Pubblicato ieri dal gestore del Rifugio Grassi un post sulla loro pagina Facebook ha attirato la nostra attenzione per un "ragionamento" sui progetti che stanno venendo avanti per favorire l'accesso e il transito in quota di biciclette (elettriche e non, anche se il riferimento, come vedrete, è a quelle a pedalata assistita). Come noto sono in corso due grandi "opere". Una finanziata con i fondi delle "aree interne", l'altra, denominata "Transorobica Occidentale", con fondi regionali: i due progetti prevedono sostanzialmente un reticolo di sentieri e strade (esistenti e da realizzare) che possano favorire il turismo delle due ruote, ma anche quello escursionistico "pedonale", visto che non saranno di esclusivo utilizzo dei ciclisti.
In ballo ci sono milioni di euro e, da quanto possiamo sapere, le fasi progettuali sono già in fase avanzate, mentre alcuni tratti risultano già completati.
Questa "opinione" si stacca dal coro di (quasi) unanimi consensi, per cui ci sembra giusto proporla così come è stata scritta.
"A proposito di erosione, mi piacerebbe iniziare qui un ragionamento sui vari sentieri e piste che si stanno costruendo in zone di montagna (in provincia di Lecco e Sondrio, per intenderci) per le biciclette elettriche. Ovviamente le escursioni con la bicicletta elettrica consentono di conoscere e godere il territorio con impatto ambientale basso, e in un futuro sempre più caldo e meno nevoso potranno diventare per i territori montani una valida alternativa al turismo delle piste da sci. Tuttavia è opportuno fare qualche considerazione sulle strade e sentieri necessari per questa attività: a me sembra che la viabilità agro-silvo-pastorale (le sterrate, per capirci) non manchi, e che, prima di tracciare nuovi percorsi (che poi richiederanno manutenzione, ovviamente, come la richiedono già oggi tutti i sentieri e strade di montagna) bisognerebbe, per le bici elettriche, sfruttare le strade già esistenti. La montagna intatta, il territorio integro ha un valore inestimabile e lo avrà sempre di più.
Credo sia miope mettere a rischio i versanti (ricordiamoci l'erosione causata dalle strade) per poter portare in quota le bici elettriche. La montagna non può essere considerata solo un territorio da sfruttare".