LA MINORANZA DI BALLABIO: SERVE CHIAREZZA !
NUOVO CAPANNONE SUI PRATI DEL BARECH: SERVE CHIAREZZA E COINVOLGIMENTO DELLA CITTADINANZA
Il Sindaco nell'ultimo Consiglio comunale ha riportato alcune comunicazioni riguardanti la costruzione del nuovo capannone dell'azienda Combi nell'area del Barech, negli attuali prati che costeggiano la via per Morterone.
Ad oggi non esiste alcun progetto definitivo dell'area. Andare sui giornali a dare per fatta questa operazione non tiene conto dei dubbi e delle esigenze dei ballabiesi, su cui ricadono le scelte della maggioranza. La strada di Via per Morterone necessita di lavori, giustamente, per renderla più accessibile a mezzi, ma soprattutto a pedoni. Questo avverrà, come riferito, nel momento in cui si otterranno i finanziamenti di un bando regionale. Perché fino alla richiesta dell'azienda non si era mai pensato a quest'opera?
Invece siamo preoccupati se il Consiglio dovrà solo ratificare in futuro un accordo di programma che temiamo non verrà mai discusso e le scelte prese dal Sindaco nelle stanze della Regione.
Preoccupazione anche per un cambiamento del PGT (piano di governo del territorio) che poi sarebbe un precedente per le richieste di soli singoli in futuro.
Questo dimostra come fino ad oggi, malgrado i proclami, questa amministrazione subisce le scelte e non ha avuto la capacità di costruire un nuovo piano di governo e rilancio del territorio, non avendolo mai cambiato negli ultimi 7 anni.
È necessario che si tenga certamente conto dell'accrescimento delle opportunità lavorative nel nostro territorio e di chi vuole investire, ma bisogna anche prendere in considerazione le ricadute che queste hanno sull'ambiente, sul territorio e soprattutto sulla cittadinanza, ascoltando innanzitutto la voce dei residenti, di chi lavora in quell'area e del Consiglio comunale, con percorsi e contenuti chiari.
Facciamo in modo che si possa andare in questa direzione, ascoltando le preoccupazioni e le esigenze di tutti.
CAMPO SCUOLA DEGLI ALPINI AI PIANI DI ARTAVAGGIO
Si segnala l'interessante proposta dell' Associazione Nazionale Alpini riportata qui di seguito
A partire dal 14 maggio 2022 apriranno le iscrizioni per il Campo Scuola Intersezionale Milano-Lecco dedicato ai ragazzi di 3° media, 1°-2° superiore.
📆dal 23 al 26 giugno 2022
presso il Rifugio Cazzaniga-Merlini, Piani di Artavaggio (LC)
La quota di iscrizione è pari a 150 €
I posti per questo Campo sono limitati alla capienza del Rifugio (massimo 45 posti) pertanto si raccomanda di effettuare le iscrizioni il prima possibile.
ISCRIZIONI AL sito www.scuolaanamilano.it a partire dal 14 maggio.
Il 14 maggio 2022 apriranno le iscrizioni per il Campo Scuola dei ragazzi più grandi, anche questo Campo Scuola si svolgerà in collaborazione tra le Sezioni di Milano e Lecco.
A CHI E' RIVOLTO? A ragazze e ragazzi di 3° media e 1°,2° superiore che vogliano condividere con noi i valori Alpini.
QUANDO SI SVOLGE? Dal 23 al 26 giugno 2022
DOVE SI SVOLGE? Presso Rifugio Cazzaniga-Merlini - Piani di Artavaggio (LC)
QUANTO COSTA? La quota di iscrizione è pari a 150 €.
N.B. Questo Campo Scuola si svolgerà in ambiente totalmente montano, il Rifugio Cazzaniga-Merlini si trova a 1.890 mt di altitudine.
Per vedera la dotazione personale necessaria clicca qui
LA GIUNTA DI BALLABIO A UN PASSO DALL'IMPLOSIONE
Si sta facendo complicata la situazione preso il Comune di Ballabio, guidato da una Giunta di centrodestra a trazione leghista. Oggetto della discussione il trasferimento della Ditta Combi Arialdo presso un nuovo capannone, da costruire sopra uno degli ultimi prati verdi rimasti intatti in Valsassina, quello del cosidetto "Barech", sulla strada per Morterone.
Il progetto porterà una quarantina di nuovi posti di lavoro, sottolinea il Sindaco Giovanni Bruno Bussola, però solo se "se le commesse e il fatturato lo renderanno possibile" (come è scritto nel Protocollo) "oltre ad altri oneri accessori a vantaggio del Comune di Ballabio", per (forse) 400.000 euro, in base però alle preferenze dell'azienda.
