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Venerdì, 16 Aprile 2021 14:19

LEGGERMENTE: UN GRANDE WEEKEND FINALE

in Cultura

Un week-end finale davvero spumeggiante per Leggermente, la manifestazione di promozione della lettura organizzata da Assocultura Confcommercio Lecco che per la sua dodicesima edizione ha scelto come tema "Essere ancora umani. Rileggere i sentimenti".

Si parte sabato 17 aprile alle ore 18.30 con la finale del Premio Manzoni al Romanzo Storico 2020 organizzato da 50&Più Lecco. La cerimonia conclusiva - che doveva svolgersi a novembre - si terrà per la prima volta all'interno di Leggermente. La serata prevede il collegamento in diretta con i tre finalisti - Marcello Dòmini con "Di guerra e di noi" di (Marsilio), Giorgio Fontana con "Prima di noi" (Sellerio) e Melania G. Mazzucco con "L'architettrice" (Einaudi) - che verranno intervistati da due componenti della Giuria Tecnica, il presidente Ermanno Paccagnini e Stefano Motta. A fare gli onori di casa il presidente di 50&Più Lecco Eugenio Milani: sono previsti anche i saluti introduttivi del presidente nazionale di 50&Più, Carlo Sangalli, del presidente di Assocultura Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, dell'assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza, e del presidente di Acel Energie (main sponsor del Premio), Giovanni Priore. Lo spoglio dei voti dei 100 lettori della Giuria Popolare, che decreterà il vincitore del Premio Manzoni al Romanzo Storico, avverrà in diretta alla presenza del notaio Federica Croce.

Sempre sabato, ma alle ore 21, sarà la volta dell'incontro con il regista e attore Carlo Verdone che parlerà del suo libro autobiografico "La carezza della memoria" (Bompiani): a intervistarlo sarà il prevosto di Lecco e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, don Davide Milani. Fotografie nascoste dentro cassetti, infilate nelle pagine di vecchi libri, ammucchiate alla rinfusa in uno scatolone. E' il disordine delle immagini dal passato ad accendere la narrazione di Carlo Verdone. Ogni racconto è un momento di vita vissuta rivisitato dopo tanto tempo: dal legame col padre ai momenti preziosi condivisi con i figli Giulia e Paolo, dai primi viaggi alla scoperta del mondo alle trasferte di lavoro, dalle amicizie romane a un delicato amore di gioventù. Ovunque, sempre, il gusto per l'osservazione della commedia umana, l'attenzione agli altri – come sono, come parlano, come si muovono – che nutre la creazione dei personaggi cinematografici, e uno sguardo acuto, partecipe, a tratti impietoso a tratti melanconico su Roma, sulla sua gente, sul mondo. Si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette; si torna indietro nel tempo, si incontrano celebrità e persone comuni.

Domenica 18 aprile infine la conclusione del festival (che in un primo momento doveva essere affidata al filosofo Umberto Galimberti, il cui evento è stato invece rimandato). Alle ore 18 è previsto l'intervento dello psichiatra e psicoterapeuta dell'adolescenza Gustavo Pietropolli Charmet che presenterà il suo ultimo libro "Il motore del mondo. Come sono cambiati i sentimenti" (Solferino) Desiderio, rimorso, vendetta, odio, paura, amicizia, dolore, amore. Di questi e di tanti altri sentimenti è intessuta da sempre la vita dell’uomo. Eppure, mai come in questi ultimi cinquant’anni il modo di sentire, di gioire e di soffrire è cambiato tanto. Gustavo Pietropolli Charmet, nella sua lunga carriera di psichiatra e di terapeuta, ha assistito a queste grandi trasformazioni da una prospettiva privilegiata, ponendosi sempre al fianco dei giovani in difficoltà e delle famiglie in crisi. Interpellando la memoria frastagliata della sua infanzia e giovinezza, delle storiche battaglie della psichiatria, delle grandi imprese professionali che ha condotto insieme a colleghi e amici, delle infinite storie di dolore che ha accompagnato verso la rinascita, traccia la parabola compiuta dagli affetti dentro e fuori di noi alla ricerca del fuoco che fa girare il mondo.

