 12 mesi, esempio una perdita di un anno totale di 120.000 porterà ad un ristoro di 5000 € .....io più che elemosina la chiamerei presa per il c... suona meglio".
I calcoli non sono ancora chiari, pero` si tratta generalmente di "sostegni" di qualche migliaio di euro su perdite di centinaia di migliaia di euro: troppo poco, dicono i ristoratori che l`intervento di Dadati.
La coperta e` corta, troppo corta: di fronte a un debito pubblico sempre piu` incontrollato gli indennizzi sono poca cosa.
L`unica e` sperare che la situazione, grazie ai vaccini, si normalizzi prima possibile e ritorni il turismo in Valsassina e sui nostri laghi.