Può qualcosa che dovrebbe unire arrivare a dividere?
Bella domanda, vero? Eppure è successo.
Dove? Qui da noi, naturalmente, luogo dove da decenni si invoca l'importanza dello "stare insieme" e del "fare squadra", tutti slogan che, alla prova dei fatti, non vengono ufficialmente smentiti ma sui quale si riversano dozzine di "però", "ma", "se" e via discorrendo.
Vorremmo aggiungere "qui da noi dove pur di non dar soddisfazione a qualcuno ci si tira spesso la zappa sui piedi" (o altro paragone, fate voi) e vanno a ramengo tutti i buoni propositi che sono buoni a parole (ma il termine esatto sarebbe "a ball") e poi nei fatti si perdono nel depuratore del campanilismo o delle clientele della politichetta locale.
Riassumiamo i fatti (almeno alcuni, perchè tutti sarebbe troppo).
Succede che alcuni paesi (cinque per la precisione) decidono, nell'ambito di un percorso condiviso, di valutare le opzioni più opportune riguardo alla loro fusione in un comune unico.
Ogni municipio, come è logico, ha le sue priorità, le sue caratteristiche, il suo "sentiment" (che detto in inglese o in dialetto significa la stessa cosa, l'unica differenza sta nell'accento).
Due di questi decidono di procedere mentre gli altri preferiscono temporeggiare.
Ed ecco che la volontà di "unire" e il relativo processo civico messo in piedi travalicano i ponti e finiscono in "politica" generando una serie infinita di "però", "ma" e "se".
Intendiamoci: nessuno nei due paesi ha mai affermato di essere contrario, anzi, abbiamo sentito qualcuno intervenire pubblicamente dicendo una frase tipo "se potessi lo farei anche domani", senonchè dopo averlo detto è esploso in un bel "però".
Non sappiamo se sia stata la "fusione" a far sì che nei due paesi in questione sia nata la (prima inesistente) seconda lista, però (rieccolo) il beneficio del dubbio ce lo concediamo.
La situazione, come vedete, si fa interessante.
Anche perchè entro il mese di maggio le amministrazioni in carica indiranno il referendum che, una volta fissato (si parla di ottobre), metterà sulle spalle e sulle coscienze del popolo il potere di decidere con un "si" o con un "no", per cui dobbiamo aspettarci che entro breve tutti nei due comuni interessati escano allo scoperto.
Senza "se", "ma" o però".