Non è però d'accordo una parte piuttosto qualificata della (ex ?) maggioranza, in cui si distingue l'ex Sindaco Alessandra Consonni (praticamente la fondatrice del gruppo Nuovo Slancio per Ballabio quando era Sindaco il piddino Luigi Pontiggia e Consonni era l'anima del'opposizione), l'Assessore Caterina Longhi, e i consiglieri comunali Marco Pedrazzini (capogruppo) e Luca Pirovano (ex assessore, recentemente dimessosi proprio perchè in disaccordo con il Protocollo stipulato), che hanno criticato l'ambiguità dell'operazione.
Costoro hanno espresso dei dubbi sulla gestione del Protocollo d'intesa, , in una lettera che abbiamo pubblicato due giorni fa, sono contrari alla cementificazione di un'area di circa 10.000 metri quadrati (come scrive Pedrazzini su Facebook, a proposito dell'adesione anche del Comune di Ballabio alla Giornata del Verde Pulito, domenica 15 Maggio, " altro che "Giornata del verde pulito" !) e soprattutto avevano chiesto una Assemblea pubblica per sentire l'opinione dei cittadini sulla questione.
Niente di trascendente quindi: senonchè la risposta del Sindaco (che ormai tre anni fa aveva sostituito la Consonni proprio perchè considerato più "moderato" e disponibile al dialogo !) è stata decisamente "tranchante" : con uno "sconcertante tempismo" è stata tolta immediatamente la delega all'Assessora Longhi, tolta la carica di capogruppo a Pedrazzini, ribadita la necessità di approvare il trasferimento della ditta. E la richiesta di una Assemblea pubblica su un tema così importante ? Si vedrà.
Naturalmente l'opposizione, guidata dal neo Segretario provincia del PD Manuel Tropenscovino, guarda alla vicenda con molto interesse.
IN ALLEGATO IL COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO GUIDATO DA CONSONNI
A MARGNO SI LAVORA PER RICORDARE IL "CHILE"
ATTENZIONE ALLE TRUFFE AGLI ANZIANI
TRUFFE AGLI ANZIANI, I CONSIGLI PER NON CADERE NELLA TRAPPOLA
È uno dei reati più odiosi, perché colpisce la fascia più debole della popolazione. Dopo un inevitabile calo durante il lockdown, le truffe agli anziani sono subito tornate ai livelli pre-pandemia. Già molte le denunce raccolte dalle forze dell’ordine in provincia di Lecco dall’inizio del 2022. Ma si tratta con tutta probabilità solo della punta dell’iceberg, perché non tutte le vittime, per vergogna, decidono di raccontare di chiedere aiuto e raccontare di essere cadute in un tranello. Tra le truffe più frequenti negli ultimi mesi nei comuni del lecchese, quella dei finti tecnici che, con tanto di pettorina catarifrangente, simulano la contaminazione dell’acqua del rubinetto e chiedono di mettere in un sacchetto contanti e gioielli per “decontaminarli”, salvo poi farli sparire. Oppure quella del falso avvocato che chiama al telefono per avvisare che il figlio o il nipote ha provocato un incidente, ovviamente mai avvenuto, per poi far arrivare a casa un sedicente poliziotto incaricato di ritirare i soldi necessari a risarcire il danno ed evitare al familiare di finire in arresto.
“Malviventi senza scrupoli approfittano delle persone anziane, che con infantile ingenuità si fidano di chi si rivolge loro con modi apparentemente gentili – annota Pinuccia Cogliardi, segretario generale dello SPI CGIL Lecco – Fa rabbia vedere persone sfruttare a proprio illecito vantaggio “il candore dei più deboli”, come lo ha definito Dacia Maraini. Le conseguenze non sono solo economiche, le vittime patiranno per anni la vergogna per la truffa subita”. Per mettere in guardia gli anziani e provare a prevenire i raggiri, lo SPI CGIL Lecco ripropone un sempre attuale documento, realizzato in collaborazione con la Stazione dei Carabinieri di Merate, con i principali consigli antitruffa.
I CONSIGLI ANTITRUFFA PER GLI ANZIANI
Le forze dell’ordine - Poliziotti, carabinieri e finanzieri operano di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio. Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese che chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l’appartamento perché quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri o per controllare soldi e gioielli.
