RISCHIO IDROGEOLOGICO: L'ALLERTA PASSA DA GIALLA A ARANCIONE
Agigornamento sulle condizioni meteo: ecco l'ultimo bollettino emesso oggi nel primo pomeriggio dalla Protezione Civile che ha aumentato il rischio idrogeologico per la nosrtra zona da giallo a arancione.
"Un'estesa area di bassa pressione in avvicinamento dall'atlantico ha attivato un flusso di correnti umide Sud-occidentali in quota, che nelle prossime ore tenderà ulteriormente ad intensificarsi favorendo un'accentuazione delle precipitazioni sulla regione. Nella giornata di oggi 09/02 i fenomeni tenderanno a persistere soprattutto sui settori prealpini centro-orientali, dove saranno possibili cumulate maggiori. Piogge deboli o moderate diffuse sono attese anche sull'Alta Pianura e in particolare sul Nodo Idraulico di Milano, dove i fenomeni tenderanno ad intensificarsi tra le 18:00 e la mezzanotte. Precipitazioni più intense attese in nottata anche sull'Appennino Pavese. La ventilazione meridionale resterà sostenuta sulla fascia alpina e sull'Appennino specie alle quote più elevate, con valori medi areali tra 20 e 40 km/h e possibili e raffiche fino a 70 km/h alle quote più elevate. Dopo un parziale calo, dalla sera è atteso un nuovo rinforzo specie sull'Appennino. In particolare, su Appennino Pavese, l’aumento della ventilazione è atteso dalle 18:00 alla mezzanotte e si riferisce alle quote superiori ai 600-800 metri, dove le raffiche potranno raggiungere i 65-80 km/h. Previsto rinforzo del vento anche in pianura. Per l'intera giornata di domani 10/02 le precipitazioni tenderanno a persistere su tutta la regione, con piogge moderate diffuse e cumulate più significative su Orobie, Lario, Prealpi Varesine e Nodo Idraulico di Milano. La ventilazione è prevista sostenuta ovunque, meridionale in montagna con raffiche più intense sulle creste e in particolare sull'Appennino Pavese (oltre gli 800 metri), moderata orientale sulla pianura con rinforzi soprattutto al mattino. In serata è prevista una generale attenuazione. La quota neve si collocherà mediamente tra i 1400 e i 1600 metri sui rilievi prealpini e alpini meridionali, tra 1200 e 1400 metri sulle zone più a Nord. Si sottolinea una probabilità più alta di cumulate maggiori sulla zona orobica specie arealmente, ma valori simili più localizzati potranno essere registrati anche su Laghi e Prealpi Orientali e Laghi e Prealpi Occidentali. Per la giornata di domani 10/02 la quota neve resterà variabile tra 1200 e 1400 metri sui settori settentrionali delle Alpi e tra 1400 e 1600 metri sui settori meridionali e su quelli prealpini. Un lieve e generale abbassamento resta possibile tra la sera e la notte su domenica 11/02".
IL "WINTER E SUMMER ALTA VALSASSINA": LA RIFLESSIONE DI LUCA ROTA
In questi giorni i media locali hanno dato notizia di “Winter e Summer Alta Valsassina” il progetto di riqualificazione estiva e invernale delle località “turistiche” dell’alta valle nel quale sono coinvolti i Comuni di Margno, Casargo, Crandola Valsassina, Premana, Pagnona e Taceno.
Una lettura entusiasmante, senza dubbio, per chi voglia restarvi in superficie, nella suggestione delle espressioni che presentano il progetto. Che di primo acchito va bene, sia chiaro, non c’è mai troppo tempo per approfondire le cose. Però poi un poco più nel loro profondo bisogna andare, per capire meglio e farsi una propria opinione quanto più indipendente dalle chimere lessicali dei bravissimi professionisti – veri e propri prestigiatori delle parole – che scrivono la parte poi resa pubblica di quei progetti.
Dunque, provo ad approfondire quanto ho letto senza – e ribadisco senza voler ribattere ad alcunché ma per proporre un diverso punto di vista sul tema – e mi scuso fin d’ora per la prolissità, d’altro canto inevitabile.
