VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Administrator

Administrator

Un'opera cinematografica intensa e visionaria sta per prendere vita nella provincia di Lecco. Con un'ambientazione unica e una narrazione potente, ora in fase di pre-produzione il nuovo short film scritto e ideato da Paolo Sandionigi e diretto da Frank Dell'Oro promette di lasciare un segno profondo nel panorama cinematografico.

Attualmente, la trama resta avvolta nel mistero per motivi di copyright, ma il cuore del progetto è chiaro: un viaggio in un futuro remoto, in cui l'umanità è estinta e ciò che rimane della Terra sono rovine e tracce delle vite passate. Un racconto che, attraverso un'estetica suggestiva e un forte impatto visivo, porta sul grande schermo un'importante denuncia ambientale. Il film affronta con coraggio il tema del consumo indiscriminato del suolo e dell'abbandono del patrimonio naturale, mettendo in luce l'urgenza di un cambiamento etico e sociale.

Un omaggio al territorio e alla cultura locale

Le riprese previste tra aprile e maggio nella provincia di Lecco, il film intende valorizzare le straordinarie location del territorio, sottolineandone la bellezza e il potenziale culturale spesso trascurato. E non stiamo parlando di luoghi conosciuti ma di ciò che rimane nascosto. L'opera si fa portavoce di una necessità impellente: preservare il patrimonio storico-culturale e ambientale, spesso minacciato dalla disattenzione e dalla mancanza di interesse.

Un team artistico promettente

Il film vedrà interpreti Santa Borga e Paolo Sandionigi, attori pronti a dare vita a un'opera dal forte impatto emotivo. Frank Dell'Oro con Paolo S., un duo consolidato nel panorama cinematografico indipendente dal 2019, anno del loro primo cortometraggio "HE", vincitore di alcuni riconoscenze nazionali e internazionali, e molti altri progetti. Con questa nuova produzione, i due audaci artisti continuano a esplorare storie atipiche, offrendo al pubblico un'esperienza cinematografica innovativa e coinvolgente.

Letto 145 volte
Vota questo articolo

Un Cortenova in forma che ha dimostrato di essere prima di tutto "squadra" è andata ieri a prendersi tre punti importantissimi sul campo del Lomagna secondo in classifica, alimentando così le speranze di poter accedere ai playoff.

E' bastato un gol di Garagnani ad inizio partita per indirizzare un incontro che potrebbe aver costituito la svolta decisiva nel campionato dei gialloblù guidati da Mister Andrea Tantardini.

"Oggi - ha dichiarato Tantardini - abbiamo fornito un'altra prestazione di carattere: avevamo un solo obiettivo, quello di vincere e con il cuore, il sudore e la voglia lo abbiamo ottenuto. Non era facile contro una buonissima squadra e pure in fiducia ma abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo e ci siamo riusciti. Adesso dobbiamo proseguire nella striscia positiva e vedremo dove riusciremo ad arrivare".

garagol

Garagnani-gol

Una buona mano alla classifica del Cortenova l'ha data l'Aurora Olgiate Molgora che ha sconfitto 3 - 1 il Montevecchia, formazione che ora è dietro di due punti rispetto alla squadra valsassinese; altro risultato molto importante la vittoria del Mandello (probabilmente la formazione attualmente più in forma assieme al Verderio capolista) sul campo dell'Osnago: oggi con 45 punti il Cortenova sarebbe qualificato alla post season (sono infatti nove le lunghezze di distacco dalla seconda classificata), ma c'è da tener conto che gli osnaghesi devono ancora recuperare la partita contro l'Olgiate.

Il calendario, in ogni caso, sembra favorevole ai gialloblù che nelle prossime due giornate dovranno vedersela in casa con il Barzanò (penultimo in classifica) e poi in trasferta con l'FCD Merate (quart'ultimo): sarà fondamentale fare bottino pieno perchè poi ci sarà il gran finale pirotecnico con Osnago (in casa) e Mandello (sul lago).

