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Domenica 13 ottobre la Provincia di Lecco e il volontariato organizzato di protezione civile hanno partecipato alla campagna Io non rischio del Dipartimento nazionale con un’attività di divulgazione dei comportamenti di autoprotezione e delle buone pratiche di protezione civile rivolta alla cittadinanza nelle piazze di Lecco.

L’attività si è svolta in collaborazione con il Comune di Lecco, i gruppi comunali di protezione civile di Civate, Dervio, Verderio, l’associazione A.Ge.Pro – associazione del collegio dei geometri – e il Comitato di coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Per partecipare alla campagna e attivarsi come comunicatori verso la popolazione, i volontari di protezione civile si sono preparati attraverso un’attività di formazione divisa tra una sessione in aula con i volontari formatori regionali e una sessione digitale sul portale del Dipartimento nazionale.

La giornata di livello provinciale è stata corredata da altre attività di livello locale organizzate sui territori comunali e rientranti della sezione “365”, da attuarsi nell’intero anno, della campagna nazionale.

Una prima iniziativa inserita in questa sezione si è svolta sabato 27 luglio a Civate, organizzata dal locale gruppo comunale di protezione civile.

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La nuova assemblea della Comunità Montana si riunirà martedì prossimo, 15 ottobre, alle 18.30.

All'ordine del giorno la nomina del presidente e di due vice presidenti dell'assemblea e quella del presidente della Comunità Montana e della giunta esecutiva.

Non ci saranno sorprese: Fabio Canepari, che rappresenterà il comune di Parlasco, sarà confermato alla presidenza mentre in quota Lega entreranno in giunta Sergio Galperti e Pierluigi Artana assieme a Michael Bonazzola e Giovanni Gianola rappresentanti di Fratelli d'Italia.

Anche sul nome del presidente dell'assemblea non dovrebbero esserci sorprese e lo scranno sarà occupato ancora da Ferruccio Adamoli.

Si preannuncia una maggioranza bulgara visto che l'unico consigliere sicuramente non facente parte del centrodestra è Mauro Artusi; sarà però interessante anche capire che posizione prenderà Barzio, visto che Fabio Canepari era nella lista concorrente a quella dell'attuale sindaco Ferrari.

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Continua il percorso artistico di Domenica Regazzoni, pittrice e scultrice valsassinese che il 24 settembre sarà presente con sue opere alla Paula Seegy Gallery di Milano. La figlia di Dante Regazzoni (postino per necessità e tra i più rinomati liutai italiani di ogni tempo per passione) aggiunge un altro tassello alla sua lunga "carriera" che l'ha vista esporre in ogni parte del mondo, esperienze straordinariamente raccontate nel catalogo a lei dedicato da Allemandi.

Ed alla vigilia della nuova mostra, il Giornale dell'Arte ha incontrato Domenica: il risultato è l'intervista che vi proponiamo.

 

Domenica Regazzoni è da anni sulla scena artistica nazionale, a partire dai Settanta, quando ancora frequentava l’Accademia di Brera a Milano e dipingeva intensi autoritratti che gradualmente, nei decenni successivi, si sono scomposti a favore di una pittura materico-informale. La sua ricerca eterogenea, che si manifesta attraverso dipinti, variegate sculture e piccole, raffinate composizioni, quest’ultime ispirate dalla poesia «haiku», è stata fortemente influenzata dalla musica che è parte del dna personale e familiare dell’artista. Dal padre liutaio al fratello compositore sino allo stesso figlio, violinista, sonorità diverse hanno infatti accompagnato la carriera di Regazzoni, i cui incontri con personaggi del calibro di Mogol (Giulio Rapetti) e Lucio Dalla hanno anche dato vita a intense e feconde collaborazioni. 