Soldi da spendere: 4,5 milioni di Euro, per buona parte pubblici (Regione Lombardia e Comunità Montana) e in piccola parte privati (ITAV srl, società privata creata appositamente nel 2022 cui verrà in seguito affidata la gestione delle nuove opere): sarebbe interessante capire le modalità di tale partnership (project financing?) con un soggetto privato alla quale sarà affidata un’opera pubblica, finanziata con i soldi dei contribuenti.
Interventi: nuova seggiovia biposto tra l’Alpe Paglio e la Cima Laghetto, sulla linea occupata dallo skilift chiuso dai primi anni 2000 (chissà come mai). Quota: 1450-1730 metri, ben inferiore ai 2000 m indicati da tutti i report scientifici e climatici atti a garantire una copertura nevosa più o meno costante per il numero di giorni necessario a poter considerare economicamente sostenibile un comprensorio sciistico nei prossimi anni, nonostante qui si sia su un versante esposto a settentrione – elemento geografico ormai non più determinante, basti vedere le temperature di questi giorni anche sui versanti nord. Mi chiedo se in tali circostanze convenga spendere così tanti soldi (e me lo domando io che a Paglio ho imparato a sciare più di quarant’anni fa, dunque coltivando un legame particolare con il luogo).
“Obiettivo” 1, «ridare lustro alla storica “pista di Paglio”, un tracciato suggestivo e di grande valenza tecnica: pista “storica”, ben detto, infatti oggi non più in linea con gli standard turistici e di sicurezza (anche rispetto al carico sciatori per mq di pista) dei tracciati di discesa offerti dagli altri comprensori (i Piani di Bobbio, senza andare troppo lontani).
“Obiettivo” 2, «la creazione di un unico comprensorio» con il Pian delle Betulle: quota 1500 m, esposizione ovest pieno, una delle più sfavorevoli per un comprensorio sciistico (le cronache meteoclimatiche recenti del luogo lo attestano), garanzia di brevissima permanenza della neve al suolo e in quantità sufficiente per mantenere aperte le piste e/o per innevarle artificialmente (mentre scrivo queste mie considerazioni al Betulle ci sono 12°. Dodici al 6 di febbraio, già).
“Obiettivo” 3, «verrà così potenziata in modo significativo la proposta sciistica dell’Alta Valsassina, che diverrà realmente (e nuovamente) attrattiva per gli amanti dello sci alpino.» Posti i due punti precedenti, sembra di leggere il brano di un libro fantasy – e lo dico con molta amarezza, ben più che con ironia.
Inoltre, l’offerta «sarà supportata anche da interventi di miglioramento dell’accessibilità alla località divisa tra i comuni di Casargo e di Margno. Nello specifico, verranno realizzati cento nuovi posti auto nelle aree limitrofe a quelle già utilizzate a tale scopo.» Mobilità sostenibile? Mai sentita nominare. Meno traffico e auto in montagna? Che sarà mai! Navette sostitutive che alleggeriscano la località dal traffico veicolare? Non pervenute. Meno asfalto e cemento? Macché, sono così belli tra prati e boschi e fanno così bene al paesaggio montano! D’altro canto «l’importante è fare interventi che siano sostenibili»: vero, se finalmente si capisse cosa voglia dire "sostenibile" in questi casi!
Andiamo all’Alpe Giumello. «Un anello di ben 5 km gestito da Nordik Ski Valsassina – in relazione alla quale è prevista la realizzazione di un impianto di innevamento artificiale, grazie ai finanziamenti in arrivo dal Ministero del Turismo.» Soldi pubblici, di nuovo. E dove? Su un’esposizione a sud piena, ancora più sfavorevole per mantenere la neve al suolo. Cosa sparerà, il nuovo impianto di innevamento che tutti noi pagheremo? Direttamente acqua? Ciò con il massimo rispetto per la pratica dello sci nordico, una delle più belle in assoluto da fare sui monti d’inverno: ma dove un inverno ci sia ancora e la neve permanga! Che ciò possa accadere al Giumello – mi permetto di osservare – sembra alquanto arduo.