Resta il rammarico di un girone d'andata sottotono al termine del quale il Cortenova aveva incamerato solo 19 punti, mentre nel ritorno a ieri il computo è già a 26 e mancano ancora quattro giornate al termine.

garagol1

Il Cortenova continua nella sua rincorsa ai playoff

 

Letto 235 volte
Vota questo articolo

La Lombardia Cadetti/e vince il 13esimo Trofeo “Ai Confini delle Marche”-Trofeo Sportissimo Cadetti/e indoor: la selezione regionale Under 16, guidata dal consigliere di presidenza Agostino Rossi e dal vicefiduciario tecnico Giuseppe Balsamo, si impone ad Ancona collezionando (nelle 24 competizioni in programma: una sola presenza-gara in ogni specialità) otto vittorie (in campo femminile Giada Laura Talfani nei 60m piani, Lisa Marcassoli nei 200m, Caterina Carissimi nella marcia, Edith Mauro nell’asta, Doukoure Assane nel lungo, Edi Viganò nel triplo e il quartetto della 4x200, tra i Cadetti Dawins Ratti nell’alto), tre seconde piazze, due terzi posti e 399,5 punti totali per superare il Lazio (389,5 punti) e l’Emilia-Romagna (382,5).

“Ai confini delle Marche” è una sorta di antipasto in sala dei due grandi appuntamenti Under 16 in pista all’aperto, il Trofeo Pratizzoli e, ovviamente, i Campionati Italiani individuali e per Regioni. Con la Lombardia sono in pista le rappresentative regionali di Marche, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia, Sardegna, Trentino, Toscana, Umbria e Veneto e una squadra nazionale di San Marino. 

VELOCITÀ/STAFFETTE – Doppietta-sprint in campo femminile: Giada Laura Talfani (Atl. Meneghina) sui 60m piani si impone in 7.76 limando quattro centesimi al 7.80 corso due volte (l’ultima sette giorni fa per conquistare il titolo regionale) ed entrando nella top 15 italiana all time; Lisa Marcassoli (Aspes), argento tricolore in carica nel lungo, disputa i 200m: ne esce un eccellente 25.11 a farne l’ottava cadetta italiana di sempre. Nettissimo il progresso dell’ancora 13enne Riccardo Ghidotti (Atl. Estrada) nei 60m piani: il campione regionale in carica scende da 7.32 a 7.23 e si piazza quarto a millesimi dal terzo posto di Alessio Maroni (Marche); sesta piazza per Gabriele Saia (Atl. Desio), autore di 23.75 all’esordio sulla distanza.

La Lombardia sbaraglia il campo nella 4x200 Cadette: Lisa MarcassoliGiada TalfaniLaura Caresana (CUS Pavia) e Iwena Maissara (CS Cortenova) vincono in 1:43.31, crono vicino all’1:43.22 della Miglior Prestazione Italiana Cadette su pista da 200 metri (il Lazio con Tozzi, Silvestrini, Cappabianca, Ricci ad Ancona nel 2017) e all’1:42.32 ottenuto proprio dalla Lombardia su anello da 180 metri a Gordola (Svizzera) nel 2024 con Bustreo, Barbieri, Nicastro e Doualla.  Il quartetto maschile della 4x200 composto da Riccardo GhidottiFabio Giudice (Atl. Riccardi Milano 1946), Guido Testa (AG Comense) e Gabriele Saia conquista il podio: terzi in 1:34.12 dietro Lazio ed Emilia Romagna.  Gli staffettisti non titolari di rappresentativa avevano nel frattempo corso anche un 60m extra: PB pareggiato per Iwena Maissara a 7.88 in campo femminile e personali migliorati sia per Laura Caresana con 7.91 tra le Cadette sia per Fabio Giudice (7.27) sia per Guido Testa (7.32) tra i Cadetti. Nella foto in basso i quartetti delle 4x200.

