Dal purgatorio arancione all'inferno rosso, la nostra regione da domenica ripiomba nella solitudine
Ovvio che ce lo aspettavamo. Cosa pensavate, che ci dicessero che siamo stati bravi, che abbiamo rispettato le regole, che i sacrifici sono serviti?
Beh, guardando il numerino che ci ha condannati sembrerebbe proprio che tutti questi complimenti non li meritiamo, visto che si parla di un indice di contagiosità dell'1,4.
E perciò rieccoci a fare i conti con la zona rossa, quella più temuta, quella che per andare in giro per il proprio comune devi avere l'autocertificazione, quella che la Didattica a Distanza la fanno anche la seconda e la terza media (figuriamoci le superiori), quella che, da domenica in poi, l'asporto dai bar finisce alle 18.
Ognuno ha le sue opinioni, ma i numeri di ogni giorno ci dicono che il nemico è costantemente in agguato. E se ci guardiamo intorno, intendiamo fuori dai nostri confini nazionali, capiamo che forse stiamo meglio di altri e che in giro per il mondo in pochi, ma davvero pochi, sono riusciti a vincere, se non la guerra, almeno una mezza battaglia contro il malefico virus.
E se siamo anche un po' onesti, dobbiamo ammettere, sia pur controvoglia, che le poche volte che ci hanno lasciato liberi non è che abbiamo proprio dato prova di lungimiranza. D'accordo, quando si apre la gabbia la tigre si scatena, ma noi dovremmo possedere quella ragione che la tigre non ha e che recupera, non sempre, solo se viene frustata.
Poi c'è un variegato panorama di furbetti, furbi e furboni, anche qui dalle nostre parti, neh?, mica solo "in giù" o "là". No, ci sono anche "qui", ne abbiamo sentito parlare proprio oggi, ma a tirare la corda prima o poi qualcosa succede, ed è successo.
Premesse queste considerazioni (che valgono niente, sia ben chiaro) vediamo cosa (non) possiamo fare da domenica in avanti.
- Non possiamo uscire di casa se non per comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità e urgenza;
- Non possiamo uscire dal nostro Comune e dalla Regione;
- Non possiamo raggiungere una seconda casa fuori dai confini comunali se non per motivi di urgenza o necessità (lavori, recupero oggetti importanti);
- Possiamo spostarci verso una abitazione privata (per trovare parenti o amici) all’interno del comune per un massimo di una volta al giorno e dobbiamo essere la massimo in due;
- Se abitiamo in un comune con meno di 5.000 abitanti possiamo uscire dal comune verso una abitazione privata nel raggio di 30 km ad esclusione del capoluogo di provincia;
- Dobbiamo rispettare il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino;
- Sono chiuse le attività al dettaglio tranne vendita di generi alimentari o prima necessità;
- Sono chiuse le attività di ristorazione in loco;
- E' consentito l’asporto dei bar entro e non oltre le 18:00;
- E' consentito l’asporto dei ristoranti fino alle 22,00;
- E' sempre consentita fino alle 22:00 la consegna a domicilio;
- Possiamo fare attività motoria consentita nei pressi della nostra abitazione;
- Le Università, le scuole superiori, la seconda e la terza media sono in DAD;
- Possiamo sempre rientrare alla nostra abitazione.
Una nota per quanto riguarda la possibilità di spostamento dal comune con meno di 5.000 abitanti: è consentito solo per raggiungere un'abitazione privata. Quindi non è consentito uscire dal comune per svolgere altre attività, mentre in fascia arancione ci si poteva spostare liberamente (ad esempio per andare a fare una scampagnata in quota), in zona rossa questo non lo si potrà più fare.
Così è, anche se non vi pare.