Proseguiamo con «la realizzazione dell’Osservatorio Astronomico in rete scientifica e culturale»: bella iniziativa, senza dubbio, non vedo l’ora di visitarlo. Ma pure un’azione assai “tipica” in progettualità del genere, nelle quali se ne inserisca almeno una simile per poter affermare di “investire” anche nella cultura e così pensare di giustificare gli altri interventi potenzialmente più opinabili. «Piutost che nient, mej piutost» dicono a Milano e ci sta, ma è anche è un po’ riaffermare – come fece biecamente quel noto ex ministro – che siccome con la cultura non si mangia, se proprio la volete fateci mangiare altrove. Scrivo “mangiare” per restare in tema senza alcun significato tendenzioso, ovviamente!
Infine, «esiste un vastissimo patrimonio immobiliare di seconde case distribuito sui comuni di Margno e Casargo. Attualmente non è valorizzato a dovere, come invece avveniva negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Con il rilancio delle nostre località, vogliamo far rivivere questo patrimonio, favorendo al contempo la crescita degli affitti brevi e dei B&B». Motivazione già sentita altrove (è scritta su qualche manualetto?) che appare quanto mai scollata dalla realtà attuale delle cose, priva di fondamento concreto e di un’autentica visione strategica riguardo il recupero di questo patrimonio immobiliare sovente degradato e degradante: perché, è bene rimarcalo, pensare di valorizzarlo con affitti brevi B&B significa degradarlo ancora di più – numerose località turistiche che hanno intrapreso questa strada anni fa se ne stanno accorgendo del guaio e ora cercano di correre ai ripari in tutti i modi - e trasformare tutti quei “letti freddi”, tali ormai da lustri, in definitivamente ghiacciati.
Per inciso, quello degli immobili con finalità di seconde case costruiti nei decenni scorsi (grazie alla vorace e bieca ottusità di numerosi impresari con la compiacenza degli amministratori locali) in tante località montane un tempo turisticamente appetibili e oggi non più in grado di esserlo (non perché non ne siano capaci, ma perché non esistono più le condizioni grazie alle quali lo siano), è un grosso problema, in gran parte irrisolvibile. Pensare di far tornare abitati quegli immobili come cinquant’anni fa è una suggestiva utopia e in ogni caso resterebbero “letti freddi”, alloggi abitati per pochi giorni all’anno che nulla di concreto apportano alla vitalità socioeconomica dei paesi. Servirebbero ben altre soluzioni, molto più articolate, magari in certi casi ben più drastiche, che posso capire siano considerate ardue da gestire per le amministrazioni locali. Fatto sta che dal problema non se ne esce, al momento, e certamente non grazie agli affitti brevi e dei B&B, mero e ingannevole palliativo che, come detto, rischia di peggiorare ancor più la situazione anche alterando il mercato immobiliare locale a favore di chi invece vorrebbe abitare stabilmente in zona.
Obiezione di qualcuno che starà leggendo: ah, voi siete capaci di dire sempre e solo «no»! Contro-obiezione: ho scritto da qualche parte che «quelle opere non s’han da fare»? Non mi pare. Sto solo proponendo delle deduzioni logiche direttamente ricavate dalla realtà dei fatti e dai rilievi sperimentali messi nero su bianco in una pletora di documentazioni scientifiche. Piacciano o meno, le si accettino o meno, liberissimi di farlo. E poi, “voi” chi? Io sono io e scrivo per me, punto.
Domanda, ora: si potrebbero spendere meglio i tot milioni di Euro stanziati, soprattutto quelli pubblici, magari a favore di opere ben più dirette al benessere di tutta la comunità residente nel territorio in questione? Forse sì, forse no. I punti di vista e le proposte al riguardo potrebbero essere diverse e nessuna migliore o peggiore dell’altra.