Tutti e tre gli eventi del week-end sono aperti al pubblico: per seguire gli incontri  basta registrarsi sul sito www.leggermente.com.

Leggermente, organizzata da Confcommercio Lecco e Assocultura Confcommercio Lecco, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Lombardia, può contare sulla collaborazione della Camera di Commercio di Lecco-Como, dell’Amministrazione Provinciale di Lecco, del Comune di Lecco e dell'Ufficio Scolastico Provinciale. A coordinare la programmazione è il Comitato Scientifico di Leggermente (Rossana Castelnuovo, Alma Gattinoni, Angela Lamberti, Giovanna Ravasi, Paola Schiesaro, Giorgio Marchini, Eugenio Milani e Nicola Papavero). Tra i partner presenti in questa edizione digitale ci sono Il Filo Teatro, Proteina Creativa, Libringiro e Teka Edizioni. Contribuiscono alla realizzazione del festival Acel Energie (main sponsor), Fondazione Cariplo, Fondo di Garanzia di Confcommercio Lecco. Media partner: Giornale di Lecco-Gruppo Netweek e Lecconotizie.

Per conoscere il programma completo e gli aggiornamenti è possibile consultare il sito www.leggermente.com.

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Venerdì, 16 Aprile 2021 12:18

LA PROVINCIA APPROVA IL PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2021 - 2023

La Provincia di Lecco ha approvato il Piano triennale delle azioni positive 2021-2023, per favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro.

Il Piano contiene l’analisi delle misure, denominate azioni positive, che la Provincia adotta al fine di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità.

Le azioni positive sono misure temporanee speciali, in deroga al principio di uguaglianza formale, finalizzate a:

– porre rimedio agli effetti sfavorevoli indotti dalle discriminazioni

– evitare eventuali svantaggi

– equilibrare la presenza femminile nel mondo del lavoro

Consapevole dell’importanza di uno strumento finalizzato all’attuazione delle leggi di pari opportunità, la Provincia di Lecco armonizza la propria attività al perseguimento e all’applicazione del diritto di uomini e donne allo stesso trattamento in materia di lavoro.

Gli obiettivi da perseguire e le relative attività sono rivolte a tutti i dipendenti e sono i seguenti:

  • Programmare attività formative che possano consentire a tutti i dipendenti di sviluppare una crescita professionale e/o di carriera.
  • Favorire l’equilibrio e la conciliazione tra responsabilità familiari e professionali, anche mediante una diversa organizzazione del lavoro, delle condizioni e del tempo di lavoro e possibilità di fruizione della flessibilità e del lavoro agile, in particolare nella situazione di emergenza sanitaria Covid-19.
  • Promuovere pari opportunità tra uomini e donne in condizioni di svantaggio (disabilità propria o dei familiari, gestione di familiari minori o anziani) al fine di trovare una soluzione che permetta di poter meglio conciliare la vita professionale con la vita familiare, anche per problematiche non solo legate alla genitorialità.
  • Investire nella prevenzione e nel controllo dei tumori per migliorare la qualità della vita e del benessere degli individui e della società in generale, promuovendo anche stili di vita sani e agendo in particolare sui principali fattori di rischio delle malattie.
  • Tutelare l’ambiente di lavoro da casi di molestie, mobbing, discriminazioni favorendo condizioni di benessere lavorativo.
  • Aumentare la consapevolezza del personale dipendente sulle tematiche delle pari opportunità, delle discriminazioni e delle violenze/molestie attraverso la pubblicazione diffusione del nuovo Piano delle Azioni Positive e coinvolgimento del personale nell’individuazione di proposte o suggerimenti per il miglioramento del benessere.
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Venerdì, 16 Aprile 2021 12:13

TURISMO DI MONTAGNA: OK DALLA REGIONE AL RIPARTO INDENNIZZI PER 800 MILIONI

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, giovedì 15 aprile, ha approvato la proposta di riparto dei 700 milioni di euro messi a disposizione dal Decreto Sostegni al Turismo di Montagna, più ulteriori 100 milioni di euro. I ministri al Turismo, Massimo Garavaglia, e agli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, hanno condiviso appieno e fatto propria la proposta delle Regioni impegnando il Governo nella sua applicazione.

