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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Giovedì, 10 Marzo 2022 07:16

IL "LAVORO" DI SALVINI

Il povero Salvini, leader della Lega, è oggi sotto un fuoco di fila per la sua infelice uscita in Polonia. Sparare su Salvini , che da almeno tre anni, dai tempi del Papeete, non ne azzecca una, è un po' come sparare sulla Croce Rossa, e quindi non insisterò su questo argomento.
Mi limito a rilevare però una sua "incontinenza linguistica" ultimamente molto presente:"Stiamo lavorando per.."
Premesso che Salvini è uno che un lavoro proprio non ce l'ha mai avuto , e non è che può dire (come per esempio Giuseppe Conte):"Lascio la politica e torno al mio lavoro precedente". Non è un avvocato, non è un ingegnere, ma neanche un funzionario pubblico. Ha sempre vissuto degli emolumenti per i suoi incarichi pubblici, da consigliere comunale di Milano, a Eurodeputato, a parlamentare.
Insomma, un lavoro "vero" non ha mai saputo cosa sia, e forse è per questo che ne parla così spesso a sproposito.
A Gennaio 2022 "stava lavorando per" dare una Presidente donna alla Repubblica Italiana: solo averlo annunciato a una platea di giornalisti, ha affossato le uniche possibilità che quelle candidate, anche serie, potevano avere.
L'altro giorno invece è andato in Polonia per "lavorare per ristabilire la pace": peccato che il suo "lavoro" è stato interrotto da un Sindaco polacco, che gli ha sventolato sotto il naso una maglietta di Putin, come quella che Salvini indossava orgogliosamente solo due anni fa, e da un facinoroso probabilmente italiano che gli gridava del "buffone" !
Insomma non gliene va bene una ! Però un suggerimento ce l'avrei: visto che lui è esperto in ruspe, e col PNRR ricevuto dal suo ex amico Conte ci sarà molto lavoro per l'edilizia, perchè non si fa assumere da una società edile e si mette alla guida di una ruspa o di una betoniera ? Lui finalmente avrà un lavoro "serio" e gli Italiani sarebbero molto più soddisfatti !

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Giovedì, 10 Marzo 2022 06:57

A SETTEMBRE IL LICEO MANZONI TORNERA’ NELLA SEDE DI VIA GHISLANZONI

La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e il Consigliere provinciale delegato all’Edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino comunicano che da settembre il Liceo Manzoni tornerà nella sua sede naturale in via Ghislanzoni, dopo la conclusione dei lavori di messa in sicurezza e di ammodernamento strutturale e tecnologico dell’edificio, effettuati dal Comune di Lecco.

“Questa decisione, presa d’intesa con la dirigente scolastica, rispetta l’accordo preso a suo tempo dal Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli, dalla Consigliera provinciale Marinella Maldini, dal Sindaco di Lecco Virginio Brivio e dall’Assessore comunale Clara Fusi.

Verrà pertanto liberata la struttura modulare prefabbricata che ha ospitato temporaneamente il Liceo Manzoni e che potrà essere utilizzata come jolly per le altre scuole in caso di lavori urgenti e non differibili. Una struttura che non può essere destinata a sede permanente di una scuola perché i moduli prefabbricati hanno un tempo di vita limitato e sono privi di spazi accessori.

Una struttura realizzata appositamente per ospitare in via temporanea il Liceo Manzoni perché le altre ipotesi di sedi alternative avanzate allora non erano percorribili, in quanto si trattava di edifici non idonei a ospitare studenti, docenti e personale o che richiedevano l’utilizzo di ingenti risorse da parte del Comune di Lecco per la messa a norma e per ricavare spazi adeguati alla didattica.

Finalmente, dopo due anni il Liceo Manzoni potrà dunque tornare nella sua sede naturale, di grande pregio da punto di vista storico e architettonico, dotata di tutti i servizi necessari alla didattica, tra cui i laboratori di chimica, fisica e informatica, oltre che della preziosa biblioteca con oltre 14.000 volumi.