Domanda successiva: si potrebbe evitare di sprecare così tanti soldi pubblici, in forza delle ineludibili evidenze oggettive che caratterizzano il contesto in questione come quota, esposizione, geomorfologia, situazione climatica attuale e in divenire, “giorni ghiaccio” (dai quali dipendono i giorni di permanenza della neve al suolo), capacità concorrenziali rispetto ad altre località, visione strategica (o sua assenza) delle proposte presentate, innovazione turistica, portato socioeconomico e culturale rispetto alla comunità residente, impatto ambientale, ecologico, paesaggistico… per magari pensare una strategia di sviluppo alternativa più consona ai luoghi in questione e più equilibrata nel rapporto tra benefici per il turista e vantaggi per la comunità residente? Io credo di sì: occorre un’elaborazione attenta, articolata, strutturata e con visione a medio-lungo termine (che io non vedo nel progetto qui dibattuto, forse perché sono miope!) dunque svincolata dalle tempistiche ordinarie - e dai relativi orizzonti brevissimi - della politica contemporanea, ma si può assolutamente fare e di casi virtuosi al riguardo ve ne sono molti, in giro per le Alpi. Basta volerci pensare, ne potrebbero scaturire iniziative veramente notevoli e capaci di attrarre molta attenzione e altrettanto prestigio sul territorio.
Domande ulteriori (per nulla tendenziose): ma insieme al progetto delle opere previste, è stato presentato anche un piano di gestione economico-finanziaria di esse sul lungo periodo? È stato previsto un piano dei costi di esercizio delle opere e un business plan al riguardo? Come saranno coperte queste spese? La gestione sarà totalmente in carico alla Itav Srl, la società privata cui verranno affidate le nuove opere, e sostenuta con i suoi flussi di cassa? E se si generassero debiti tali da impedire alla società di intervenire? Chi li appianerebbe? Conoscere le risposte a queste domande dovrebbe essere un pieno e ineludibile diritto da riservare al pubblico - che ci mette buona parte dei soldi, ribadisco.
Domanda finale, già in parte accennata: ma negli interventi previsti da questo progetto “Winter e Summer Alta Valsassina”, dov’è la comunità? E dov’è il fare comunità, elemento fondamentale per garantire veramente ai piccoli comuni dei territori montani un futuro, proprio, solido e non soggiogato agli andamenti di fattori sostanzialmente esterni al contesto locale come quelli legati al turismo? Il quale è un apporto importante, sia chiaro, ma non può essere il fattore predominante. Non più, da qui al futuro prossimo in territori come l’alta Valsassina.
Dulcis in fundo: la “Big Bench” dell’Alpe Chiaro. Be’, per quanto mi riguarda preferisco soprassedere – cioè sedere sopra una panchina normale: ben più comoda, molto meno pacchiana.
Ribadisco: nessuna obiezione formale, solo osservazioni messe nere su bianco per capire meglio. Personalmente non posseggo alcuna verità assoluta, ma una notevole sensibilità verso le cose dotate di buon senso, ovvero prive di esso, quella sì – e mi auguro la coltivino in molti, a prescindere da ciò su cui sto scrivendo e per il bene del civismo condiviso. Se c’è buon senso, logica, visione, sensibilità verso i luoghi e i loro abitanti, in montagna si può fare di tutto, anche cose “pesanti”; se non c’è nulla di questo, tutto ciò che sarà fatto rappresenterà un danno inesorabile, pure la più piccola e apparentemente innocua opera.
Magari il progetto “Winter e Summer Alta Valsassina” rappresenterà una grande e benefica rivoluzione per residenti e turisti rivitalizzando la zona e la sua economia. Magari invece sarà l’ennesimo spreco di denaro pubblico a danno del territorio e a fronte di ben altri bisogni necessari agli abitanti dell’alta Valsassina per vivere al meglio la propria quotidianità.
Questione di buon senso, appunto.
DOPO LA SICCITA' ECCO L'ALLERTA PER LE PROSSIME PRECIPITAZIONI. PREVISTA NEVE DAPPRIMA SOPRA I 1..500 METRI E POI ANCHE PIU' SOTTO
Un'ampia area depressionaria atlantica, in progressiva traslazione verso Est ed in approfondimento sulla Penisola Iberica determina correnti instabili umide dai quadranti Sud-occidentali.
Ciò favorirà precipitazioni deboli diffuse nel corso della notte sui settori alpini e prealpini della Regione, in estensione anche alla fascia di pianura e Appennino dal mattino di domani 09/02.