Ne danno notizia, in una Nota congiunta, l’assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori, il sottosegretario con delega allo Sport, Antonio Rossi, e tutti gli assessori regionali dell’Arco Alpino e delle Province autonome.

Il riparto degli indennizzi

Nel dettaglio, 430 milioni di euro saranno destinati per gli indennizzi degli impianti di risalita. Ciò applicando il metodo già utilizzato in Francia. Che si basa sul calo del fatturato tra le stagioni invernali 2019/2020. Tali risorse saranno destinate direttamente dallo Stato alle singole società di impianti. Com’è noto, nel comparto neve queste attività sono strategiche per l’indotto che generano.

Per i maestri di sci 40 milioni

Pari a 40 milioni è la dotazione prevista per gli indennizzi dei maestri di sci e tali risorse saranno ripartite tra le Regioni in base al numero degli iscritti negli albi professionali. Saranno quindi le Regioni a determinarne l’attribuzione ai singoli maestri e alle scuole di sci.

Indennizzi per le partite Iva

Infine è stato definito il riparto dei 230 milioni di indennizzi destinati a tutte le partite Iva della filiera. La quota spettante alle singole Regioni per l’indennizzo di ristoranti, rifugi, noleggiatori, fornitori e di tutte le attività correlate, sarà ripartita sulla base delle presenze turistiche e quindi le singole regioni determineranno tempi e modi di indennizzi.

Incremento di 100 milioni

Per quest’ultima dotazione la Conferenza delle Regioni ha approvato la richiesta avanzata dalle Regioni di incrementare il Fondo con ulteriori 100 milioni euro, arrivando ad un importo complessivo di 800 milioni di euro.

Prime risorse per turismo di montagna

“È la prima volta – spiegano gli esponenti delle Regioni Alpine – che il Governo stabilisce un intervento mirato al turismo della montagna, uno dei settori più colpito dalla pandemia, e lo fa con l’articolo 2 del Decreto Sostegni, mettendo in campo 800 milioni di euro”.

Le specificiità della montagna

“Sempre pensando alla stagione invernale della montagna, a tali indennizzi – continuano – se ne possono agghiungere altri. Ovvero quelli previsti per i lavoratori stagionali. Nonchè gli altri, previsti dall’articolo 1 del Decreto Sostegni. Ossia quelli per le attività che hanno avuto un calo di oltre il 30% del fatturato tra il 2019 e 2020”.

Al lavoro per accorciare i tempi

Arrivati a questo punto “l’invito che avanziamo al Governo – concludono Sertori e Rossi – così come l’impegno delle Regioni, è quello di comprimere il più possibile i tempi. Per far sì che l’attività indennizzata percepisca le risorse nel più breve tempo possibile”.

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Venerdì, 16 Aprile 2021 07:21

MAURO PIAZZA A PREMANA

Nel 1974 127 artigiani e imprenditori danno vita al Consorzio Premax , acronimo di Premana Export, con l’intento di mettersi assieme per sviluppare i mercati commerciali all’estero. Oggi Premax riceve il riconoscimento di Attività Storica da parte di Regione Lombardia, un riconoscimento a questa importante realtà che tiene legate tra loro molte aziende che sono soci e contemporaneamente fornitori. Abbiamo parlato con i dipendenti e visitato le realtà produttive con Giovanni Gianola, direttore, e con Ferdinando Berera, presidente. È valsa la pena di ricordare la lungimiranza di chi si è messo insieme nel segno del valore di una comunità per fare meglio unendo le forze, di chi ha guardato in anticipo verso i mercati esteri come opportunità per continuare a difendere la qualità del prodotto e l’occupazione. Premana unica. #MauroPiazza #RegioneLombardia #ProvinciadiLecco #Premana

