Il nuovo decreto legge emanato dal Consiglio dei Ministri ha provocato una vera e propria sollevazione da parte dei sindaci. Oltre a questo, nelle scorse ore sono emerse alcune novità riguardo gli hub vaccinali.
Ma andiamo con ordine.
"Leggiamo dalle agenzie di stampa - scrive il presidente dell'ANCI Antonio Decaro - che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge in materia di misure anticovid. Scopriamo che non ci sono piu' zone bianche e gialle e che molte attivita' economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati ne' informati sulle misure contenute nel testo".
Che poi aggiunge: "Devo dire- aggiunge- che in un momento cosi' delicato per il Paese tutto ci aspettavamo tranne che una frattura nella collaborazione istituzionale. Non ci sembra proprio un buon inizio nel rapporto con i territori e le comunita' locali. Eppure da oltre un anno noi sindaci ci siamo distinti per responsabilita' e leale collaborazione istituzionale, mettendo sempre la nostra faccia anche su provvedimenti e scelte non direttamente ascrivibili alle competenze delle amministrazioni locali. Vorra' dire che chiederemo ai ministri di venire a spiegare il provvedimento per strada e nelle piazze dove fino a oggi eravamo noi a fare da bersaglio alle legittime proteste dei cittadini".
Tornando ad argomenti più strettamente locali, in provincia di Lecco gli hub vaccinali individuati sono tre: la Fornace a Barzio, il Palataurus a Lecco e gli spazi dell'azienda Technoprobe a Cernusco.
Trovati i soldi per far funzionare il Palataurus (40.000 euro elargiti dalle associazioni di categoria del lecchese), sta emergendo un "caso" attorno alla Technoprobe. Si è in attesa di chiarimenti, ma corrono voci secondo le quali a Cernusco l'hub vaccinale di 15 linee dovrebbe essere messo a disposizione e allestito dalla proprietà aziendale e dovrebbe essere la stessa azienda ad assumere medici ed infermieri per far partire il centro (oltre al personale amministrativo e di supporto).
La domanda che sorge spontanea è: chi pagherà, alla fine, l'hub allo Spazio Valsassina di Prato Buscante?
Attendiamo fiduciosi risposte che, al momento attuale, pare che neppure i primi cittadini conoscano.