In qualità di ente competente sulle scuole superiori, in accordo con la dirigente scolastica abbiamo programmato il trasferimento a settembre per dare modo agli studenti di completare l’anno scolastico nella struttura provvisoria senza ulteriori disagi e per dare tempo a tutti gli attori coinvolti di completare le rifiniture necessarie nell’edificio di via Ghislanzoni”.

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Mercoledì, 09 Marzo 2022 07:03

LE PROPOSTE DELLA LISTA CIVICA DI CREMENO

In considerazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che potrebbe portare anche al ns. Comune considerevoli cifre da investire in progetti ed opere pubbliche, abbiamo avuto modo di suggerire alla Giunta di considerare quanto segue.

1°) Rotatoria in loco dell'incrocio tra Via Noccoli e la Via Provinciale.
2°) Formazione di un marciapiede che dalla Località Casere giunga sino alla rotatoria in Località Balisio.
3°) Riqualificazione dell'Area Corti. A tale ultimo proposito abbiamo suggerito che considerata l'esigenza sanitaria delle persone, in termini di viste diagnostiche ed esami vari, sarebbe a ns. parere utile riqualificare la struttura di specie, previa idonea ristrutturazione che ne preservi le caratteristiche architettoniche, in un'ottica sanitaria nei termini anzidetti, ovviamente interpellando e coinvolgendo gruppi che, seppure privati operano già nel settore sanitario, alcuni dei quali presenti anche nell'ambito di altri Comuni della Provincia di Lecco.

Ovviamente si tratta di un'ipotesi, ma se sussistessero i presupposti si potrebbe dare un servizio al cittadino, magari lavoro anche a persone del territorio e il Comune incasserebbe un affitto della struttura. Cosa ne pensate ?

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Mercoledì, 09 Marzo 2022 06:59

LA RESISTENZA DELLE DONNE AFGHANE

La resistenza delle donne afghane ripiombate, con il ritorno del regime talebano, nell’incubo di una vita da schiave, private di qualsiasi diritto fondamentale. E’ stato questo il tema dei due incontri realizzati oggi a Lecco e Monza dai Coordinamenti Donne CGIL CISL UIL e delle rispettive Categorie dei Pensionati in collaborazione con il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus (CISDA).

Grazie ai racconti di una giovane attivista afghana, alla testimonianza delle operatrici del CISDA, ai contributi video, alla lettura di poesie e all’ascolto di musica tradizionale è stata fornita una descrizione chiara e diretta della condizione intollerabile in cui vivono oggi le donne afghane e di quanta forza e resistenza si celi dietro a quel velo che sono obbligate ad indossare, chiuse nelle loro case senza la possibilità di uscire se non accompagnate da parenti maschi. Hanno perso tutto ciò che avevano conquistato: il lavoro, l’istruzione, la possibilità di determinare il loro futuro. Temono ogni giorno per la loro vita e per quella dei loro figli ma non perdono la speranza e la voglia di lottare.

Un lotta che viene organizzata e supportata da RAWA, l’Associazione rivoluzionaria delle donne dell’Afghanistan fondata in clandestinità nel 1977, grazie alla quale sono nate piccole scuole nelle case private (anche queste clandestine), cliniche mediche e orfanotrofi. Grazie a RAWA i piccoli gruppi di donne hanno potuto organizzarsi in una rete che tutt’oggi mantiene vivo l’attivismo per la parità di genere in Afghanistan. RAWA garantisce inoltre i contatti con le realtà come CISDA che, all’esterno del paese, lavorano per raccogliere fondi a favore della popolazione afghana e per tenere alta l’attenzione dei media internazionali sulla situazione del paese asiatico.

Un grandissimo esempio di lotta per l’emancipazione che non possiamo che ammirare e sostenere.

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Mercoledì, 09 Marzo 2022 06:53

8 marzo dedicato alle 2700 donne ucraine oggi nelle due province lariane

Bene le due diverse iniziative solidali all’AgriMercato: la prima sostiene la popolazione civile ucraina, la seconda per offrire sostegno alle donne vittime di violenza

COMO-LECCO – Sono circa 2700 le donne ucraine presenti nelle due province di Como e Lecco, su un totale di 40mila in Lombardia. È quanto afferma la Coldiretti interprovinciale in base a un’analisi su dati Istat in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, che quest’anno è dedicata in particolare a tutte le donne ucraine che stanno vivendo giorni di sofferenza e angoscia a causa della guerra.