Frutto di commistioni linguistiche, le sue opere sono «volte a cercare un punto d’incontro tra pittura, musica e poesia, verso le infinite affinità che legano colore e materia, suono e parole», per dirla con Luca Beatrice, autore del volume Allemandi uscito lo scorso aprile che ripercorre le tappe artistiche dell’autrice lombarda. Tra le sue mostre allestite nel corso degli anni si ricordano quelle in Giappone alla fine dei Novanta, inizi Duemila, e, a seguire, quelle alla Fondazione Stelline di Milano, al Complesso del Vittoriano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, all’Università Bocconi, al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica a Bologna, a la Galerie Miyawaki di Kyoto, all’Italian Shanghai Center, al Palazzo della Permanente di Milano sino alla mostra a Palazzo Accursio di Bologna «Domenica Regazzoni & Lucio Dalla a 4 mani» del 2020, solo per citare le più significative oltre alla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2011.

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Alla vigilia della sua mostra presso la Paula Seegy Gallery le abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua ricerca e sui suoi progetti futuri.

Partiamo dal ricco volume recentemente uscito per Allemandi e che ripercorre esaustivamente temi e momenti della sua carriera. Com’è nata l’esigenza di questa pubblicazione?
Dopo 50 anni di lavoro, catalogando le opere, ho sentito l’esigenza di pubblicare questo libro con i variegati sentieri che, da brava montanara, ho percorso in solitudine, partendo da una lunga indagine della figurazione con pastello e acquarello per i paesaggi e i nudi femminili, fino ad arrivare, come dice bene Luca Beatrice nella sua introduzione, «all’essenzialità e al minimalismo espressivo…verso gli universi onirici del subconscio».

Quando si parla della sua arte non si può fare a meno di pensare anche alla musica e al ruolo che essa ha avuto nella sua crescita. Crede che se non fosse nata in un determinato contesto sarebbe diventata comunque un’artista?
La musica è stata davvero, fin da piccolissima, un filo rosso che attraeva tutta la nostra famiglia. Dal laboratorio di mio padre liutaio quotidianamente uscivano «suoni», dapprima forti e ritmati dello scalpello, fino ad arrivare ai profumi intensi delle vernici e alle melodie degli strumenti finiti. Sono stata per anni divisa tra musica e pittura, perché le qualità tonali del suono mi arrivavano interiormente già come colori. Sono cresciuta accanto a un fratello musicista compositore e ho partorito un unico figlio violinista. Ecco, la musica è stata determinante per me: ho studiato per cinque anni chitarra classica, ho cantato, ma poi la pittura ha prevalso sulle altre arti.

Oggi lei si sente più pittrice o scultrice?
Certamente ho dedicato più decenni all’indagine pittorica; solo dopo la dipartita di mio padre liutaio ho sentito l’urgenza di provare gli attrezzi del suo laboratorio per sentirne i «suoni». Da lì ho iniziato a scolpire, dapprima i suoi legni semilavorati e via via ho continuato il percorso della scultura, fino ad arrivare alla richiesta di realizzazione di alcune opere urbane di grandi dimensioni a Bucarest, Segrate, Vieste, Barzio, sempre legate alla musica.

Dal 24 settembre sino al 15 ottobre la Paula Seegy Gallery, con cui lavora da 10 anni, allestirà una sua mostra personale. Cosa ci attende?
Innanzitutto, sono felice di presentare per l’occasione il mio catalogo alla Paula Seegy Gallery perché fin dal primo nostro incontro ha apprezzato e sostenuto il mio lavoro. Sarà presente anche Luca Beatrice che ha curato il volume. Circa le opere esposte, sono state scelte da Paula nel mio studio: spaziano dal figurativo sino agli ultimi collage legati alla poesia «haiku» (componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo, Ndr).

Ci può anticipare qualcosa sui suoi prossimi programmi espositivi?
Dal 4 al 6 ottobre parteciperò all’esposizione «Milano Scultura» che si terrà a Varedo (Mb) presso la Villa Bagatti Valsecchi. Dal 9 al 13 ottobre sarò presente all’Affordable Art Fair di Amsterdam con la Galleria Immaginaria di Firenze e nella galleria della stessa città terrò una personale dedicata alle opere haiku. Il 24 ottobre, con Luca Beatrice presenteremo il volume Allemandi a Torino presso il Circolo dei Lettori. Dal 22 al 24 ottobre faremo lo stesso alla fiera Roma Arte in Nuvola.

