La giornata vissuta ieri al Pian delle Betulle è entrata immediatamente nella Storia, quella con la "S" maiuscola, del Lecchese, della Valsassina ma, soprattutto, di quel popolo forte, determinato e orgoglioso che ha sfilato o anche solo partecipato con il cappello d'Alpino in testa.
Le cronache narrano di un abbraccio straordinario intorno alla chiesetta del BTG Morbegno, quella "Tenda dell'Anima" la cui origine ritroviamo in un articolo di Dino Brivio (un grande lecchese purtroppo caduto colpevolmente nell'oblio) che ci sembra bello oggi, a sessantacinque anni dalla consacrazione da parte del Cardinale Montini, riconsegnarlo alla memoria di tutti coloro che hanno a cuore quel luogo che trasuda ricordi e infonde emozioni ogniqualvolta gli si passa accanto.
"Gli alpini del battaglione Morbegno - scriveva Brivio - hanno tenuto fede al voto che avevano fatto nel febbraio del 1941 in Albania, di costruire una chiesetta votiva a ricordo dei compagni caduti e come segno di riconoscenza alla Madonna da parte di quelli che sarebbero ritornati alle loro case. Una graziosissima chiesetta montana è stata infatti costruita al Pian delle Betulle, una stazione alpina posta sulle pendici del monte Cimone, a un’altezza di 1500 metri, nel territorio del comune di Margno in Valsassina".
"Le “penne nere” del Morbegno - ricorda lo storico lecchese che tanto amava la Valsassina e che chi scrive ha avuto la fortuna di collaborare con lui anche se per poco tempo - avevano iniziato in quel lontano 1941 a versare le loro offerte in “lek”; si raggiunse allora la somma di ben centomila lire che fu depositata in una banca di Lecco. I pochi superstiti del Battaglione dopo la campagna di Russia si ricordarono della promessa, ma l’idea incominciò a prendere forma concreta solo nel 1956, quando la sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini prese decisamente l’iniziativa, promuovendo sottoscrizione tra gli alpini del ricostituito “Morbegno” e tra gli enti alpinistici".
"Nel frattempo, con l’impianto di un’ardita funivia, si era iniziato il fortunato sviluppo turistico della zona del Pian delle Betulle. In pochi anni nella meravigliosa conca, tra i pascoli e i boschi, sono sorti alberghi e ville e sono stati installati impianti per gli sport invernali. L’afflusso di villeggianti e di escursionisti si è andato facendo sempre più intenso al Pian delle Betulle per cui l’Arcivescovo di Milano S.E. Mons. Montini, salito lassù nel 1957, segnalò la necessità che in loco fosse costruita una chiesetta per i servizi religiosi domenicali, indicandone egli stesso la posizione".
"Fu così che, raccogliendo il desiderio dell’Arcivescovo - concludeva Brivio - la sezione di Lecco dell’ANA decise che la cappella votiva del “Morbegno” sarebbe stata realizzata al Pian delle Betulle. All’iniziativa si affiancò la Turistica Alta Valsassina (Talva), la Società, cioè, presieduta dal bellanese Giuseppe Denti, che ha impiantato la funivia; il Comune di Margno donò il terreno, e l’alpino lecchese architetto Mario Cereghini predispose il progetto. La chiesetta degli alpini è ora una realtà, e l’Arcivescovo di Milano Cardinale Montini, che aveva seguito con il maggiore interesse tutto lo sviluppo dell’iniziativa, è tornato a consacrarne l’altare".
Un solido intreccio tra religione, fede, vite vissute e vite perdute, guerre, storia del mondo e locale che anche ieri stringeva a sè i partecipanti di quello che ci piace definire un cammino tra l'umanità, anzi, un cammino "dentro" l'umanità.
C'era il nostro Arcivescovo, figura minuta e nel contempo potente e imponente nel suo messaggio. C'erano i rappresentanti delle istituzioni locali. C'erano i Cori ad intonare canti nuovi e antichi. C'erano le cucine che inondavano di profumi il pascolo. C'erano tanti gagliardetti. C'erano gli Alpini in armi a testimoniare la continuità di un Corpo che nemmeno il suo ideatore, il capitano Perrucchetti, nel 1872 avrebbe mai pensato che potesse diventare un simbolo di Pace, di Speranza e di Carità.
Presenza significativa quella dell'Arcivescovo che ha camminato sulle orme del suo illustre predecessore per terminarne il compito e consacrare il nuovo sagrato, completamento del progetto originario, finanziato con fondi raccolti dagli Alpini nel corso dell'ultimo anno. Dopo aver "dato" tantissimo le Penne Nere hanno finalmente "ricevuto" una giusta ricompensa per il loro "esserci" sempre, comunque, ovunque e indipendentemente da "chi".
E poi la gente, quella folla serena e con il sorriso sulle labbra accorsa come sempre alle Betulle per non mancare alla celebrazione di quella che è sicuramente la Festa più importante che si svolge tra le nostre contrade: ma questa non è una novità visto che quel Posto è amatissimo e meta di pellegrinaggio dodici mesi all'anno.
Insomma, ancora una volta, come sempre del resto, gli Alpini hanno vinto.