I truffatori in borghese - I truffatori normalmente vestono in borghese e si presentano vestiti in modo elegante. Di norma «lavorano» in coppia, usano modi gentili ma molto decisi e cercano di disorientare la vittima con le chiacchiere. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti. Attenzione quindi: non aprire la porta a nessuno, senza prima aver controllato il tesserino di riconoscimento.
I funzionari degli enti - Enti come Inps, Inail e ATS non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all’utente l’ora e il giorno della visita e le ragioni dell’intervento.
I volontari parrocchiali - Spesso i malintenzionati si presentano come volontari della parrocchia o di associazioni di beneficenza. È bene ricordare, però, che questi enti non inviano volontari porta a porta, ma di solito lasciano opuscoli nella cassetta della posta o avvisi negli androni del palazzo.
Quando si preleva la pensione - Quando ci si reca a prelevare la pensione o a ritirare dei soldi al bancomat è opportuno evitare di andare durante l’orario di punta. Dopo il ritiro, attenzione a non farsi distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. Fuori dagli uffici postali, non farsi convincere a dare le banconote a sedicenti dipendenti che dicono di voler controllare se siano false o se l’importo consegnato è corretto.
Al bancomat - Quando si deve effettuare un prelievo, è bene evitare di parlarne a voce alta nelle vicinanze. Al momento del prelievo, bisogna stare attenti che nessuno sia in grado di vedere il codice personale e, appena prelevato il denaro, non farsi distrarre. In ogni caso, è bene non tenere il numero di bancomat scritto sulla scheda per non dimenticarlo e nemmeno all’interno del portafoglio.
In città - Quando si esce di casa, è bene camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare che la borsa possa essere scippata da auto o motorini. Attenzione, però: se succedesse di venire derubati in questo modo, bisogna lasciare subito la presa della borsa, per evitare di cadere a terra e venire trascinati rimanendo feriti. Se invece ci si sente seguiti, la prima cosa da fare è entrare nel negozio più vicino.
Come comportarsi - I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà in visita un familiare.
Chiamare il 112 - Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita.
IL 12 MAGGIO GIORNATA DEGLI INFERMIERI
OPI-Lecco, AIDO e ADMO insieme per una serata sul tema della donazione
L’evento benefico si terrà la sera del 20 maggio e vedrà la presentazione di un libro e diverse testimonianze, inserendosi nelle iniziative organizzate in occasione della giornata internazionale dell’infermiere.
Il 12 maggio ricorre la Giornata internazionale degli Infermieri e come di consueto si susseguiranno una serie di iniziative rivolte alla cittadinanza e ai professionisti del territorio provinciale, organizzate dall’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Lecco. Fra queste il 20 maggio alle ore 20,30 a Lecco presso il Palazzo del Commercio, in Piazza Garibaldi 4 si terrà un incontro organizzato in sinergia con AIDO e ADMO. “Abbiamo pensato di celebrare la giornata degli infermieri rimanendo dove siamo tutti i giorni, ossia al fianco dei cittadini, promuovendo la salute” - spiega il presidente OPI, Fabio Fedeli- “In queste settimane saremo impegnati nelle scuole con incontri di orientamento ed educazione sanitaria, sui canali social e al fianco di associazioni che si occupano di tematiche fondamentali per il bene delle comunità, facendo maggiormente conoscere il ruolo che gli infermieri hanno nella nostra società. Il 28 maggio invece si terrà un convegno per i nostri iscritti che vedrà la partecipazione di infermieri ricercatori e di colleghi neolaureati che illustreranno le più recenti evidenze scientifiche nel campo dell’assistenza infermieristica”.
La serata prevede la presentazione del libro “Io e il Professor non Hodgkin” con la presenza della scrittrice Debora Bricalli.
Debora è una giovane infermiera, abituata a stare in mezzo ai malati di cancro, ma meno abituata ad essere lei la persona malata. Giovane, troppo giovane per pensare di essere preda di malattie così aggressive nel momento più esaltante della sua vita, la gravidanza. Al sesto mese si ritrova invece affetta da linfoma Non Hodgkin e la sua vita è capovolta. Tra momenti di inebriante gioia come la nascita della figlia, il matrimonio e i rientri a casa e momenti di sconforto, Debora riesce a ritagliarsi del tempo tutto per sé descrivendo sensazioni ed emozioni vissute nel suo percorso. I pensieri accumulati diventano un vero e proprio libro con l’intento di donare speranza a chi soffre e un contributo economico a chi si occupa di combattere queste malattie.