Le piogge saranno persistenti per tutta la giornata di domani 09/02 ed in intensificazione ovunque dalla tarda mattinata: da moderate a localmente forti sui settori montani con la parte più intensa sulla fascia prealpina, in particolare sui settori orobici dove le cumulate potranno superare localmente gli 80 mm/24 ore; precipitazioni invece deboli sulla parte di bassa pianura.
La fase acuta è prevista nella fascia oraria tra le 6.00 e le 18.00, ovvero nelle ore centrali della giornata quando le piogge saranno più intense.
Quota neve indicativamente a partire da quota 1300-1500 metri al mattino, in calo dal tardo pomeriggio attorno a 1200 metri o localmente anche a quote lievemente inferiori in concomitanza con una lieve flessione della quota dello zero termico.
Ventilazione in rinforzo da Sud nelle prime ore di domani 09/02 sulla fascia alpina e Appennino, con raffiche possibili attorno a 70 km/h alle quote più elevate oltre 1000-1500 metri al mattino, in lieve indebolimento dal pomeriggio sebbene si manterranno moderati. Ventilazione a tratti moderata anche sui rilievi prealpini. In pianura invece atteso rinforzo di vento da Est sin dal primo mattino e persistente fino a sera, in particolare sui settori occidentali.
AKSEL ARTUSI SECONDO NELLA MASS-START AI MONDIALI JUNIOR DI SCI NORDICO DI PLANJCA
Giornata storica per lo sci di fondo azzurro (e valsassinese) ai Mondiali junior di Planica: oro per Maria Gismondi nella 20 km femminile, argento e bronzo per Aksel Artusi e Davide Ghio nella mass start dove Gabriele Matli e Teo Galli sono stati settimo e ottavo.
Dopo la vittoria di Maria Gismondi nella 20 km TL, Aksel Artusi (Sporting Livigno) ha conquistato la medaglia d’argento nella mass start alle spalle del norvegese Jørgen Nordhagen. Terzo posto per l’altro azzurro Davide Ghio. Ad arricchire l’eccezionale bilancio di squadra, Gabriele Matli e Teo Galli sono riusciti a inserirsi in settima e ottava piazza per un quartetto italiano nella top8 di giornata.
Ritmi sostenuti sin da subito, nella 20km maschile: Nordhagen ha voluto mantenere un’andatura sostenuta per allugare decisamente già dopo una manciata di chilometri ed assicurarsi subito un ampio margine di vantaggio, lievitato poi oltre i 2 minuti al traguardo.
Alle sue spalle il valsassinese Aksel Artusi ha tentato prima la sortita individuale, per poi vedersi raggiunto dal cuneese Ghio: insieme i due azzurrini hanno condiviso le ultime due tornate del tracciato sloveno, con Artusi capace di avvantaggiarsi nel chilometro conclusivo per prendersi l’argento a 2’11″2 da Hordhagen, con Ghio terzo a 2’15″6. Ai piedi del podio, quarto posto per l’altro norvegese Filip Skari seguito dallo svizzero Isai Näff, dallo svedese Alvar Myhlback e dagli altri due azzurri in gara, con il formazzino Gabriele Matli settimo a 3’14″7 seguito dal livignasco Teo Galli, ottavo a 3’55″2.
IMBECILLI AL PARCO GIOCHI
Non solo sgraditi ricordi lasciati dai cani (e qualche volta anche dai cavalli) e dai loro padroni (che dovrebbero pulire): la maleducazione e l'ignoranza di alcuni "cittadini" si esprimono anche ad altri livelli, tipo quello evidenziato da una mamma che ha voluto fotografare l'ennesimo gesto di imbecillità.
Siamo al parco giochi di Introbio che qualcuno ha evidentemente preso come discarica disseminandolo di mozziconi di sigarette, incurante del senso civico (patrimonio che si sta inesorabilmente dissolvendo) e del rispetto verso un bene pubblico e, nel caso specifico, dei bambini che lo frequentano.
PONTE DELLA CICLABILE SUL TROGGIA, PRESTO IL VIA AI LAVORI DI RIFACIMENTO
Sono ben avviate le pratiche burocratiche che hanno come obiettivo i lavori di rifacimento del ponte della ciclopedonale che attraversa il Troggia tra Introbio e Primaluna.
