Conoscete i Transformers? Avete mai sentito parlare di Optimus Prime e di Megatron? Sì? Bene, perché è di una trasformazione che voglio parlarvi.
La protagonista è la Valle dei Sassi che per cinque giorni la settimana piega acciai e stagiona taleggi, produce molle e perfino motociclette, imbottiglia acqua e mola forbici e coltelli, assembla mobili e costruisce case.
Più tutto il resto, che è tanta roba, in una costellazione di mille capannoni, botteghe, officine, negozi, bar, ristoranti e molto altro ancora.
Da lunedì a venerdì. Cinque giorni su sette.
Già, perché il sabato e la domenica la nostra Valle si trasforma.
Giumellandia, PaglioWorld, BedoiPark, GrignaScope, BigBobbio, Fantavaggio, BiandinoLand si riempiono come non si sono mai riempiti in cent’anni di turismo, letteralmente presi d’assalto, invasi più o meno pacificamente.
Non che sia un male, anzi. Per quanto tempo ci siamo detti che dovevamo sfruttare la vicinanza con i cinque milioni di persone che vivono a sud, oltre la frontiera di Balisio? Quanti incontri, convegni, riunioni, articoli?
Ecco, adesso (e se siamo onesti dobbiamo, comprensibilmente di nascosto, “ringraziare” la pandemia) è arrivato quel tempo e dobbiamo imparare a gestirlo.
Abbiamo già capito che non è un semplice compito in classe. Piuttosto una tesi di laurea da cui può dipendere il futuro del territorio e di tante persone che di turismo hanno deciso di vivere e sull'accoglienza hanno deciso di investire.
Il sindaco di Casargo, incontrato domenica a PaglioWorld mentre smista auto in prima persona, mi dice che la scommessa adesso è “far tornare quelli che sono venuti perché non avevano la possibilità di andare da altre parti”.
Concordo, ma se riuscissimo nell’intento le situazioni di ogni weekend che oggi possono sembrare eccezionali diventerebbero la normalità.
E quindi la domanda è: siamo pronti per questa nuova ed impegnativa normalità?
Il dibattito è aperto ed ogni contributo è ben accetto.
Nel frattempo il più grande parco giochi dopo il Big Bang attende un altro fine settimana di probabile tutto esaurito.
Da lunedì a venerdi, come sempre, nella valle dei sassi gli acciai si piegano, i taleggi stagionano, le molle e le motociclette sono in produzione, le bottiglie si riempiono d’acqua, le mole affilano forbici e coltelli, i mobili prendono forma e le case arrivano al tetto.
Più tutto il resto, che è davvero tanta, ma proprio tanta, roba.
Riccardo Benedetti