Le considerazioni contenute nell'articolo di Riccardo Benedetti sono purtroppo condivisibili. La situazione è oggettivamente così, frammentata oltre ogni misura.
Le ragioni sono varie e, purtroppo, consolidate.
In primis l’estrema frammentazione dei soggetti organizzatori, che sono, via via, associazioni, Proloco, Comuni, privati, operatori turistici o anche soggetti che arrivano da fuori.
In seconda battuta la grande diversità di target dei singoli eventi, rivolti talora ai turisti come intrattenimento, talvolta ai locali con finalità di svago, talvolta agli appassionati di un certo tema, talvolta con finalità benefiche, talvolta utilizzati come forma di finanziamento per il singolo gruppo o una specifica finalità.
Infine, manca un tavolo comune di dialogo e di confronto. Sinceramente, mi pare anche che manchi la volontà di un approccio complessivo al tema degli eventi, probabilmente perché non se ne capisce l’eventuale l’utilità o l’importanza.
Montagne Lago di Como ha provato più volte a creare tavoli di confronto e di dialogo, ogni tanto anche con qualche apprezzabile risultato.
Il problema è che l’adesione a questi tavoli è su base volontaria, per cui se non si trova una volontà “politica” di stare insieme è molto probabile che queste esperienze restino confinate a qualche occasione spot che, nel tempo, si disperdono.
Ricapitolando, si può fare, ma serve molta volontà e molta, molta, molta pazienza.
Interessa a qualcuno?