MEZZOFONDO/MARCIA – Marcia trionfale per la vicecampionessa italiana outdoor in carica Caterina Carissimi: la portacolori dell’US Scanzorosciate domina viaggiando in linea con MPI Cadette dei 3000m indoor che già detiene (14:30.76 lo scorso 23 febbraio a Padova) per chiudere in 14:32.44. Sui 3 km di marcia maschili Pietro Porro (Atl. Triangolo Lariano), al primo anno di categoria, è nono (16:21.92). Nel mezzofondo una sola distanza, i 600 metri: in campo maschile ottimo quarto posto con PB per Mattia Baronio (CUS Brescia) in 1:32.82; sui tre giri femminili 11esima Vittoria Denti Pompiani (Atl. Estrada) in 1:45.63.

OSTACOLI – Sui 60m con barriere la campionessa lombarda Livia Angoscini (Atl. Brescia 1950) leva un decimo esatto al PB per giungere seconda e correre in 8.81 lambendo la top ten italiana di sempre: meglio di lei solo Federica Nieddu (Sardegna) con 8.77. Nuovo personale anche per Lorenzo Perego (Riccardi Academy) sui 60m ostacoli Cadetti: l’8.51 vale la quinta posizione e un progresso di 5/100.

SALTI IN ELEVAZIONE – Sonora conferma per Edith Mauro: la portacolori della Milano Atletica, campionessa italiana in carica nell’asta, vince già a 3,10, poi sale a 3,30, 3,40 e 3,50 per commettere tre nulli al nuovo PB a 3,60. Il compagno di rappresentativa e di club Giorgio Valgattarri supera 3,70 e sale sul podio: terzo.

Nell’alto gran vittoria per Dawins Ratti (Atl. La Fornace): il campione regionale in carica con 1,80 alla seconda, 1,83 alla seconda, 1,85 alla prima e 1,87 alla seconda è sempre alle spalle del friulano Jonathan Balmus, a segno sempre d’acchito, poi centra 1,89 al secondo assalto contro la misura centrata alla terza prova da Balmus e vince la gara (entrambi sbaglieranno tre volte a testa a 1,91). Molto brava anche Greta Troise (Atl. Vignate), che fa percorso netto fino a 1,63, primato personale migliorato di un centimetro che le vale la seconda posizione.

SALTI IN ESTENSIONE – Applausi per le ragazze, entrambe alla vittoria e al PB: nel lungo Doukoure Carla Miria Assane (Atl. Lonato) si migliora di 12 centimetri con 5,49 ghermendo il successo all’ultimo salto (superata Rosalita Alpigiano/Sardegna e il suo 5,41), nel triplo Edi Viganò (Forti e Liberi Monza) aggiunge 22 centimetri al personale e si impone con 11,30. Quinta piazza nel triplo per Riccardo Mattia (Aspes) con un 12,59 a nove centimetri dal PB; a tre centimetri dai sei metri il 5,97 che vale il quarto posto a Matteo Restelli (SAO Cornaredo) nel lungo.

PROVE MULTIPLE/LANCI – Ottima seconda piazza nel tetrathlon (60m ostacoli, lungo, peso, 600m) per Maia Giannetti (Nuova Atl. Fanfulla Lodigiana): 2982 i punti totalizzati, frutto del sesto crono nei 60m ostacoli con 9.46 (a 4/100 dal PB), di un progresso di oltre mezzo metro nel peso con 9,26 (aveva 8,63 di PB) ovvero della seconda misura di giornata, di una crescita di 15 centimetri pure nel lungo con 5,45 (terzo riscontro metrico di giornata) e di 1:52.19  sui 600m. Quinta piazza per Enrico Fulgione (Atl. Vignate) nel tetrathlon Cadetti (60m ostacoli, lungo, peso, 1000m): 2432 punti composti da 8.68 (PB e terzo tempo di giornata) tra le barriere, il personale migliorato di una spanna a 5,79 nel lungo, 9,76 all’esordio nel peso e 3:13.76 sui 1000m.  Podio conquistato per Chiara Sora (Atl. Brusaporto) nel peso: terza piazza a 11,90; sulla stessa pedana sesto Dario Fava (Scuola Sportiva Atl. Punto It) con 12,32 a 12 centimetri dal PB.