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Venerdì, 06 Settembre 2024 18:06

SP 72 CHIUSA FINO A NUOVO ORDINE

La Provincia di Lecco ha disposto la chiusura al transito a tutte le tipologie di veicoli e ai pedoni della strada provinciale 72 del Lago di Como, tra la rotatoria in località Malpensata di Perledo e la galleria di Morcate a seguito di distacco di ammasso roccioso su carreggiata stradale.

Quanto sopra, come si legge nell'ordinanza, "rilevato che l’eccezionale volume roccioso distaccatosi, pur essendo rimasto in gran parte contenuto dalle barriere paramassi esistenti, ha parzialmente deformato parte delle barriere stesse invadendo la carreggiata con materiale di volume inferiore causandone di conseguenza l’interruzione; atteso che, dai primi controlli eseguiti sul versante dal personale dei VV.FF. intervenuti in loco, data la presenza di ulteriore materiale instabile in quota, si è ritenuto opportuno disporre la chiusura al transito del tratto stradale in questione e considerato che, per ripristinare le originarie condizioni di sicurezza del transito veicolare lungo l’arteria viabilistica, risulta necessario porre in atto specifici interventi di rimozione del materiale franato e consolidamento del pendio, attivando ditte specializzate del settore".

Contemporaneamente l'ufficio tecnico della Provincia si è accordato con ANAS affinchè quest'ultima annulli le chiusure della 36 previste per i prossimi giorni.

Sui tempi di ripristino della viabilità ancora non v'è certezza, si parla di "alcuni giorni".

 

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Si è disputata questa mattina la Cortenova - Zuc - Trofeeo Famiglia Benedetti (Santafede), gara ciclopodistica valida come seconda prova del circuito Valsassina Bike&Run.

Presenti una settantina di concorrenti suddivisi tra ciclisti e runner, tra i quali numerosi atleti di spessore che hanno animato la competizione.

Nella gara riservata alle bike si è imposto in volata Simone Tenderini (tempo 20.57) su Matteo Santini, accreditato di un secondo in più; al terzo posto Angelo Pepe in 21.59.

Nella categoria Master (parliamo sempre di ciclismo) si è imposto Andrea Artusi in 21.28: il pasturese ha preceduto Roneo Arrigoni (23.35) e Marco Acquistapace (24.55).

Una sola la concorrente femminile: Paola Beri ha coperto la distanza in 27.48.

Passando ai runner il miglior tempo tra gli uomini lo ha fatto registrare Dionigi Gianola con 24.25. Dietro di lui Marco Lafranconi in 26.07 e Michele Combi con il tempo di 26.56.

Tra i Master Daniele Gottifredi è salito sul gradino più alto del podio con il tempo di 29.07, precedendo Carlo Benedetti (29.36) e Marco Baldassarre (30.46).

Tra le donne il miglior tempo è stato quello di Debora Benedetti, un 28.37 che le ha permesso di sopravanzare, nella categoria Master, Silvia Invernizzi (32.41) e Mery Ticozzelli (34.26).

Michela Gritti con 34.13 si è imposta tra i più giovani. Al secondo posto Caterina Ciacci (33.49), al terzo Serena Mascheri (33.57).

Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori (nell'occasione il CSC Cortenova) che hanno ringraziato i partecipanti, gli alpini che si sono prestati a cucinare la taragna e la famiglia Benedetti che è sempre vicina alle attività del sodalizio gialloblu.

Qui sotto alcune foto della manifestazione.

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Per il 2024, la località scelta per il Campionato Mondiale Master è Cairns, una città della costa nord-orientale dell'Australia, nello Stato del Queensland, dove sorge il più antico bike park d’Australia. Cairns è famosa per aver ospitato svariate volte le competizioni di Coppa del Mondo UCI e di Campionati Mondiali, su un tracciato di altissimo livello che si snoda nella foresta pluviale costellata di ruscelli e rampicanti, che si buttano direttamente nella Grande Barriera Corallina.