La provincia con la maggior presenza di donne ucraine è quella di Milano (14.915) che precede quella di Brescia (6.192) e quella di Bergamo (4.075). Seguono poi la provincia di Monza Brianza (4.035), Varese (3.825), Pavia (2.981), Como (2.044), Mantova (1.593), Cremona (793), Lecco (654), Sondrio (473) e Lodi (461).

E proprio all’Ucraina è andato, oggi, il pensiero dei molti cittadini che all’AgriMercato di Cantù hanno voluto aderire alla Spesa Sospesa, non volendo far mancare il proprio sostegno per l’acquisto prodotti nei mercati contadini da inviare ai civili; molto bene anche la vendita solidale delle primule, a fronte di una piccola offerta finalizzata a sostenere l’associazione “Penta” di Mariano Comense che offre sostegno alle donne vittime di violenza: all’iniziativa di Cantù erano presenti anche il sindaco Alice Galbiati e l’assessore alle politiche sociali Isabella Girgi.

Secondo una rilevazione online della Coldiretti, per la giornata che celebra la forza e il ruolo del mondo femminile nella società, il tradizionale ramo di mimosa o un fiore quest’anno verrà omaggiato a una donna su due (50%). Se il 42% degli italiani ha scelto le mimose – sottolinea la Coldiretti – un altro 8% si è orientato su altri fiori, mentre un 7% ha scelto dolci, cioccolatini e altri doni. C’è però un consistente 43% che ha deciso di non regalare nulla, nonostante la forza celebrativa di una giornata che risale al 1908 quando un gruppo di operaie decise di scioperare per vedere riconosciuti i loro diritti, mentre è dal 1946 – spiega la Coldiretti – che in Italia le mimose sono state scelte come il simbolo dell’8 marzo grazie anche alla loro capacità di fiorire in anticipo rispetto alla primavera astronomica.

Quest’anno in Italia – sottolinea la Coldiretti – la produzione della mimosa ha dovuto però affrontare il saliscendi dei cambiamenti climatici. A causa di un inverno “bollente” le piante sono fiorite, infatti, con almeno due mesi di anticipo, dovendo poi fare i conti con il ritorno del freddo e della neve che ha sicuramente ridotto la produzione. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale perché è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. I ramoscelli che verranno regalati sono praticamente tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia, in Liguria, dove si realizza oltre il 90 per cento della produzione italiana.

Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono – precisa la Coldiretti – la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico. La mimosa – conclude la Coldiretti – venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate.

 

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Martedì, 08 Marzo 2022 14:56

RUSSIA, IL DISASTRO DI PUTIN

Spiace che uno storico serio come Roy Medvedev, sui cui libri molte generazioni di europei, compreso il sottoscritto, hanno studiato la storia della Russia e della Unione Sovietica, oggi all'età di 95 anni (cosa che può essere una scusante) appoggi la politica criminale di Putin, cosa che la dice lunga sugli effetti della propaganda di regime tra i Russi, anche tra gli intellettuali più avanzati.

"Putin - dice Medvedev in una intervista al Corriere della Sera - vuole semplicemente tornare ai confini che la Russia aveva ai tempo dello Zar Pietro il Grande" (cioè agli inizi del Settecento). Perciò l'invasione oggi in Ucraina, nella Georgia prima (2008), nella Cecenia (2004) e il prossimo obiettivo forse la Moldavia.

Ecco , proprio qui sta il punto: Putin ragiona non solo come si ragionava come ai tempi della Guerra Fredda, ma come molto prima, cioè nel Medio Evo e fino agli albori dell'Età Moderna.
Come si ragionava ai tempi dell'Impero Romano: la conquista territoriale era il modo principale per arricchirsi, da parte della nobiltà senatoria, che in effetti si arricchì moltissimo ai tempi di Augusto, quando l'estensione, cioè la possibilità di avere più campi da coltivare, significava avere più redditi, più contadini che coltivavano la terra, quindi più entrate dalle tasse fondiarie. Era una logica che aveva la sua radice in una società prevalentemente agraria, in cui la ricchezza e il PIL si basavano sulla estensione della proprietà fondiaria. Più terreni uno Stato possiede, maggiori sono le sue entrate.