Sopralluogo di ieri con il sindaco di Premana Elide Codega ai lavori di regimentazione del torrente Varrone. Il territorio di Premana e dell’Alta Valle è stato fortemente colpito da eventi alluvionali gravi. Verranno realizzati molte opere di consolidamento idrogeologico, tra cui la messa in sicurezza del torrente finanziata da Regione Lombardia con 450.000 euro. I soldi del recovery, caro Draghi, spendiamoli sui territori. Sono i soldi spesi meglio.

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Venerdì, 16 Aprile 2021 06:42

I SINDACATI DELLA SCUOLA INCONTRANO IL GOVERNO

Incontro al Ministero su vaccini e situazione sanitaria scuole, impegno per informazioni costanti sui dati
Comunicato unitario FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

Seguire con la massima puntualità l’andamento del piano vaccinale - fornendo anzitutto il dato aggiornato del personale già sottoposto a vaccinazione - e più in generale l’evoluzione del quadro sanitario in ambito scolastico: questa l’esigenza posta con forza questa mattina dai sindacati nell’incontro col Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, Luigi Fiorentino, affiancato dal Capo Dipartimento Istruzione, Stefano Versari, e dal colonnello medico Maurizio Elisio in rappresentanza della struttura commissariale per l’emergenza Covid.

Da parte dei sindacati sono state ribadite le richieste di potenziare, da subito, le attività di tracciamento, con attenzione prioritaria alla scuola attraverso test periodici per tutta la popolazione scolastica, di emanare linee guida che assicurino omogeneità da parte delle ASL nell’adottare le necessarie misure di profilassi, di aggiornare il protocollo per le attività scolastiche in sicurezza ridefinendone criteri e misure alla luce delle esigenze poste dalla diffusione delle nuove varianti.

Si tratta di questioni su cui più volte le organizzazioni sindacali hanno sollecitato attenzione e interventi, ma sulle quali finora non vi sono state concrete risposte, mettendo a serio rischio l’obiettivo di un ritorno in sicurezza alle attività scolastiche in presenza. È perciò indispensabile un immediato cambio di passo, anche in vista del nuovo anno scolastico al cui regolare avvio occorre già oggi lavorare.

L’incontro è servito soprattutto ad approfondire le ragioni che hanno indotto il Governo a rivedere le priorità nella programmazione della campagna vaccinale, con le conseguenti ricadute sui modi e i tempi di somministrazione del vaccino al personale scolastico.

È stato il colonnello Elisio, con una lunga e dettagliata esposizione, a chiarire come vi sia l’assoluta necessità di completare con la massima urgenza gli interventi vaccinali sulle fasce di età più alte, maggiormente esposte a esiti letali e per le quali si pone più frequentemente l’esigenza di ricovero nelle strutture ospedaliere. Da qui l’esigenza di riordinare la sequenza degli interventi, assegnando priorità alla vaccinazione degli anziani e dei soggetti più fragili, come disposto con l’ordinanza n. 6 del Commissario Straordinario.

Sulle modalità con cui gestire i nuovi criteri stabiliti a livello centrale, tenendo conto di tutte le variabili da considerare, saranno necessariamente le autorità sanitare territoriali ad assumere le decisioni necessarie, vista la situazione estremamente diversificata che sta ad oggi connotando l’andamento delle vaccinazioni nelle diverse realtà.

Pertanto fino a quando non sarà terminata la vaccinazione di tutta la popolazione della fascia 60-69 anni, delle persone fragili e del personale socio sanitario impegnato in prima linea non ci saranno priorità per le altre categorie produttive (forze dell'ordine, personale scolastico, ecc).