Letto 185 volte
Vota questo articolo

Venerdì 20 dicembre alle 20.30, nello spazio espositivo “Elena Gandolfi” al Convento di Santa Maria del Lavello in via Padri Serviti 1 a Calolziocorte, si terrà l’inaugurazione della mostra dal titolo Il Monastero incontra l’Archivio Marenzi.

La mostra sarà visitabile dal 21 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, tutti i giorni, escluse le festività, dalle 9.30 alle 12.30.

La mostra è ulteriormente arricchita dalla presenza di alcune antiche macchine fotografiche messe a disposizione da Mauro Corneo, collezionista del club FotoLibera di Merate.

“In qualità di Consigliere della Provincia di Lecco e Consigliere comunale di Calolziocorte – commenta la Consigliere provinciale delegata alla Cultura e Beni culturali Silvia Bosio – sono molto orgogliosa della nuova strada che stiamo iniziando a percorrere con questa mostra, grazie al contributo ottenuto sul bando di Regione Lombardia. Negli ultimi anni le mostre tradizionali si sono evolute, la multimedialità ha preso sempre più spazio, riscontrando forte interesse da parte del pubblico; anche noi abbiamo voluto dare il via a una nuova offerta artistica a Calolziocorte con l’introduzione della multimedialità. Sarà, infatti, l’unione delle mostre ‘Controluce’ e ‘La luce e il sapere’, con l’aggiunta dei banchi ottici digitali, a permetterci di ampliare la proposta culturale. L’obiettivo è rendere l’arte più vicina a tutti, soprattutto ai giovani, con la possibilità per le prime tre settimane di visitare la mostra gratuitamente. La sinergia tra Provincia, Comune, Fondazione e volontari dell’Archivio Marenzi ha reso possibile tutto questo: a tutti va il mio sentito ringraziamento. Non ci resta che attendere il riscontro dei visitatori, con la speranza che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di eventi culturali di alto livello”.

“Dopo il grande successo ottenuto dalle mostre organizzate negli ultimi anni presso la Fondazione Santa Maria del Lavello per valorizzare le tradizioni, la storia, gli usi e costumi delle popolazioni della Valle San Martino nel secolo scorso, attraverso i documenti fotografici dell’archivio Marenzi, quest’anno la proposta si arricchisce ulteriormente, grazie anche a un sostanzioso contributo di Regione Lombardia, che consentirà di affiancare alla tradizionale mostra una curiosa variante multimediale – sottolinea il Sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi – L’obiettivo è allargare l’offerta a un pubblico più giovane e più stimolato dalla tecnologia. Tutto ciò è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione di tanti, in particolari di alcuni volontari e della struttura bibliotecaria comunale che ha assistito la società specializzata Sfelab nella creazione dei contenuti. Da apprezzare lo sforzo di garantire l’accesso gratuito alla mostra nelle prime tre settimane e l’impegno della Provincia di Lecco a promuovere su tutto il territorio questo interessante evento di cultura locale”.

“La Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Calolziocorte, dopo il successo delle precedenti edizioni ripercorrerà anche quest’anno una parte della storia del secolo scorso attraverso l’archivio fotografico della Famiglia Marenzi – evidenzia il Presidente della Fondazione Monastero del Lavello Roberto Monteleone – Mostra che si arricchirà di nuovi strumenti tecnologici che accompagneranno il visitatore nel mondo della fotografia quale dimensione senza tempo. Proprio al Monastero del Lavello la fotografia sarà il filo conduttore per una mostra permanente, che vedrà coinvolti più soggetti, nell’arco di tutto il 2025”.