Ma, se fino a tre secoli fa questa logica poteva avere un suo senso, oggi, nella società contemporanea del mercantilismo, della produzione industriale, del libero scambio e della famigerata "globalizzazione", con tutti gli aspetti positivi e negativi che questa comporta, ha ancora qualche senso ?

Direi assolutamente di no. L'espansione, la forza e la ricchezza di uno Stato oggi non dipendono più da quanto è grande la sua estensione e da quanti abitanti controlla, ma soprattutto da quanta produzione industriale e da quanto commercio sono in grado di generare (ancora il PIL).

Putin ragiona come un uomo dei secoli passati, non del XXI secolo. L'hanno capito benissimo i Cinesi, i veri protagonisti del nostro nuovo secolo e i veri "competitors" degli USA, che da almeno trent'anni hanno visto la Russia come un modello sbagliato di atteggiamenti da non imitare. I Cinesi sono passati da un sistema economico comunista, esattamente come la Russia, a uno capitalistico, senza passare assolutamente per i dolorosissimi travagli e i gravissimi errori degli anni di Gorbacev e di Eltsin.

Risolto il problema del Tibet (pur con la repressione) hanno avuto davanti agli occhi per anni il modello di Taiwan: quella piccola isoletta con pochi milioni di abitanti ha superato per anni (almeno fino al 1980) come reddito PIL il gigante che rappresentava la madre patria.
Oggi la Cina vorrebbe riassorbirla per motivi di prestigio politico, ma Taiwan è stato sempre un esempio di economia capitalistica avanzata. Anche se in futuro sarà riassorbita, speriamo senza guerre, in ogni caso sarà Taiwan che avrà vinto, non la Repubblica Popolare Cinese.

Perchè ? Perchè è la seconda che si è adattata alla prima, non viceversa.

Ecco, Putin, oltre che essere un criminale di guerra, anche per questo si rivela un politico con la testa voltata all'indietro, non davanti. Al di là del disastro economico che con le sanzioni sta provocando nella stessa Russia, oltre che nel resto del mondo, si è rivelato un politico che evidentemente non ha capito nulla delle problematiche economiche internazionali, che scade nella retorica falsa del nazionalismo, che si è rivelato assolutamente inadeguato a gestire un grande paese nel XXI secolo.

Concluderà malissimo una ventennale carriera di dominio politico: ci resta però solo da sperare che i Cinesi, come il Presidente Xi Jinping, che sono mille passi più avanti di lui, e che per trenta anni hanno investito non solo in armamenti ma soprattutto in economia reale, lo facciano ragionare e riescano a fermarlo.

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Martedì, 08 Marzo 2022 12:46

RIPRESE LE ATTIVITA' DEL MINIBASKET

in Sport

Ultime due partite del campionato autunnale per le categorie Under 10 e Under 12.

Le gare in programma sono quelle di sabato 12 marzo alle 15 a Lomagna contro la squadra locale e domenica 13 marzo alle 10 a Osnago contro la Polisportiva Osnago.

Domenica scorsa gli Under 12 hanno vinto contro la Monticellese 52 a 12 nella gara disputata nella palestra di Introbio.

Martedì 15 marzo verranno ci sarà la riunione per il calendario del torneo primaverile Csi al quale parteciperanno le due squadre Under 10 e Under 12.