Confermata, come già esplicitamente riportato dall’ordinanza del Commissario, la possibilità di ricevere la vaccinazione di richiamo, non escludendo completamente la possibilità di utilizzo di altri vaccini, nei tempi e nei modi già stabiliti, per chi ha avuto la prima inoculazione. Salvare le vite è l’obiettivo. Una corretta informazione sarà il metodo.

Il Capo di Gabinetto ha annunciato la costituzione di un osservatorio permanente con la presenza delle organizzazioni sindacali, impegnandosi a fornire a tal fine il massimo supporto anche in termini di documentazione e di rilevazione costante e continua di dati. Dall’Amministrazione ribadito inoltre l’impegno di assicurare anche per il prossimo anno scolastico le risorse aggiuntive di organico legate all’emergenza Covid 19.

Ora ci si attende che si proceda all'attivazione immediata del tavolo di monitoraggio.

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Giovedì, 15 Aprile 2021 17:49

COLLOCAMENTO DISABILI E FASCE DEBOLI E CENTRO RISORSE DONNE, I REPORT 2020

Il 2020 è stato un anno particolarmente complicato e difficile a causa della pandemia che ha colpito in maniera importante tutto il Paese. A seguito delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, il servizio Collocamento disabili e fasce deboli della Provincia di Lecco ha dovuto adeguare l’organizzazione delle proprie attività.

È rallentato il trend crescente di nuove iscrizioni al servizio Collocamento disabili della Provincia di Lecco, passate da 778 nel 2019 a 465 nel 2020, come il numero totale di persone iscritte, sceso a 2.514 (2.614 nel 2019).

I dati degli avviamenti nel 2020 registrano un importante calo rispetto al 2019, passando da 554 a 400, a causa della sospensione degli obblighi occupazionali prevista dai vari provvedimenti governativi e regionali.

Tuttavia, gli avviamenti al lavoro effettuati hanno confermato la scelta mirata di incontro domanda-offerta effettuata dal servizio, in quanto circa il 72% dei contratti avviati nel 2019 è stato confermato nel 2020 mediante proroghe o trasformazioni a tempo indeterminato.

In linea con le indicazioni di Regione Lombardia, quasi il 40% degli avviamenti ha coinvolto le fasce d’utenza più lontane dal mercato del lavoro.

Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla diffusione dello strumento della Convenzione articolo 11 legge 68/99: ne sono state stipulate 259 con le aziende per programmare l’assunzione di 429 persone.

Il servizio ha proseguito anche con lo strumento della Convenzione articolo 14 del decreto legislativo 276/2003, che prevede la copertura della quota disabili per le aziende attraverso l’esternalizzazione di una commessa di lavoro presso una cooperativa sociale di tipo B. A ottobre 2020 si è conclusa la procedura di adesione alla Convenzione quadro provinciale, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 2460 del 18 novembre 2019, validata da Regione Lombardia con decreto 12850 del 28 ottobre 2020.

Nel 2020 sono state stipulate 23 Convenzioni ex articolo 14, per un valore economico complessivo delle commesse pari a 911.668 euro, che hanno permesso l’assunzione di 39 disabili presso cooperative sociali.

Sono stati attivati complessivamente 433 tirocini extracurriculari in svariate realtà pubbliche e private con l’obiettivo di favorire l’orientamento e l’inserimento lavorativo.

tirocini di adozione lavorativa per lavoratori più difficilmente collocabili sono stati 305, per di questi è stato possibile accedere a un’assunzione nel 2020.

Anche per le fasce deboli sono stati attivati 30 tirocini, 8 dei quali trasformati in assunzione.

Il compenso economico erogato a favore delle persone è stato di oltre 1.000.000 euro.