Letto 150 volte
Vota questo articolo

Appuntamento da non perdere, riservato soprattutto ad adolescenti e genitori, quello organizzato per il 9 dicembre prossimo nel teatro dell'oratorio di Primaluna con lo spettacolo "Fuori Campo" dei Barabba's Clown.

Nati nel 1979 al Centro Salesiano di Arese, casa di  accoglienza per ragazzi e giovani in difficoltà di cui Don Luigi Melesi per anni fu rettore, da allora raccontano la loro esperienza attraverso la figura del clown, nella convinzione, già di don Bosco, il Santo dei giovani, che di ragazzi sbagliati, difficili, non ce ne sono se valorizzati, perché in tutti c’è sempre qualcosa di buono.

"Questo cammino - scrivono i Barabba's nella loro presentazione - ci ha condotti a scoprire quanto di più bello abbiamo in noi da donare agli altri: il sorriso. E’ con i poveri di Chacas (Perù) e di Musha (Ruanda) che abbiamo percorso questa storia ed è stato per loro tutto il nostro lavoro".

Nel 1996 il gruppo decise di darsi una struttura e gli stessi ragazzi diedero vita all’Associazione Barabba’s Clowns onlus.

Oggi l’Associazione è cresciuta, ha raccolto il testimone delle comunità d’accoglienza del Centro salesiano di Arese e continua l’esperienza dell’accoglienza in comunità famigliari in Italia e nel Villaggio dei Giovani in Rwanda, promuove la cultura della solidarietà, anima il territorio con il Centro giovanile YoungDoIt e promuove una radio territoriale gestita dai giovani: Radio 20 Zero.

Letto 230 volte
Vota questo articolo

Domenica 13 ottobre la Provincia di Lecco e il volontariato organizzato di protezione civile hanno partecipato alla campagna Io non rischio del Dipartimento nazionale con un’attività di divulgazione dei comportamenti di autoprotezione e delle buone pratiche di protezione civile rivolta alla cittadinanza nelle piazze di Lecco.

L’attività si è svolta in collaborazione con il Comune di Lecco, i gruppi comunali di protezione civile di Civate, Dervio, Verderio, l’associazione A.Ge.Pro – associazione del collegio dei geometri – e il Comitato di coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Per partecipare alla campagna e attivarsi come comunicatori verso la popolazione, i volontari di protezione civile si sono preparati attraverso un’attività di formazione divisa tra una sessione in aula con i volontari formatori regionali e una sessione digitale sul portale del Dipartimento nazionale.

La giornata di livello provinciale è stata corredata da altre attività di livello locale organizzate sui territori comunali e rientranti della sezione “365”, da attuarsi nell’intero anno, della campagna nazionale.

Una prima iniziativa inserita in questa sezione si è svolta sabato 27 luglio a Civate, organizzata dal locale gruppo comunale di protezione civile.

Letto 218 volte
Vota questo articolo

La nuova assemblea della Comunità Montana si riunirà martedì prossimo, 15 ottobre, alle 18.30.

All'ordine del giorno la nomina del presidente e di due vice presidenti dell'assemblea e quella del presidente della Comunità Montana e della giunta esecutiva.

Non ci saranno sorprese: Fabio Canepari, che rappresenterà il comune di Parlasco, sarà confermato alla presidenza mentre in quota Lega entreranno in giunta Sergio Galperti e Pierluigi Artana assieme a Michael Bonazzola e Giovanni Gianola rappresentanti di Fratelli d'Italia.

Anche sul nome del presidente dell'assemblea non dovrebbero esserci sorprese e lo scranno sarà occupato ancora da Ferruccio Adamoli.

Si preannuncia una maggioranza bulgara visto che l'unico consigliere sicuramente non facente parte del centrodestra è Mauro Artusi; sarà però interessante anche capire che posizione prenderà Barzio, visto che Fabio Canepari era nella lista concorrente a quella dell'attuale sindaco Ferrari.

