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Pubblicato in Cultura

I SAVOIA E LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Sabato, 23 Gennaio 2021 17:05 Scritto da  Enrico Baroncelli

La lunga lettera che l`ultimo discendente dei Savoia, Emanuele Filiberto, ha inviato alla Comunita` Ebraica Italiana, in occasione della Giornata della Memoria che si celebrera` il 27 Gennaio come ogni anno, riapre questioni antiche.

"Scrivo a voi, fratelli ebrei, nell'anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, a memoria perpetua di una tragedia che ha visto perire per mano della follia nazi-fascista 6 milioni di ebrei europei, di cui 7500 nostri fratelli italiani -scrive Emanuele Filiberto-. E' nel ricordo di quelle sacre vittime italiane che desidero oggi chiedere ufficialmente e solennemente perdono a nome di tutta la mia famiglia."

"Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancor oggi sento tutto il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia e dichiaro solennemente che non ci riconosciamo in ciò che fece Re Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un’ombra indelebile per la mia Famiglia, una ferita ancora aperta per l’Italia intera".

"Condanno le leggi razziali - prosegue il Principe - nel ricordo del mio glorioso avo Re Carlo Alberto che il 29 marzo 1848 fu tra i primi Sovrani d’Europa a dare agli italiani ebrei la piena uguaglianza di diritti. Condanno le leggi razziali nel ricordo dei numerosi italiani ebrei che lottarono con grandissimo coraggio sui campi di battaglia dell’Ottocento e del primo Novecento da veri Patrioti."

Se alla fine dell`Ottocento, quando diede scandalo in tutta Europa l`"Affare Dreyfus" , in Francia, e qualcuno si invento` i "Protocolli di Sion" (una supposta congiura ebraica per prendere il potere nel mondo) una certa diffidenza verso gli Ebrei esisteva, la loro entusiastica partecipazione alla I Guerra Mondiale su fronti dolomitici e sul Piave ristabili` quella profonda alleanza che invero mai in Italia era stata messa in discussione (non c`erano mai stati in Italia i "Pogrom" e i massacri di Ebrei che avevano caratterizzato i paesi del Nord Europa, Polonia e Germania, o anche in Spagna, in particolare nel Medio Evo).

Lo stesso Mussolini, da giovane, ne prese atto: lui che poi doveva essere piu` che grato a una ricca e colta signora ebrea, Margherita Sarfatti, che fu per molti anni una sua amante, e che lo introdusse nei primi anni quando era a Milano, spiantatissimo e senza una lira, prima come direttore dell`"Avanti" poi del "Popolo d`Italia", negli ambienti e nei salotti che contavano davvero.

Molti furono gli Ebrei, ricchi e proprietari di fabbriche, che anzi all`inizio aderirono con convinzione al nascente Fascismo (su questo argomento consiglio l`ormai introvabile libro di Renzo de Felice, "Storia degli Ebrei italiani sotto il Fascismo").

Che in Italia esistesse una "questione ebraica" e men che meno razziale, in quegli anni non lo sospettava nessuno.
Lo stesso Cesare Lombroso, uno spiritato genetista che individuava nelle fisionomie del volto alcune caratteristiche non solo genetiche ma comportamentali, in quegli anni piu` che con gli Ebrei, dal naso aquilino, se la prese con i Sardi, colpevoli di avere una fronte troppo alta, e quindi secondo lui portati a diventare dei criminali !

Cambio` tutto nella seconda meta` degli anni '30: l`alleanza con la Germania, abbandonando l'Italia i vecchi alleati della I Guerra Mondiale, e una nuova amante per il Duce, la allora giovanissima  Claretta Petacci al posto della Sarfatti, che nel 1938 dovette mestamente andarsene in Brasile ma scampo` agli avvenimenti successivi, portarono il Duce a voler imitare le pazzie del Fuhrer tedesco.

Le "Leggi Razziali" del 5 Settembre 1938 furono certamente una vergogna, che comporto` sacrifici pesantissimi per i circa 40.000 Ebrei che all`epoca vivevano in Italia : non potevano piu` lavorare ne` come impiegati pubblici ne` come altro, non potevano commerciare, sposarsi con un italiano/a, e molto altro.

Scimmiottavano una "teoria della razza" che in Italia, paese da sempre invaso da tantissimi popoli di ogni origine etnica, a partire da Fenici, Ostrogoti, Longobardi, Arabi e molti altri) era particolarmente ridicola : gia` aveva poco senso in Germania, dove pero` forse c`era una maggiore omogeneita` etnica.

Ma la sua conseguenza piu` grave, pochi invero lo ricordano, fu un'altra: quando i Tedeschi guidati dal FeldMaresciallo Kesserling invasero l`Italia, dopo l`8 Settembre del 1943 ("Operazione Alarico") nei cassetti dei Comuni e delle Aministrazioni locali (insieme alle Leggi razziali era stato emanato un Censimento degli ebrei italiani) trovarono belli e pronti lunghi documenti ed elenchi di famiglie ebraiche  residenti in Italia, con tanto di Nome Cognome e Indirizzo.

Per gli ufficiali delle SS naziste fu quindi molto facile preparare i camions e andare a prenderli per caricarli ignobilmente su dei treni piombati: destinazione Mathausen !

 

 

 

 

Ultima modifica il Sabato, 23 Gennaio 2021 18:16
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