“L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia e alle conseguenti misure restrittive di lockdown – commenta il Consigliere provinciale delegato ai Centri per l’impiego Giuseppe Scaccabarozzi – ha fortemente condizionato l’andamento degli inserimenti lavorativi dei disabili durante tutto il 2020. Si spiegano in questo modo alcuni dati critici che hanno interrotto il trend positivo consolidato in questi anni. Ma se è nel momento del bisogno che si esprimono energie nuove e capacità di affrontare le sfide, ciò è stato particolarmente vero per le politiche che la Provincia di Lecco con il suo servizio Collocamento disabili e fasce deboli ha saputo esprimere. In quanto impossibilitate ad accedere ai nostri servizi causa lockdown, con ben 14.500 colloqui le persone sono state telefonicamente contattate e seguite. È stato possibile monitorare costantemente la loro situazione e offrire un sostegno e un valido supporto informativo e psicologico. È quindi il caso di esprimere piena soddisfazione per il lavoro svolto e per i risultati realizzati in un contesto di obiettive difficoltà e per lunghi periodi con i dipendenti in smart working, che hanno messo a dura prova non solo questo servizio della Provincia di Lecco, ma l’Italia intera”.

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Giovedì, 15 Aprile 2021 17:21

IL PROBLEMA DEI GIOVANI

La riflessione di Elio Spada, molto approfondita e perspicace, merita a mio parere ulteriori considerazioni.
Dopo la giusta soddisfazione perche` gli autori del gesto sono stati individuati, rimangono pero` certamente molte domande a cui rispondere, tra cui la prima e` naturalmente:"Perche` l'hanno fatto?".
Per noia, perche` non sapevano come passare il tempo, perche` sono stupidi, per un gesto di sfida verso le istituzioni e chi li rappresenta, come i Carabinieri e la Polizia ?

Ed e` qui che la riflessione si dovrebbe ampliare, poiche` certo non basta una semplice condanna o recriminazione ("Se i loro genitori avessero dato loro un bel calcio ... ecc. ecc.).

Quel che sembra abbastanza chiaro e` che si tratti di un ennesimo episodio di "disagio giovanile": per carita` ce ne sono di molto piu` gravi, come tirare sassi sulle auto da un cavalcavia, tirare fuori i coltelli al bar o in discoteca, drogarsi o altro.

Ora non voglio tirare in ballo una vastissima letteratura sull`argomento, a cui Elio ha gia` fatto cenno, ma sicuramente ci sono delle considerazioni su cui noi "adulti" faremmo bene a non tirarci indietro.
Mi rifaccio anche alla mia personale esperienza di insegnante, ormai abbastanza lunga, 13 anni alle Scuole Medie e 22 alle Superiori.

Il problema dei Giovani e` un problema grave e reale, tanto piu` quando vengano da famiglie problematiche o disastrate.
Mi si lasci allora dire una cosa: per quanto io sia laico al 100%, sono diventato contrario al Divorzio, vedendone le conseguenze, quando ci siano in mezzo dei minori (se non ci sono figli allora gli ex sponsuali facciano quello che vogliono !)

Le "famiglie allargate" sinceramente non mi hanno mai convinto: i bambini perdono i loro riferimenti, le loro sicurezze e i loro caposaldi. Sono sostanzialmente un grande caos (su questo, come anche sull`Aborto, diro` che sono d`accordo con la Chiesa cattolica).

I bambini e i ragazzi hanno bisogno di valori morali, oggi molto difficili da trovare (anche a questo ha accennato Elio).
Una volta c`erano gli Oratori, che oggi mi sembrano ababstanza deserti, anche per carenza di sacerdoti e di educatori.
Oppure c`erano i Circoli, le Associazioni culturali: la pandemia che in questo anno ha bloccato ogni attivita` delle Associazioni Sportive certo non ha aiutato.

Per i piu` grandicelli c`erano anche le sezioni dei Partiti politici, che davano riferimenti ideali e un senso di comunita`: posso dire che ancora oggi rimpiango ad esempio le "Scuole di Partito", la cui mancanza , ad esempio, ha prodotto gli inesistenti leader politici attuali ? Mi ricordo di tanti giovani operai che avevano voglia di leggere e di istruirsi !

