Diamo per scontato che (quasi) tutti i nostri lettori siano informati del progetto del comune di Barzio che comprende una nuova strada che si dirama dalla provinciale, raggiunge la località Campiano dove è previsto un parcheggio multipiano e da lì corre verso la funivia.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di affermare che la “notizia” divulgata con grande clamore in effetti era, in gran parte, una “non notizia” visto che se ne parla – come vedremo - almeno dal 2015.
Allora, per la verità, i “divulgatori” attuali si erano attenuti ai fatti senza esprimere opinioni, che, invece, hanno sparso a piene mani in queste ultime settimane.
Così, per buona memoria di tutti, facciamo qualche passo indietro nel tempo.
Era il 29 dicembre del 2015: i “divulgatori” titolano “FUNIVIA INTROBIO-BARZIO PER FAR CRESCERE BOBBIO. AL VIA LO STUDIO DEL POLITECNICO PROMOSSA DALLA COMUNITA’ MONTANA”.
Nell’esaustivo e completo articolo si fa riferimento ad uno studio per l’analisi delle diverse problematiche (ambientali, economiche e viabilistiche soprattutto) volto a favorire uno sviluppo delle attività dei Piani di Bobbio.
Tale studio fu affidato al dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico.
Il problema di fondo – allora come oggi – era l’accesso alla partenza della funivia.
Già allora, e siamo nel 2015, emergeva l’ipotesi di un collegamento tra il piazzale ITB e la provinciale e la costruzione di nuovi parcheggi.
Il 13 maggio del 2016 gli stessi titolavano “PARCHEGGI PER I PIANI DI BOBBIO. LE REAZIONI DEI PROTAGONISTI: “DA OGGI LAVORIAMO DATI ALLA MANO”, rappresentando la valutazione dell’amministrazione di allora che dava come soluzione più praticabile quella della costruzione di un parcheggio multipiano in località Campiano.
In seguito, nel marzo del 2018, l’amministrazione Ferrari rispondeva ad un’interrogazione della minoranza (guidata da Paolo Bianchi, oggi vice sindaco di Barzio) giunta all’indomani di un weekend di auto parcheggiate in ogni dove.
Tre possibili soluzioni al problema venivano ritenute non praticabili.
Il parcheggio della Comunità Montana per i tempi di percorrenza delle navette e il traffico che comunque avrebbero incontrato e un parcheggio a Nava per evidenti e comprensibili ragioni ambientali.
La terza proposta si riferiva ad un possibile parcheggio sotterraneo all’oratorio: l’amministrazione correttamente rispondeva che se la proprietà avesse voluto avrebbe potuto proporre un progetto che in comune sarebbe stato valutato.
Restava in piedi una soluzione, l’unica. Il parcheggio a Campiano contenuto nel PGT con allargamento di via per Introbio e realizzazione posti auto. Peraltro, il Sindaco prospettava questa ipotesi “a costo zero per il comune e totalmente a carico dei privati”.
Nell’occasione veniva citata anche una “nuova strada di accesso alla Loc. La Piazza parallela alla via Fienil Nuovo di circa 600 metri strettamente collegata alla realizzazione dell’ampliamento di via per Introbio e la cessione delle aree in località Campiano per il parcheggio”.
E il Politecnico al quale era stato affidato lo studio di cui abbiamo parlato all’inizio?
Bocciava “per motivi tecnici” la realizzazione di un parcheggio multipiano presso la stazione della funivia e indicava come migliore soluzione un parcheggio di 1.500 posti localizzato nell’ambito di trasformazione del PGT di Barzio (e quindi a Campiano).
Questo succedeva tra il 2015 e il 2018. Dopodiché, evidentemente, le idee hanno fatto il loro corso, sono state inserite in un ambito più ampio ed oggi siamo qui a commentare quel che potremmo definire una sorta di “fine percorso”.
Il che non vuol dire che se aldilà c’è un burrone ci si debba buttar dentro per forza.
Vogliamo sottolineare che Valbiandino.net non è favorevole a cementificazioni, speculazioni edilizie e deturpamenti ambientali fini a sé stessi. Ci sembra che sull’altipiano (ma non solo) tra gli anni sessanta e settanta di obbrobri edilizi ne siano stati costruiti in quantità industriale e non se ne senta il bisogno.
Noi riteniamo che tutto quanto si sta verificando sia frutto della scelta scellerata del 1999 che ha sancito la fine del progetto di allungamento della funivia sino all’area acquistata dalla Comunità Montana sulle rive del Pioverna.
Lì potevano esserci – già da molti anni – i parcheggi indispensabili per gestire con criterio l’afflusso ai Piani di Bobbio.
I barziesi – e probabilmente anche molti villeggianti del paese - non l’hanno voluto: se oggi tra chi grida allo scandalo ci fossero sostenitori di quel “no”, bene forse un minimo di mea culpa da parte loro non sarebbe da disdegnare.
P.S.: se qualcuno volesse approfittare di queste pagine per esprimere la propria opinione, anche in contradditorio, sarà il benvenuto.