Torniamo in argomento. Ne faremmo volentieri a meno, ma la cronaca ci impone alcune riflessioni che magari per qualcuno varranno anche poco ma che sentiamo di dover condividere, così, giusto per riflettere assieme più che per dare giudizi.
La Sindaca di Premana, lo sapete, domenica ha lanciato un secondo appello che ha avuto il sapore di una mezza resa di fronte al menefreghismo di certi suoi concittadini. Non ha avuto paura di “confessare” di essersi rivolta addirittura al Prefetto e alle forze dell’ordine, i quali altro non hanno potuto fare se non dirla di raccomandare (per l’ennesima volta) ai premanesi di comportarsi secondo le regole visto l’elevato numero di casi di contagio attivi in paese.
Più o meno nelle stesse ore un suo collega, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, in un video ha manifestato tutto il suo disappunto verso quel che è successo in città. Succo del discorso: se continuiamo così a breve ci ritroveremo tutti in zona rossa e buonanotte ai sogni di gloria.
Di nostri ci aggiungiamo alcuni fatti che con il Covid (almeno in apparenza) non hanno niente a che fare.
Una fontana zeppa di lattine vuote, mascherine e materiale vario (e un lavatoio che non è d meno); la ciclabile tra il ponte di Chiuso e la Fornace ridotta a un triste e puzzolente letamaio; la scarpata della provinciale diventata una discarica di bottiglie e molto altro ancora; certi angoli della Spinera usati anch’essi come discarica; segnalazioni di incuria e zero senso civico provenienti da diversi comuni; pallonate sulla scuola e un vetro rotto; altra scuola con la facciata cosparsa di segni di lanci di cachi (si, proprio di cachi).
E potremmo proseguire, ma ci fermiamo, e crediamo sia sufficiente.
Il tutto (Covid e e il resto) ha spesso un denominatore comune: c’è qualcuno che “giustifica” o, quantomeno, prova a farlo.
Già. Poveri ragazzi costretti a restare chiusi in casa per la pandemia; guai se tocchi i cavalli che scorrazzano sulla ciclabile; non toccare quelli con i cani, rischi di essere morso e di sentirti chiedere dove sono i cestini dei rifiuti; e, insomma, chi viaggia sulla provinciale avrà pure il diritto di buttare dal finestrino la bottiglia di birra appena svuotata. O no?
E se mangi una pizza e bevi una birra, non puoi mica essere obbligato portarti a casa la scatola e la lattina, vero? No, la lasci al lavatoio e qualche anima misericordiosa ci penserà.
Tutte cose già scritte, già lette, già commentate, certo. Ma a noi sembra, non so a voi, che in questi ultimi tempi certi fenomeni si siano moltiplicati e sia impossibile mettervi un freno.
Senza girarci intorno, il problema non è il Covid. Il problema è che siamo circondati da una pattuglia di gente (di tutte le età e senza distinzione di sesso) che dimostra, ancora una volta e senza equivoci, che l’intelligenza non è, nostro malgrado, un patrimonio comune.
E, come ha fatto simbolicamente la sindaca di Premana, di fronte all’ignoranza purtroppo non resta che allargare le braccia e arrendersi di fronte ad uno dei mali assoluti della nostra società.
La giustificazione.
Riccardo Benedetti