Insomma il problema e` sempre quello : i giovani, a cui oggi noi adulti affidiamo una societa` molto peggiore di quella che noi abbiamo ricevuto dai nostri padri, per quanto riguarda l`Ambiente, le possibilita` di Lavoro e di Carriera, le Retribuzioni spesso ai limiti del "salario di sussistenza" o anche sotto, hanno bisogno di qualcosa che dia loro dei valori morali, degli elementi di identificazione, come le Comunita`, che una volta soprattutto in montagna erano forti e identitarie.

I Giovani sono sicuramente l`anello debole della catena sociale: alla loro domanda "Chi saro` da grande e cosa faro`?" la risposta e` spesso una vaga nebulosa.

Soprattutto se non si capisce che l`unica via d`uscita e` una sempre maggiore specializzazione, una istruzione sempre piu` approfondita: ancora troppi in Valsassina pensano che basti una Terza Media o al massimo un corso professionale, meglio se breve, per avere delle possibilita` di lavoro e di carriera. Non e` cosi`, non e` piu` cosi` gia` da diversi decenni !

Cultura e Istruzione, spazi sociali (tra cui anche lo Sport) ed elementi identitari (ricreare uno spirito di Comunita`): se non si va in questa direzione, si creeranno soltanto dei disadattati che ad ogni occasione probabilmente alzeranno il livello della loro "devianza".

 

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Giovedì, 15 Aprile 2021 13:46

Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra

Un’occasione sempre più importante per riflettere sulla salvaguardia del nostro pianeta. Forse la sfida più grande per tutti noi. Di sicuro, una leva per sensibilizzare, promuovere stili di vita sostenibili, agire. Le nuove generazioni, dai piccoli ai più grandi, hanno già dimostrato di avere a cuore la tutela del mondo in cui viviamo. Ecco una serie di iniziative e attività per coinvolgerli, aspettando l’Earth Day.

Cominciamo dal MIUR.

Il 22 aprile 2021 la Giornata Mondiale della Terra verrà celebrata con la quinta edizione del Festival Educazione alla Sostenibilità. Tutte le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e di secondo grado potranno partecipare al Festival seguendo su Rai Play la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet con ospiti in studio, testimonial, tutorial, approfondimenti scientifici, storie di ragazzi e del loro impegno per il Pianeta e la Comunità, intrattenimento e tanta musica.

Sempre questo mese, le scuole possono celebrare insieme a Twinkl la Giornata Mondiale dell'Arte (15 aprile 2021) e la Giornata della Terra, inviando opere d’arte a tema ambientale prodotte dalle classi per entrare a far parte della galleria d'arte virtuale Twinkl e ricevere un diploma ufficiale "Eco Champion".

Per raccontare a scuola la sostenibilità e divulgare i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 fissati dall’ONU a salvaguardia del pianeta, sul nostro sito abbiamo dedicato un’intera sezione alla sostenibilità. Articoli di approfondimento, schede di esperimenti, lesson plan, video esplicativi, laboratori esperienziali, webinar informativi: tanti contenuti per la primaria, la secondaria di 1° e di 2° grado.

Qualche esempio? L’attività didattica con un bicchiere e un cubetto di ghiaccio per capire le differenze tra Polo Nord e Polo Sud sull’innalzamento del livello dei mari. La relazione tra cambiamento climatico e cibo che mangiamo. La sostenibilità come leva di ripresa post pandemia nel turismo crocieristico.