Come noto, la struttura aveva subito dei danni in occasione di una piena eccezionale del torrente, danni a cui si è temporaneamente e provvisoriamente rimediato sistemando alcune putrelle di sostegno che ne garantiscono in ogni caso la sicurezza.
Nei prossimi mesi, però, la Comunità Montana provvederà ad un totale rifacimento che appare quanto mai indispensabile ed improcrastinabile.
Costo complessivo preventivato intorno ai 300.000 euro.
CONFERENZA E LABORATORIO CORALE DEL M° MAIERO A CORTENOVA
Un imperdibile evento musicale si terrà l’11 febbraio a Cortenova per tutti gli amanti della musica corale. Il coro misto "Voci nel Tempo" ospiterà il M° Marco Maiero, direttore e compositore, noto per le sue creazioni musicali e i suoi testi ricchi di poesia, che attingono dall'essenza della terra e della storia friulana, sua regione di origine, che nel 1978 ha fondato il coro "Vôs de Mont", una compagine corale che nel corso dei suoi quattro decenni di attività è emersa come punto di riferimento nell’ambito della musica popolare d’autore.
L’11 febbraio alle 9:30 il Maestro terrà una conferenza presso il salone dell’asilo di Cortenova, in via Vittorio Emanuele 20; la giornata insieme al M° Maiero proseguirà con un pomeriggio di attività di laboratorio corale nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Prato San Pietro.
Questo evento speciale è aperto a tutti e avrà un costo di partecipazione di 10 € che potranno essere pagati sul posto.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni contattare il Coro Misto Voci nel Tempo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
VO.CA.TE.: INIZIATIVA PER FAVORIRE LA CONOSCENZA DEI MUSEI DESTINATA ALLE SCUOLE
Il progetto Interreg VoCaTe. Le voci della terra: ricordare è il futuro, promosso dalla Provincia di Lecco, regala l’opportunità alle scuole del territorio di primo e secondo grado di conoscere i musei del Sistema Museale della provincia di Lecco.
Il voucher Cose dell’altro mondo offre gratuitamente il viaggio andata e ritorno con pullman, l’ingresso e la visita guidata ai musei, la consegna di materiale informativo predisposto appositamente per il progetto.
La classe avrà l’opportunità di visitare due musei nell’arco della giornata, scegliendo tra tre possibilità:
- Cà Martì Il museo e la valle dei muratori a Carenno e Meab Museo etnografico dell’Alta Brianza a Galbiate
- Muu Museo del latte e della storia della Muggiasca a Bellano località Vendrogno e Museo Cantar di Pietra in Valvarrone località Tremenico
- Museo la Fornace a Barzio e Museo liturgico etnografico a Moggio
Le scuole interessate dovranno contattare l’agenzia di viaggi Legnone Tours (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) almeno 15 giorni di anticipo rispetto alla data di svolgimento della gita, specificando il numero dei ragazzi e degli accompagnatori e la coppia di musei prescelti.
Le richieste saranno accolte in ordine di arrivo, fino a esaurimento.
80 ANNI E NON SENTIRLI: BUON COMPLEANNO A DON ANTONIO FAZZINI
Un traguardo importante per Don Antonio Fazzini, sacerdote residente a Pasturo, che oggi festeggia assieme ai suoi parrocchiani l'ottantesimo compleanno.
Originario di Premana, Don Antonio venne consacrato al sacerdozio il 28 maggio del 1968.
E' stato parroco a Parlasco dal ’68 al ’78 e poi come coadiutore a Primaluna. Dal 1978 al 1985 è stato responsabile dell’oratorio femminile nella parrocchia di Inveruno. Dal 1985 al 1990 è stato vicario nella parrocchia dei SS. Nereo ed Achilleo a Milano zona Città Studi. Dal ’90 passa da Milano ai confini d’Italia come parroco di due parrocchie vicino alla Svizzera, Corrido e Val Rezzo. Quindi dal 1998 è stato parroco di Rogeno.
"Sempre attivo nelle attività della comunità di Pasturo, amato e stimato da tutti i paesani, auguriamo a Lui di continuare la sua opera nel nostro paese ancora per lungo tempo!", questo l'augurio giunto dai suoi fedeli.
Buon compleanno, Don Antonio!