Letto 225 volte
Vota questo articolo

Continua il percorso artistico di Domenica Regazzoni, pittrice e scultrice valsassinese che il 24 settembre sarà presente con sue opere alla Paula Seegy Gallery di Milano. La figlia di Dante Regazzoni (postino per necessità e tra i più rinomati liutai italiani di ogni tempo per passione) aggiunge un altro tassello alla sua lunga "carriera" che l'ha vista esporre in ogni parte del mondo, esperienze straordinariamente raccontate nel catalogo a lei dedicato da Allemandi.

Ed alla vigilia della nuova mostra, il Giornale dell'Arte ha incontrato Domenica: il risultato è l'intervista che vi proponiamo.

 

Domenica Regazzoni è da anni sulla scena artistica nazionale, a partire dai Settanta, quando ancora frequentava l’Accademia di Brera a Milano e dipingeva intensi autoritratti che gradualmente, nei decenni successivi, si sono scomposti a favore di una pittura materico-informale. La sua ricerca eterogenea, che si manifesta attraverso dipinti, variegate sculture e piccole, raffinate composizioni, quest’ultime ispirate dalla poesia «haiku», è stata fortemente influenzata dalla musica che è parte del dna personale e familiare dell’artista. Dal padre liutaio al fratello compositore sino allo stesso figlio, violinista, sonorità diverse hanno infatti accompagnato la carriera di Regazzoni, i cui incontri con personaggi del calibro di Mogol (Giulio Rapetti) e Lucio Dalla hanno anche dato vita a intense e feconde collaborazioni. 

Frutto di commistioni linguistiche, le sue opere sono «volte a cercare un punto d’incontro tra pittura, musica e poesia, verso le infinite affinità che legano colore e materia, suono e parole», per dirla con Luca Beatrice, autore del volume Allemandi uscito lo scorso aprile che ripercorre le tappe artistiche dell’autrice lombarda. Tra le sue mostre allestite nel corso degli anni si ricordano quelle in Giappone alla fine dei Novanta, inizi Duemila, e, a seguire, quelle alla Fondazione Stelline di Milano, al Complesso del Vittoriano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, all’Università Bocconi, al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica a Bologna, a la Galerie Miyawaki di Kyoto, all’Italian Shanghai Center, al Palazzo della Permanente di Milano sino alla mostra a Palazzo Accursio di Bologna «Domenica Regazzoni & Lucio Dalla a 4 mani» del 2020, solo per citare le più significative oltre alla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2011.

rega1

Alla vigilia della sua mostra presso la Paula Seegy Gallery le abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua ricerca e sui suoi progetti futuri.

Partiamo dal ricco volume recentemente uscito per Allemandi e che ripercorre esaustivamente temi e momenti della sua carriera. Com’è nata l’esigenza di questa pubblicazione?
Dopo 50 anni di lavoro, catalogando le opere, ho sentito l’esigenza di pubblicare questo libro con i variegati sentieri che, da brava montanara, ho percorso in solitudine, partendo da una lunga indagine della figurazione con pastello e acquarello per i paesaggi e i nudi femminili, fino ad arrivare, come dice bene Luca Beatrice nella sua introduzione, «all’essenzialità e al minimalismo espressivo…verso gli universi onirici del subconscio».

Quando si parla della sua arte non si può fare a meno di pensare anche alla musica e al ruolo che essa ha avuto nella sua crescita. Crede che se non fosse nata in un determinato contesto sarebbe diventata comunque un’artista?
La musica è stata davvero, fin da piccolissima, un filo rosso che attraeva tutta la nostra famiglia. Dal laboratorio di mio padre liutaio quotidianamente uscivano «suoni», dapprima forti e ritmati dello scalpello, fino ad arrivare ai profumi intensi delle vernici e alle melodie degli strumenti finiti. Sono stata per anni divisa tra musica e pittura, perché le qualità tonali del suono mi arrivavano interiormente già come colori. Sono cresciuta accanto a un fratello musicista compositore e ho partorito un unico figlio violinista. Ecco, la musica è stata determinante per me: ho studiato per cinque anni chitarra classica, ho cantato, ma poi la pittura ha prevalso sulle altre arti.