Inoltre, l’evento verrà impreziosito da ulteriori testimonianze. Durante la serata interverranno Sarajeva Villa e Davide Maria Santini, raccontando il loro personale vissuto e promuovendo così la cultura del dono. Saranno presenti Giuseppe Larosa, referente AIDO Lecco e Rosario Vaticano, referente ADMO Lecco. Prevista anche la presenza del presidente regionale ADMO Lombardia, Giuseppe Saponara: "Per molte malattie onco-ematologiche la cura non può essere comprata, si tratta di una donazione di cellule staminali ematopoietiche che solo il gemello genetico del paziente può offrirgli. #SEIPRORPIOTU QUEL GEMELLO GENETICO? Lo puoi scoprire solo iscrivendoti al registro dei potenziali donatori, se non sei iscritto e il tuo gemello genetico ha bisogno di TE, non può trovarti in nessun modo!
Sono tanti i pazienti in attesa del dono, per questo Admo Lombardia da 31 anni sensibilizza alla donazione di cellule staminali ematopoietiche presenti nel midollo osseo (che non è il midollo spinale!). Partecipa all'incontro per scoprire quant'è facile poter regalare una speranza di vita."
OPI, AIDO e ADMO invitano dunque i cittadini lecchesi a partecipare a questo momento di incontro. Ai partecipanti verrà offerto un piccolo rinfresco. Il ricavato della vendita dei libri è completamente destinato a sostenere la ricerca.
ASST Lecco - Apertura ambulatori serali LC-ME
ASST Lecco: esami alla sera e nel fine settimana
presso gli Ospedali di Lecco e Merate
Secondo le indicazioni di Regione Lombardia, l’ASST di Lecco avvierà, a partire da questo fine settimana, la sperimentazione per l’estensione degli orari e delle giornate relative all’erogazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali.
A tal proposito, l’ASST si è attivata per garantire, sia presso l’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco sia all’Ospedale “San Leopoldo Mandic” di Merate.
Di seguito riportiamo la programmazione.
Ospedale “S.L. Mandic” di Merate
• giovedì, dalle ore 20.00 alle ore 22.00, erogazione prestazioni di diagnostica per immagini –TAC;
• venerdì, dalle ore 20.00 alle ore 22.00, erogazione prestazioni di diagnostica per immagini –TAC.
Ospedale “A. Manzoni” di Lecco
• sabato, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, erogazione prestazioni di diagnostica per immagini – RISONANZA MAGNETICA;
• domenica, dalle ore 8.30 alle ore 13.00, erogazione prestazioni di diagnostica per immagini –
TAC.
Per la prenotazione degli esami, per i quali servirà l’impegnativa, l’utente potrà servirsi del Call Center Regionale che risponde al numero verde gratuito 800.638.638 da rete fissa o allo 02.99.95.99 da rete mobile (attivo tutti i giorni feriali dalle 8.00 alle 20.00) o del numero unico dell’ASST di Lecco 0341/253000, da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 15.00.
Ricordiamo, inoltre, che è possibile prenotare recandosi presso qualunque sportello Cup aziendale dell’ASST di Lecco.
LA GUERRA IN UCRAINA FA AUMENTARE I COSTI AGRICOLI
Materie prime aumentate di quasi il 30% “Colpite imprese e famiglie, rotta da invertire”
Trezzi (Coldiretti Como Lecco): “La guerra coinvolge un ¼ del grano mondiale”
Necessario “investire e puntare sempre più sull’autosufficienza delle risorse alimentari”
COMO-LECCO – Sono imprese agricole e consumatori gli “anelli deboli” della catena colpiti dal balzo delle quotazioni delle materie prime alimentari a livello mondiale che sono aumentate del 29,8% nell’ultimo anno. Un’ulteriore conferma giunge dai dati emersi dall’indice Fao che ad aprile 2022 ha raggiunto il valore di 158,5, in calo dello 0,8% rispetto al mese precedente.
“A tirare la volata – sottolinea Coldiretti Como Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi – sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 34% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre i lattiero caseari salgono del 24%, lo zucchero aumenta di oltre il 22%, la carne del 17% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 46% rispetto all’anno scorso anche per il crollo delle spedizioni di semi di girasole dall’Ucraina che è un grande Paese esportatore e per la decisione dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale. E’ una situazione molto preoccupante che mette in seria difficoltà anche le imprese zootecniche, particolarmente per quanto riguarda la fiammata dei prezzi dei cereali”.
