La “notizia” è rimbalzata su gran parte della stampa nazionale con tanto di foto: Federica Pellegrini sta imparando a sciare in quel di Livigno.
Di per sé a noi potrebbe anche non interessare senonché nella foto sbuca anche il bel volto abbronzato e sorridente del suo maestro e allora non possiamo esimerci dallo scriverne perché il maestro in questione è il Mario Benedetti da Prato San Pietro, mica uno qualunque.
Il Mario, primogenito di Luigi, classe 1934, il secondo dei quattro fratelli che ereditarono da papà Lino (il “Santafede”) la passione per il ferro, avrebbe dovuto probabilmente essere alla guida della terza generazione di una stirpe oggi titolare di una delle più floride aziende del suo settore.
Lui, però, scelse un’altra strada: si laureò a pieni voti in medicina e chirurgia a Pavia e divenne poi dirigente medico dell’ospedale San Matteo.
Non solo, perché lui, il Mario Pinky (che era anche il soprannome rifilato da qualcuno al papà perché era solito andare sempre in un prato sopra il Zuc che di chiamava Pra’ de Picanibi, poi storpiato in “Pinki”), è anche ufficiale medico della Scuola Militare Alpina di Aosta.
In più, così tanto per riempire il tempo con la sua passione per lo sci, diventa anche Maestro e insegna a Livigno.
Il Mario, diciamolo subito, non è un personaggio che ama la notorietà tanto che tutto questo bailamme lo ha sinceramente sorpreso e un po’ scombussolato.
Ma se una donna famosa come Federica Pellegrini pubblica sul suo profilo Instagram una foto dove ci sei anche tu che vieni indicato come il grande maestro, beh, il minimo che ti può capitare è che comincino a telefonarti parenti, amici, conoscenti ed anche un mondo che non ti ricordavi più di aver frequentato.
Se poi Repubblica, il Corriere, il Gazzettino e via discorrendo ne parlano e ti accostano alla Divina, ecco bella che apparecchiata una situazione dalla quale non puoi sfuggire.
Lui ci prova, per la verità, andandosene a trascorrere i giorni liberi lassù al Zuc, sopra la natia Prato San Pietro, nelle baite di famiglia, un Posto Bellissimo dove respiri l’aria della Grigna che scende dal Vallori e se alzi gli occhi altro non vedi che la cruda roccia del Palone.
È lì che il Mario preferisce starsene, almeno quando può, in compagnia di sé stesso o di chi pare a lui, ma sempre distante dal clamore e dalla confusione.
Mi viene in mente un paragone, e non mi importa se può essere un tantino dissacrante.
Ricordate Lino Zani (amico del grande Flavio Spazzadeschi), il maestro di sci di Karol Wojtyla?
Mettiamola così: se lui è stato un insegnante vicino al Divino, il buon Mario deve rassegnarsi al ruolo di maestro della Divina.
E così sia.