Da lunedì, così ci stanno dicendo, la nostra Regione tornerà a vestirsi di giallo. Dopo il rosso e l'arancione in cui eravamo ripiombati a causa del propagarsi incontrollato della pandemia, ci dobbiamo quindi preparare a riassaporare una certa qual libertà. A che condizioni?
In zona gialla potranno riprendere a funzionare diverse attività. Per esempio i ristoranti potranno servire i loro clienti al tavolo sia a pranzo che a cena. Problema: solo all'aperto, e quassù sulle montagne si parla già di discriminazione. Ma siccome bisogna fare di necessità virtù, vedrete che i nostri ristoratori sapranno adeguarsi.
Riapriranno anche i musei, mentre ci saranno regole per teatri, cinema, sale da concerto (tipo prenotazione posti a sedere, distanza minima di un metro e limiti alla capienza massima.
Si potrà tornare a praticare sport di contatto, ma solo all'aperto: quindi via libera al pallone, mentre basket e pallavolo per ora non potranno entrare in palestra.
Le scuole in "giallo" saranno praticamente tutte aperte.
Dal 15 maggio, poi, in zona gialla riapriranno le piscine all'aperto e, per chi vuole andare al mare, anche le spiegge. I mercati e i centri commerciali, dopo lunghe chiusure, potranno riaprire anche nei festivi.
Altra svolta dal 1° giugno. Riaprono le palestre e i ristoranti potranno accogliere al chiuso i loro clienti ma solo a pranzo. La discussione è aperta e non si esclude che la possibilità sia estesa anche alla cena, ma, per il momento, dovrebbe essere così.
Da giugno, poi, potrebbe essere accorciato di un'ora il coprifuoco. Sullo spostamento dalle 22 alle 23 è in corso una disputa all'interno del governo. A noi, come sempre, non resta che aspettare e vedere come andrà a finire.
Dal 15 giugno, poi, nelle regioni in zona gialla potranno riaprire anche le fiere: dalle nostre parti questo significa che la Sagra delle Sagre, sempre che il giallo duri, ci sarà.
Ultima tappa il 1° luglio: via libera a convegni, congressi e parchi tematici di divertimento in zona gialla, oltre alle attività dedicate al benessere all'interno dei centri termali.
La strada verso la libertà è tracciata e per ptoerla seguire sino in fondo sono necessarie due condizioni. La prima è che la maggior parte della popolazione sia vaccinata, la seconda è che la popolazione, benchè vaccinata, si renda conto che il Covid19 girerà ancora a lungo per le nostre contrade per cui dovremo conviverci seguendo sempre le poche e semplici regole (no assembramenti, lavaggio mani, mascherina) che sappiamo a memoria e qualche volta dimentichiamo.