Giù il cappello: 5.700 preferenze non si raccolgono per caso o solo perchè hai speso un sacco di soldi.
Cinquemilasettecento preferenze Mauro Piazza le ha raccolte perchè si è speso lui in prima persona iniziando la propria campagna elettorale in tempi non sospetti preparando, con abile strategia, il campo già coltivato per raccoglierne i frutti al momento opportuno.
Tutto facile? No, in politica di facile c'è poco o nulla e Piazza potrà essere non simpatico a tutti (chi lo è?) ma oggi anche i suoi meno affezionati (diciamo così) conterranei devono riconoscere un successo che va oltre tutte le aspettative.
Ha avuto ragione su tutta la linea ed è corretto riconoscerglielo, oggettivamente, con rispetto per chi si è posto un obiettivo e lo ha centrato in pieno. Lo hanno aiutato in tanti, è vero, ma se vuoi vincere devi poter contare su una squadra e lui quella squadra se l'era costruita nel tempo e gli ha consentito di diventare - numeri alla mano - il politico più importante e influente della Provincia.
E adesso? E' ovvio che il semplice ruolo di consigliere gli starà stretto visto l'eclatante risultato e quindi, c'è da scommetterci, punterà almeno ad un assessorato e, indipendentemente da come la si pensa, un assessore regionale lecchese sarebbe un valore aggiunto per il territorio.
Due parole su Flavio Nogara, travolto da un avversario immarcabile: ce l'ha messa tutta in proporzione alle proprie possibilità, ma di fronte ad una corazzata un semplice motoscafo da lago può poco o nulla.
Un bravo anche a Zamperini che ha superato con 2.600 preferenze Mastroberardino nel derby dei "detto" (detto Mastro il secondo, detto Zampe il primo, così, tanto per facilitare l'elettore). "Mastro" (molto legato al sindaco di Crandola Matteo Manzoni) aveva ricevuto l'appoggio del sottosegretario comasco Butti, "Zampe", invece, ha sempre avuto al suo fianco l'europarlamentare Fiocchi (oltre ad avvalersi di un consigliere stellare come Pino Pogliani) ed evidentemente i due hanno sparato bene tutte le loro cartucce.
Cosa dire del Terzo Polo? Lorenzo Riva si è prestato con grande entusiasmo senza risparmiarsi, ma 1.200 preferenze sono davvero poca cosa rispetto alle attese di una formazione che puntava sul territorio a riscuotere almeno un 18/19%. Riva ha girato, si è fatto conoscere, ha tessuto contatti, ma un conto è partire da lontano (come ha fatto Piazza) un conto è tentare una rincorsa a due mesi dal voto.
Uno che non ha sfigurato e merita i complimenti è l'ex parlamentare Fragomeli (il PD in provincia si è dimostrato solido) che ha ottenuto un ottimo successo personale con 4.400 preferenze conquistando un seggio in Regione dove avremo, quindi, tre esponenti di tre partiti diversi e se ci pensate bene non è un aspetto negativo.
Per concludere una minima riflessione sul "non voto".
Dalle nostre parti il "votare" è sempre stato un valore assoluto e quel che è successo nel fine settimana lascia l'amaro in bocca e merita (come a livello nazionale) di essere approfondito e studiato.
Il "Tanto non cambia niente" è un mantra che deve fa paura a chi crede nella democrazia. Fine della riflessione.
Ultima cosa.
In questi anni abbiamo letto e sentito aspre critiche alla sanità e ai trasporti lombardi (tanto per citare due esempi): adesso che dalle petizioni, dalle lettere, dalle proteste, dagli scioperi, chi voleva aveva l'occasione di passare ai fatti esprimendosi con il voto non lo ha fatto.
Anche su questo in molti dovrebbero chiedersi il perchè.