Leggo che il coordinatore lecchese di Forza Italia ha "colorato" d'azzurro le liste vincenti di due comuni (Barzio e Introbio) recentemente andati al voto.
Visto che di balle in queste settimane ne ho sentite tante (forse troppe per i miei gusti e la mia pazienza), credo opportuno raccontarvi una storia (vera) successa, peraltro, ad uno che conosco molto bene: cioè il sottoscritto.
Accade che la scorsa estate vengo contattato dall'amico Claudio Baruffaldi il quale mi spiega il progetto di rilancio di Forza Italia sul territorio. Claudio mi conosce bene, ho fatto sotto la sua presidenza l'assessore in Comunità Montana, mi ha sempre apprezzato (lo ringrazio per questo) e quindi riteneva potessi essere (bontà sua) un buon elemento da coinvolgere.
Quindi gli dico di sì, che avrei partecipato ad un incontro e fatto le mie riflessioni. Vado all'incontro, ascolto, ringrazio per avermi fatto partecipe e confermo che ci avrei pensato su.
Successivamente vengo ancora contattato fino a quando vengo a sapere che il coordinatore avrebbe speso il mio nome come futuro rappresentante di Forza Italia in Comunità Montana.
Il che, badate bene, senza che io ne fossi al corrente.
Ovviamente mi arrabbio (anche se la parola giusta non è questa) e alla fine di un breve scambio di messaggi ne ricevo uno dove mi si dice, in poche parole, che lui la sua parte l'aveva fatta ed ora toccava a me fare la mia.
Segue un lungo periodo di silenzio sino a quando, poche settimane prima del voto, sento per altri motivi l'amico Claudio Baruffaldi il quale mi chiede se sono disposto ancora a parlare con il coordinatore.
Gli dico ancora una volta di sì e aspetto, incuriosito, la sua telefonata.
Che, alla fine, arriva a pochissimi giorni dal voto.
Dopo i soliti preamboli nel corso dei quali gli ho spiegato, per quanto a mia conoscenza, la situazione liste a Introbio e saputo da lui che Gianfranco Magni (già amministratore comunale, attualmente uomo di partito e presente al primo incontro dell'estate scorsa) era interessato a entrare nella competizione elettorale ma - per motivi che non mi è interessato approfondire - non era riuscito, arriva la domanda finale.
Ed il succo della sua domanda finale è stato "come posso aiutarvi? Cosa posso dire a Gianfranco Magni?"
Ora, premesso che Gianfranco Magni non ci avrebbe probabilmente mai sostenuto visto che più volte aveva rimproverato all'amministrazione di non averlo interpellato per formulare un'offerta per la progettazione relativa al Bando Illumina, la mia risposta è stata molto semplice e, mi auguro, chiara e, soprattutto, onesta.
"Devi dire a Gianfranco Magni - gli ho detto - di valutare i due candidati a sindaco, i componenti delle due liste, leggere i programmi e poi fare la sua scelta in base a quello che ritiene sia la soluzione migliore per il paese".
Fine della telefonata. E della storia (vera).