Con una semplice ma partecipatissima cerimonia, la Madona di Crott, uno dei simboli più amati dai fedeli cortenovesi, è stata benedetta questa mattina dal Parroco Don William e restituita al suo popolo dopo la conclusione dei lavori di messa in sicurezza durati a lungo per via della criticità dei luoghi.
Il Sindaco Sergio Galperti nel suo intervento ha riassunto gli interventi eseguiti il cui costo è ammontato a 740.000 euro di cui 500.000 coperti da contributo di Regione Lombardia. La "Madona" può contare ora su pilastri in cemento armato costruiti per sostenere la volta del crotto dove campeggia con i suoi quattro metri di altezza. Non solo: il luogo sacro è di nuovo anch'esso accessibile in sicurezza grazie alla sistemazione del viottolo che collega l'abitato al ponte sulla Pioverna e delle paresti sovrastanti.
"I lavori - ha annunciato Galperti - sono conclusi al 95%: manca ancora l'illuminazione ed un altare per poter celebrare le funzioni liturgiche che contiamo di realizzare nella prossima primavera".
Il primo cittadino ha infine espresso un voto con riferimento alle tristi vicende dalla pandemia che hanno colpito duramente anche Cortenova invitando Don William a prevedere una processione in ricordo di chi non è riuscito a superare quel periodo e per perpetuare questa testimonianza negli anni e mantenere la memoria per le generazioni future.
La statua fu donata al paese nel 1937 da Giuseppe e Giulio Melesi, sacerdoti nativi di Cortenova affinché la Vergine proteggesse la gente, i lavoratori delle officine e dei campi. Due le ipotesi sulla sua collocazione: a Prato San Pietro nel luogo dove funzionava la Fusina di Carlin all'imbocco della Valle dei Mulini, e la posizione attuale, ritenuta però troppo impervia.
Il Parroco Don Paolo Crippa allora chiamò a raccolta la popolazione e fece sistemare i crotti e proprio lì andò a posizionare la statua costruita dagli Artigianelli di Milano che arrivò in paese in quattro pezzi. Si racconta che nel basamento venne posta una bottiglia contenente l'elenco dei nomi di chi aveva partecipato alla collocazione della statua.
Il giorno fatidico sembra essere stato il 19 ottobre del 1937, data cui Don Crippa fece riferimento quando scrisse che "un grande avvenimento rallegrò la popolazione di Cortenova" ed indicò anche l'orario (le 17) in cui impartì la benedizione solenne. La cronaca del Parroco narra anche di "furiosi temporali" che si susseguirono la notte seguente e di una "Pioverna che straripava e minacciava".
"Nulla di male però - scrisse - giacché l'inferno può disturbare le opere di Dio, ma non sconvolgerle, né impedirle".
Il "sembra" di cui sopra è dato dal fatto che su una foto la data delle benedizione viene indicata nel 26 settembre (sempre del 1937) ma appare veramente strano che il Parroco abbia commesso un errore così grossolano. Sta di fatto che l'anno dopo, in occasione dell'ultima apparizione della Madonna di Lourdes a Bernadette, a Cortenova si svolse una ulteriore cerimonia di benedizione presieduta da Mons. Dell'Acqua, arciprete del Duomo di Monza.
Ed una seconda benedizione è già prevista anche questa volta e l'ha preannunciata il Sindaco che ha detto di aver "incaricato" Don William di intercedere verso l'Arcivescovo per una sua presenza.
Infine, la statua della Madona di Crott è stata anche al centro di alcune vicende storiche.
Osservandola attentamente, infatti, si possono notare due fori causati, stando alle testimonianze dell'epoca, da colpi sparati dai tedeschi verso un giovane che cercava di nascondersi nei suoi pressi.
Sempre nel corso del secondo conflitto mondiale i tedeschi (alla ricerca di partigiani) imprigionarono gli uomini e minacciarono di saccheggiare il paese: le donne rivolsero alla Madonna le loro suppliche ed i nazisti rinunciarono ai loro propositi.