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Giovedì, 15 Aprile 2021 13:30

LA GIUSTIZIA E I GIOVANI DI INTROBIO

“Presi gli imbrattatori di Introbio: denunciati due minorenni residenti in comune”. Bene. Giustizia è fatta. Ma è proprio questo il problema. Perché quando la giustizia è all’opera, è troppo tardi, l’accaduto è già qui. Così il sistema archetipico reato - punizione è già entrato in funzione ed ha ottenuto il risultato previsto: il delitto non ha pagato. Ma la giustizia interviene, inevitabilmente, a cose fatte, quando l’”atto” si è già cristallizzato in “fatto” irrevocabile e, spesso, irrimediabile. La scienza giurisprudenziale distingue correttamente la pena dal reato, ma non ha nulla da dire a proposito della “colpa”, elemento tipicamente umano, quindi morale, che in altri contesti viene categorizzato come “peccato”. Il quale può estinguersi in presenza di adeguata manifestazione di pentimento.

In termini umani, dunque sociali e psicologici, le cose stanno diversamente e riguardano la tendenza all’oggettività sospinta senza sosta dalla “modernità” equalizzante e livellatrice applicata grazie ad una sorta di algoritmo costruito sul principio “chi rompe paga e i cocci sono suoi”. Senza distinzione. A distinguere, se è il caso, ci penserà il giudice. I cocci, nel nostro caso, riguardano due imbrattamuri minorenni in cerca di identità; condizione estensibile a molti altri giovanissimi, come mostrano ogni giorno le cronache. Quell’identità che forse nessuno è stato ancora in grado di proporre loro con qualche esempio o stimolo o semplice indicazione di comportamento.

Non la famiglia, stretta certamente fra le necessità impellenti di una quotidianità che non lascia spazio al dialogo e all’osservazione. Non il gruppo sociale di riferimento di ciascun giovane, (totalmente autoreferenziale come tutte le “curve sud”) opaco verso un mondo la cui rappresentazione è sempre più indiretta e mediata da modelli pensati da adulti, a loro volta incapaci di progetti umanamente e socialmente significativi, immobilizzati davanti schermi ad altissima definizione ma privi in tutti i sensi di spessore. Non la sempre invocata “società” ormai disadorna della capacità di pensarsi come organismo ma solo come insieme eterogeneo di individui ossimoricamente privi di soggettività, dunque di un “senso”.

Così fin da bambini, spiegava già 40 anni fa Günther Anders, invece di essere “organici al mondo” entriamo in “collisione col mondo”. Un mondo non più in grado di produrre senso, sempre più attivo nel generare rumore, sempre più efficace ed efficiente nella creazione di oggetti, sempre meno capace di progettare e costruire soggetti, dunque significati. Anche per questo non riusciamo più ad “agire” nel mondo, ma soltanto a “fare”. Un fare che ci allontana sempre più da ogni sensatezza. Proprio come nel caso dei due minorenni introbiesi e di molti altri come loro.

Per tutto questo, ma non solo, dico che ha ragione il Sindaco Adriano quando sostiene che "Di positivo in questa vicenda posso pensare al fatto che averli identificati potrebbe far capire ai loro possibili emulatori e amici quali sono le conseguenze: e cioè che prima o poi la verità viene a galla e bisogna fare i conti con la giustizia". Giustissimo. L’emulazione, il “processo mimetico”, costituisce un elemento fondamentale nello sviluppo della personalità. Ma ormai i modelli parentali hanno perso da tempo valore e sostanza in favore di riferimenti estranei al gruppo famigliare.

Per questo sostenere la necessità di puntare il dito “sulle responsabilità di famiglie che non si preoccupano se i loro figli minorenni stanno in giro tutta la notte” appare eccessivamente sbrigativo. Anche se capisco la necessità della sintesi. Solo una parte del problema giovani nasce fra le mura domestiche. Altre rutilanti e multimediali sirene cantano e incantano i nostri giovanissimi immersi in un sistema neurale iperconnesso che ci sta, letteralmente, irretendo e nel quale stiamo affondando inconsapevoli. Dobbiamo spingerci più in là, molto più in là, anche se a voler andare oltre “ci inoltreremmo in un sentiero molto insidioso”.

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