A quasi due mesi e mezzo dal suo inizio la guerra è già costata, secondo la Coldiretti, quasi 100 miliardi di dollari a livello globale solo per l’aumento dei prezzi di mais e del grano che si collocano sugli stessi livelli raggiunti negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto. Un trend che rischia di aggravare una situazione che nel 2021 ha visto le persone colpite da grave insicurezza alimentare nel mondo raggiungere la cifra di quasi 200 milioni, con numeri destinati a salire, secondo il rapporto annuale Fao-Programma alimentare Onu-Ue.
La guerra coinvolge infatti gli scambi di oltre ¼ del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16% sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga.
Una situazione aggravata dal blocco delle spedizioni dai porti del Mar Nero a causa dell’invasione russa che ha alimentato l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che – spiega la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.
“L’emergenza – conclude Trezzi – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri”.
Secondo il presidente Trezzi è necessario “investire per rendere l’intero Paese Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei. Nell’immediato occorre salvare aziende e stalle da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che rischia di portare all’abbandono nei terreni nelle nostre province di Como e Lecco; va infine sostenuta la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.
DUBBI SULLA NUOVA SEDE DELLA DITTA COMBI ARIALDO
Si divide la maggioranza sulla nuova sede della ditta Combi Arialdo prevista nel prato verso Morterone. Una lettera in cui chiede una assemblea pubblica dei cittadini ballabiesi viene inviata da una parte della maggioranza, capeggiata dall'ex Sindaco di Ballabio Alessandra Consonni, in cui si chiede di rivedere la proposta. Di sotto il testo della lettera inviata ai giornali.
Perplessità sul protocollo d'intesa per la nuova sede della ditta Combi Arialdo. Richiesta di chiarimenti in assemblea pubblica
In merito alla firma del protocollo d'intesa tra il Comune di Ballabio, la Provincia di Lecco e l'azienda
Combi Arialdo, finalizzato alla costruzione di una nuova fabbrica nell'area di pascolo che costeggia un
lungo tratto della via per Morterone a Ballabio, i sottoscritti assessori e consiglieri comunali del gruppo
di maggioranza Nuovo Slancio per Ballabio esprimono perplessità su contenuti e modalità dell'accordo.
La decisione di stipulare tale intesa viene motivata con la necessità di evitare la delocalizzazione
dell’azienda e di accrescere il livello occupazionale. Lo spauracchio della delocalizzazione, tuttavia, non
trova riscontro: da contatti intercorsi con esponenti sindacali in attività alla Combi Arialdo risulta che
tale eventualità non sia mai stata neppure adombrata ai rappresentanti dei lavoratori i quali, dunque,
non nutrono alcuna preoccupazione al riguardo. Circa l'incremento dei posti di lavoro, prospettato in
40 nuove unità come da Protocollo d'intesa, dallo stesso documento tale incremento appare slegato
dalla realizzazione della nuova fabbrica o comunque non viene garantito da tale circostanza: l'azienda,
infatti, valuterebbe assunzioni solo "se le commesse e il fatturato lo renderanno possibile".
Ulteriori perplessità sorgono, poi, dai contenuti del Protocollo d'intesa. In primis la mancanza di
riferimenti alle cifre dell'operazione, dunque non risulta illustrata la congruità dell'importo di 400.000
euro che la Combi Arialdo corrisponderà al Comune "sotto forma di opere pubbliche". Perplessità
permangono anche su altri aspetti, quali la facoltà che l'azienda usi l'istituto dello scomputo oneri per le
attività concordate con il Comune, e che abbia ogni potestà di scelta sul destino della sede precedente,
la quale potrà essere ristrutturata, "a insindacabile facoltà della società".
Infine, si rileva la mancanza di adeguata informazione nei confronti dei rappresentanti istituzionali a
cui era previsto di far riferimento dalla delibera approvata dal Consiglio comunale di Ballabio nel mese
di ottobre, cioè i capigruppo consiliari e tutti i membri della giunta, coinvolgimento che, d'altro canto, è
mancato agli stessi cittadini più direttamente coinvolti dagli ipotizzati cambiamenti.
Per queste ragioni, come assessori e consiglieri, pur ribadendo piena lealtà verso il programma, la scelta
elettorale e lo spirito del Nuovo Slancio per Ballabio, anzi proprio per questo, ci sentiamo in dovere di
esprimere le nostre perplessità e chiedere un momento di riflessione e chiarezza su questo progetto
con un'assemblea pubblica che coinvolga anche i cittadini.
Alessandra Consonni, assessore
Caterina Longhi, assessore
Marco Pedrazzini, consigliere comunale
Luca Pirovano, consigliere, già assessore
Assessori e consiglieri di maggioranza – Gruppo consiliare Nuovo Slancio