Oggi lei si sente più pittrice o scultrice?
Certamente ho dedicato più decenni all’indagine pittorica; solo dopo la dipartita di mio padre liutaio ho sentito l’urgenza di provare gli attrezzi del suo laboratorio per sentirne i «suoni». Da lì ho iniziato a scolpire, dapprima i suoi legni semilavorati e via via ho continuato il percorso della scultura, fino ad arrivare alla richiesta di realizzazione di alcune opere urbane di grandi dimensioni a Bucarest, Segrate, Vieste, Barzio, sempre legate alla musica.

Dal 24 settembre sino al 15 ottobre la Paula Seegy Gallery, con cui lavora da 10 anni, allestirà una sua mostra personale. Cosa ci attende?
Innanzitutto, sono felice di presentare per l’occasione il mio catalogo alla Paula Seegy Gallery perché fin dal primo nostro incontro ha apprezzato e sostenuto il mio lavoro. Sarà presente anche Luca Beatrice che ha curato il volume. Circa le opere esposte, sono state scelte da Paula nel mio studio: spaziano dal figurativo sino agli ultimi collage legati alla poesia «haiku» (componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo, Ndr).

Ci può anticipare qualcosa sui suoi prossimi programmi espositivi?
Dal 4 al 6 ottobre parteciperò all’esposizione «Milano Scultura» che si terrà a Varedo (Mb) presso la Villa Bagatti Valsecchi. Dal 9 al 13 ottobre sarò presente all’Affordable Art Fair di Amsterdam con la Galleria Immaginaria di Firenze e nella galleria della stessa città terrò una personale dedicata alle opere haiku. Il 24 ottobre, con Luca Beatrice presenteremo il volume Allemandi a Torino presso il Circolo dei Lettori. Dal 22 al 24 ottobre faremo lo stesso alla fiera Roma Arte in Nuvola.

Letto 309 volte
Vota questo articolo
Venerdì, 06 Settembre 2024 18:06

SP 72 CHIUSA FINO A NUOVO ORDINE

La Provincia di Lecco ha disposto la chiusura al transito a tutte le tipologie di veicoli e ai pedoni della strada provinciale 72 del Lago di Como, tra la rotatoria in località Malpensata di Perledo e la galleria di Morcate a seguito di distacco di ammasso roccioso su carreggiata stradale.

Quanto sopra, come si legge nell'ordinanza, "rilevato che l’eccezionale volume roccioso distaccatosi, pur essendo rimasto in gran parte contenuto dalle barriere paramassi esistenti, ha parzialmente deformato parte delle barriere stesse invadendo la carreggiata con materiale di volume inferiore causandone di conseguenza l’interruzione; atteso che, dai primi controlli eseguiti sul versante dal personale dei VV.FF. intervenuti in loco, data la presenza di ulteriore materiale instabile in quota, si è ritenuto opportuno disporre la chiusura al transito del tratto stradale in questione e considerato che, per ripristinare le originarie condizioni di sicurezza del transito veicolare lungo l’arteria viabilistica, risulta necessario porre in atto specifici interventi di rimozione del materiale franato e consolidamento del pendio, attivando ditte specializzate del settore".

Contemporaneamente l'ufficio tecnico della Provincia si è accordato con ANAS affinchè quest'ultima annulli le chiusure della 36 previste per i prossimi giorni.

Sui tempi di ripristino della viabilità ancora non v'è certezza, si parla di "alcuni giorni".

 

Letto 357 volte
Vota questo articolo