Intanto l'attività in palestra è ripresa anche per il Microbasket con lezioni tutti i lunedì dalle 17.15 alle 18.15

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Martedì, 08 Marzo 2022 12:36

ANCHE IL CFPA CASARGO OFFRE ACCOGLIENZA AI RIFUGIATI UCRAINI

Sono giorni difficili, notiziari televisivi e web ci raccontano incessantemente di una guerra al confine orientale dell’Europa, una situazione che ha riacceso la preoccupazione di un conflitto bellico in Occidente e che purtroppo presenta il rischio di conseguenze ancora non pienamente prevedibili.
Non voglio dilungarmi in analisi geopolitiche. Come molti, del resto, ho semplicemente la ferma convinzione che la situazione possa essere risolta solo per mezzo della strada diplomatica; vivo anch’io con preoccupazione il continuo innalzarsi del livello dello scontro, ritengo che l’Europa debba cessare immediatamente qualsiasi tipi di ambiguità circa l’ipotesi di “armare l’Ucraina” in conflitto contro una super potenza militare.
Se l’Europa vuole ancora uno spazio domani, in un Mondo che non può più avere solo Usa e Europa come figli unici, deve promuovere subito accordi diplomatici. Usa e Nato non possono lanciare un contrattacco a distanza a Putin e alla Russia sulla pelle della popolazione Ucraina.

Le immagini in tv raccontano anche di centinaia di migliaia di ucraini, in larghissima parte donne, bambini e minori, in fuga dal Paese, un altro amaro risvolto di questo dramma.
In Provincia di Lecco sono state attivate diverse iniziative di accoglienza, anche nella nostra zona so di diversi nuclei familiari che hanno comunicato disponibilità o comunque vorrebbero dare una mano, è innegabile però che l’accoglienza presso i singoli non sempre è agevole. A Casargo è presente la scuola alberghiera con convitto, una parte dell’edificio dal punto di vista logistico si presta perfettamente all’accoglienza in questa fase acuta dell’emergenza.
Ringrazio il presidente Marco Galbiati, il Cda e tutto il personale per aver offerto da subito la massima disponibilità, si tratta di un’occasione per fare del bene al prossimo in una situazione che ha ormai i contorni della tragedia umanitaria al quale è impossibile indifferenti.

Inoltre penso che si tratti anche di una iniziativa che non può non essere presa in un territorio come quello Lecchese, dove già vivono diversi cittadini Ucraini, e che con grande generosità si è attivato sin dal principio in iniziative benefiche di raccolta fondi e di accoglienza.
Abbiamo avuto un riscontro positivo da molte persone che in questa fase ritengono doverosa l’iniziativa, vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione.

Antonio Pasquini Sindaco di Casargo

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Martedì, 08 Marzo 2022 09:35

RICORDATO A LECCO LO SCIOPERO DEL 7 MARZO 1944

La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, unitamente al Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni,  è intervenuta ieri alla cerimonia organizzata da Cgil, Cisl, Uil con Anpi, Provincia di Lecco e Comune di Lecco in memoria dei caduti e dei deportati nel 78° anniversario degli scioperi del 7 marzo 1944.

Dopo un periodo in cui la pandemia ha imposto celebrazioni alternative, quest’anno si è tornati al tradizionale corteo che dalla chiesa di Castello ha percorso corso Matteotti per proseguire in via Castagnera, dove è stato deposto un omaggio floreale alla lapide dei caduti, dopo un momento di raccoglimento al Parco 7 Marzo.

La cerimonia si è conclusa in sala don Ticozzi alla presenza degli studenti degli istituti lecchesi che in primavera partiranno per il “Viaggio per la Memoria 2022”, con destinazione la Risiera di San Sabba di Trieste.

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Martedì, 08 Marzo 2022 07:10

ANCHE A PREMANA SI RACCOLGONO AIUTI

RACCOLTA AIUTI UMANITARI PER L'UCRAINA

Per facilitare la raccolta di beni umanitari, promossa dall'Ambito di Bellano, nel quale rientra anche il Comune di Premana, abbiamo creato un deposito in paese, in modo da facilitare le vostre donazioni, presso la Casa Premana in Via Roma.
Al termine della raccolta, il materiale verrà consegnato al centro di raccolta della Comunità Montana, presso la sede di Barzio.
Il deposito verrà presidiato da Volontari della Croce Rossa e dagli Alpini del Gruppo di Premana, cui va il nostro ringraziamento per essere sempre disponibili con il loro altruismo per ogni evenienza.

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