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Pubblicato in Cultura

IL 15 E 16 OTTOBRE TORNANO LE GIORNATE DEL FAI

Giovedì, 13 Ottobre 2022 07:10 Scritto da  FAI

In Brianza e in particolare a Galbiate i luoghi aperti dal FAI per quanto riguarda la Provincia di Lecco (vedi foto). L'iniziativa però coinvolge moltissimi siti in tutta Italia. Questa la presentazione dell Presidente del FAI, Marco Magnifico.

Da sempre ben consapevole che la parte più succulenta della Conferenza Stampa di presentazione delle Giornate FAI di Primavera e di Autunno è la scintillante, sorprendente e quasi fantasmagorica lista delle centinaia e centinaia di luoghi che verranno eccezionalmente aperti e raccontati dalle migliaia e migliaia di volontari del FAI e sempre, dolorosamente e drammaticamente con un pezzo di cuore alla tragedia ucraina e al pericolo che corre la libertà, bene supremo di ogni popolo, mi accingo alla breve riflessione introduttiva di competenza del Presidente che due volte l’anno cerca di estrarre da questo grandioso evento nazionale dedicato al Patrimonio culturale italiano (certamente il più imponente per numeri e radicamento sul territorio) una… morale.

In questi 30 anni tra gli oltre 14 mila luoghi eccezionalmente aperti tra primavera e autunno da un esercito di 145 mila volontari e visitati da oltre 12 milioni di italiani, le liste delle proposte nascondevano nelle loro pieghe alcune… chiamiamole “stranezze” che poco forse risaltavano tra le centinaia di palazzi, conventi, giardini, archeologia industriale, ville e quant’altro di tradizionalmente ascrivibile al concetto di Patrimonio storico e culturale.

Alcuni preferiscono chiamarlo Heritage - parola intraducibile - che a tutti gli effetti è la straordinaria eredità che il nostro Paese assegna a ciascuno di noi il giorno in cui veniamo al mondo.

Queste “stranezze”, di cui tra poco farò qualche esempio, sono spontaneamente emerse negli anni grazie alle libere scelte operate dalle delegazioni del FAI e spesso soprattutto dai giovani volontari che compongono e animano la formidabile compagine dei 93 Gruppi FAI Giovani sparsi in tutta Italia e che sono composti da circa 1.000 volontari dall’età media di 27 anni; le Giornate FAI d’Autunno sono l’evento annuale in massima parte a loro affidato ed è proprio dalla loro libertà di visione, dalla loro fantasia nello scoprire il territorio e dal loro modo di leggere nel passato anche più recente così come nel presente che sono nate quelle aperture “eccentriche” apparentemente slegate dal concetto corrente di Patrimonio culturale ma che - sull’onda di nuove e diverse proposte di lettura - possono farne sorprendentemente parte. Così come fino ad una trentina di anni fa l’Archeologia Industriale sembrava non far parte di tale Patrimonio così oggi dobbiamo anche e soprattutto ai Giovani del FAI se il concetto di Heritage si sta da ormai qualche anno arricchendo nelle Giornate del FAI con aperture - e dunque riflessioni - che ci suggeriscono un adeguamento del concetto stesso.

Dice lo Zingarelli alla voce Patrimonio: «Complesso di risorse e di elementi materiali e non materiali propri di una persona, una collettività, una Nazione».

Il valore del Patrimonio Culturale è indipendente dalla sua età, dallo stile, dal valore economico di un edificio, un oggetto, un compendio… è indipendente dalla sua funzione, dalla sua entità, dalla tipologia, dall’essere materiale o immateriale...; può avere un valore per tutti, per tanti o anche per pochi; basta che una collettività, anche piccola, ne percepisca e ne riconosca il valore identitario. Dante è patrimonio di tutta la Nazione; Carlo Porta soprattutto per i milanesi (ammesso e non concesso che ne esistano ancora che capiscano - non dico che parlino - il milanese!) mentre il Trilussa lo è per i romani…; la Reggia di Caserta è patrimonio di tutta la Nazione ma la festa della Bruna - che da 600 anni il 2 luglio vede a Matera la Madonna issata su un carro trionfale ogni anno diverso ha un incalcolabile valore culturale, storico e identitario solo per chi abita a Matera….; a nessuno era venuto però in mente, fino alla Giornata FAI 2019, di aprire al pubblico la fabbrica dell’imponente e fantasmagorico carro che alla fine della processione annuale viene assaltato e fatto a pezzi dalla popolazione; a livello locale quel luogo, che nulla ha di monumentale ma che racchiude l’inventiva e l’estro di chi ogni anno costruisce il nuovo carro, rappresenta il ventre in cui nasce uno dei simboli più forti della identità materana.

La lista dei siti in https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?

Ultima modifica il Giovedì, 13 Ottobre 2022 07:13
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