La peculiarità del tracciato scelto per l’assegnazione del titolo iridato master, caratterizzato da salti spettacolari e passaggi ripidi tecnici, crea non poche difficoltà ai partecipanti non lasciando spazio agli errori.

Per acclimatarsi e per prendere confidenza con il tracciato così diverso da quelli europei e con l’unico scopo di difendere la maglia arcobaleno conquistata lo scorso anno in Argentina, Tiziana si presenta in Australia con qualche giorno di anticipo, con il “coltello tra i denti”, con la preparazione fisica al massimo livello e lo stato mentale giusto per poter far bene! 

Viste le molteplici difficoltà del tracciato, l’atleta di Cittadella conduce una qualifica conservativa, per non rischiare troppo e per non dare troppi riferimenti alle avversarie che, in Australia, si sono presentate più agguerrite che mai. Il secondo posto in qualifica è solo il preludio ad una run di gara che possiamo definire perfetta! 

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Con la grinta e la tenacia con la quale ci ha abituati, Tiziana mette in campo tutta la sua esperienza maturata sui campi gara nazionali ed internazionali e con una zampata decisiva marca un netto distacco dalla seconda di ben 6 secondi che la porta nuovamente alla vittoria, ribadendo che l’arcobaleno rimarrà sulla sua maglia anche per il 2024!

Un primo importante tassello per la stagione che è appena iniziata, dove il Team Honda Downhillher Scott sarà protagonista indiscusso! 

TIZIANA FINOCCHIO: “Il riassunto di questa avventura oltremare: WOW! Mi sentivo bene da subito su questa famosissima pista veloce. Ero preparata fisicamente, dal punto di vista psicologico avevo un gran tifo da casa dalle mie compagne di team. Sono soddisfatta del mio tempo che era anche il miglior tempo assoluto femminile! Che onore poter indossare la maglia arcobaleno anche nel 2024!"

BEATRICE GREPPI, Team Manager: “Un orgoglio immenso poter sfoggiare anche per il 2024 la maglia arcobaleno in casa Honda Downhillher Scott. Tiziana è sempre un saldo punto di riferimento per la squadra, grazie alla grinta e alla forza che dimostra in ogni competizione. È la nostra atleta con più esperienza ed è un esempio da seguire per tutte le altre! Questo risultato conferma l’impegno e la qualità del lavoro dedicato al progetto Downhillher delle atlete, dello staff e di tutti i partner che ci sostengono.”

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La notizia circolava già da alcuni mesi, anche perchè lui stesso l'aveva diffusa tra i consigli parrocchiali, ma possiamo dire che è ufficiale: Don Marco Mauri è giunto al termine della sua esperienza valsassinese iniziata nel giugno del 2015.

Dopo dieci anni la guida della Comunità Pastorale Madonna della Neve (che comprende le parrocchie di Taceno, Parlasco, Cortenova, Primaluna e Introbio) cambierà la guida che si insedierà a settembre. Stando a nostre informazioni nei prossimi mesi Don Marco avrà il tempo di passare le consegne al nuovo Parroco il cui nome non è ancora noto, così come non è nota la futura destinazione dello stesso Don Marco.

 
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Si sta cercando una soluzione per ripristinare l'attraversamento dello Sprizzottolo sulla ciclopedonale. 

Come noto, nei giorni scorsi il comune di Introbio aveva emesso un'ordinanza di divieto di transito e chiuso con delle catenelle l'accesso.

Visto che le catenelle sono state tagliate e le copie dell'ordinanza sono sparite (a riprova che il senso civico non è patrimonio comune dell'umanità), ieri sono state sistemate delle transenne con ben in evidenza sia la disposizione sindacale sia un cartello di divieto con bene specificato che il ponte è pericolante.

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Come detto si stanno cercando soluzioni e la più immediata potrebbe essere quella di rafforzare in via transitoria la struttura per poi pensare ad un assetto definitivo.

Non si esclude l'ipotesi di una diversa modalità di attraversamento rispetto a quella del ponte.

Qui sotto alcune immagini dalle quali si evince lo stato in cui versa.

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