Ferdinando "Pucci" Ceresa era un grande amico del Don Alfredo. Con lui aveva anche iniziato la tradizione della celebrazione della S. Messa alla Sagra delle Sagre, un momento di raccoglimento dei giorni di festa prima dell'apertura che negli anni è diventata un appuntamento richiesto anche dagli stessi espositori. Ma, ovviamente, il rapporto tra loro non si fermava a questo per cui, conoscendolo, gli abbiamo chiesto di esprimere i suoi sentimenti in questo triste giorno di aprile. Ecco cosa ci ha detto.
"E’ difficile esprime cosa sto provando.
Don Alfredo, quando ho ricevuto la telefonata che mi annunciava il tuo ritorno alla casa del Signore sono rimasto prima incredulo e poi mesto. Addolorato perché non ho potuto più incontrarti di persona, ma solo al telefono; sofferente perché oggi ho perso un amico e un Padre spirituale; afflitto perché so che mi mancherai. Tu eri solito dire che il Signore ci chiama solo quando non abbiamo più peccati da farci perdonare o del bene da compiere. Certamente non avrai avuto peccati, ma sono certo che anche in questa situazione di “Lock down” (che mi chiedesti cosa significasse e non capivi perché non si utilizzassero parole in italiano) hai saputo e avresti continuato a fare del bene.
Mi hai insegnato a rispettare la Volontà del Signore e così, con le lacrime agli occhi, faccio e elevo una Prece. Don, non ci abbandonare, non smettere di volermi bene, continua a essermi guida.
Riposa in Pace, che il Signore ti abbia in Gloria".
Il Pucci